Ripartono le vaccinazioni, rimaste ferme per quattro mesi a causa dell’emergenza coronavirus.
Secondo i dati del Ministero della Salute a livello nazionale la sospensione delle attività durante la pandemia ha riguardato il 28% dei centri vaccinali rispetto all’anno precedente mentre secondo la Società italiana di pediatria un genitore su tre ha rinviato le vaccinazioni dei propri figli.
EVIDENZE SCIENTIFICHE
Le prime evidenze scientifiche, non definitive, sembrano indicare che la protezione attraverso i vaccini, pur non agendo direttamente sul virus responsabile di Covid-19, possano avere un impatto positivo sui rischi correlati alla malattia.
“Essere vaccinati per l’influenza – afferma Giuseppe Remuzzi, direttore scientifico dell’Istituto Mario Negri – potrebbe favorire una miglior risposta a Covid-19: lo fa pensare uno studio condotto in Brasile su più di 92.000 persone con infezione confermata da Sars-CoV-2″.
“Chi si era vaccinato recentemente – prosegue – aveva un rischio ridotto dell’8% di finire in terapie intensiva e del 18% di necessitare di trattamento di assistenza respiratoria invasiva, rispetto ai non vaccinati. Non si possono trarre conclusioni definitive, ma comunque questi dati sono di grande interesse“.
“Per l’Italia – conclude – , stiamo ancora valutando i risultati dello studio del nostro Istituto e del Policlinico di Milano su quanto avvenuto nei mesi scorsi tra persone vaccinate per l’influenza e non, in termini di possibilità di ammalarsi di Covid-19 e di gravità della malattia”.
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LA PREVENZIONE
La Asl di Taranto ha anticipato all’estate la campagna di vaccinazione anti pneumococcica e anti herpes zoster nella popolazione adulta perché, come affermato da Michele Conversano, direttore del Dipartimento di Prevenzione della Asl di Taranto, “uno dei problemi più grossi che possiamo correre il prossimo autunno è la circolazione del Covid-19 insieme all’influenza e allo pneumococco”.
“Per questo motivo – prosegue – è stato indispensabile per noi programmare, a partire già dai primi di ottobre, una campagna vaccinale antinfluenzale molto massiccia e che possa coprire almeno il 75% della popolazione anziana e circa il 50% della popolazione generale“.
L’obiettivo, sottolinea, è quello di “consentire agli anziani e alle persone a rischio per altre patologie croniche (tra cui cardiopatie, malattie polmonari, cirrosi epatica, diabete mellito, leucemie, linfomi, neoplasie, insufficienza renale) di arrivare all’autunno più forti dal punto di vista immunologico e pronti per la vaccinazione antinfluenzale“.
Molti i moniti anche da Oms e Unicef che raccomandano di ripristinare e rafforzare urgentemente le attività di vaccinazione puntando su servizi e comunicazione. Recuperare questi quattro mesi non sarà facile ma, conclude Conversano, “ora è il momento di investire sulla formazione di personale aggiuntivo e su nuovi centri vaccinali che abbiano gli spazi adeguati. Solo in questo modo potremo proteggere la popolazione, da 0 a 100 anni”.
INIZIATIVE DI SOLIDARIETÀ
L’emergenza Covid ha anche bloccato quasi tutte le iniziative di solidarietà volte a sostenere la ricerca per i pazienti affetti da gravi patologie.
In una precedente intervista, il Presidente nazionale dell’AIL Sergio Amadori, ci ha illustrato il punto della situazione nel nostro paese e le varie attività avviate a sostegno dei pazienti affetti da tumori del sangue. L’Associazione è riuscita a creare una rete di sostegno e assistenza per i pazienti e le famiglie accompagnandoli in tutte le fasi del percorso attraverso la malattia con servizi adeguati alle loro esigenze.