L’archeologo del futuro potrebbe essere un Drone. Recentemente si è concluso il progetto UAVIMALS – ricerca interdisciplinare tra archeologia e biorobotica – condotto dalla Sapienza Università di Roma e dalla Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa e sostenuto dalla National Geographic Society. L’obiettivo del progetto è stato la realizzazione di un prototipo aereo laser scanner, di piccole dimensioni, da dedicare alle indagini di archeologia leggera.
Chissà cosa avrebbe pagato Schliemann per avere un ritrovato simile nella sua ricerca di Troia!
IL PRODOTTO
Lo strumento realizzato consiste in un drone a basso costo, che integra, nella sua centralina, un sensore LIDAR a stato solido (cioè un sensore laser senza parti in movimento) che scansionando l’area interessata è in grado di misurare la distanza da un punto del terreno sorvolato, mentre un computer di bordo salva i valori acquisiti e li sincronizza con i relativi dati provenienti dai sensori di volo, ovvero angoli, posizione e altitudine dello strumento. I record ottenuti vengono caricati su un laptop e sono gli input per un’app personalizzata che calcola in pochi secondi le coordinate 3D di un insieme di punti. Processando questi punti si riesce ad ottenere la rappresentazione 3D dell’ambiente scansionato. La capacità di registrare con grande precisione l’altimetria del terreno, rende questo drone particolarmente adatto ad identificare eventuali anomalie di quota che, in contesti archeologici, potrebbero essere indice della presenza di reperti sepolti e non ancora indagati.
Il prototipo realizzato si è dimostrato economico, maneggevole e funzionale per l’esame di piccole e medie porzioni territoriali non solo in campo archeologico ma anche in ambito ingegneristico, architettonico e ambientale.
RISVOLTI FONDAMENTALI
Per noi italiani e soprattutto romani questo piccolo archeologo volante potrebbe essere davvero un alleato importante. Dai lavori per la fibra a quelli della metropolitana, alle infrastrutture più semplici, ogni volta che si tratta di intervenire nel sottosuolo della città eterna, il rischio di imbattersi in reperti mai indagati è sempre dietro l’angolo. E questa meraviglia delle scoperte archeologiche finisce spesso per ritardare o compromettere opere di pubblica utilità per i cittadini che vivono Roma oggi, che amano i resti storici ma hanno esigenze reali di mobilità, servizi etc. imprescindibili.
Immaginiamo per esempio i lavori della famosa metro C, durante i quali è stata ritrovata l’ormai famosa “casa del Comandante” se il nostro drone archeologo avesse potuto fare i rilievi sulle aree interessate dagli scavi, probabilmente si sarebbe potuta analizzare qualche altra opzione di percorso e i lavori avrebbero potuto procedere senza interruzioni, con conseguenti risparmi economici e con qualche rischio in meno. Speriamo quindi tutti di poter beneficiare di questo ritrovato della tecnologia nel prossimo futuro.
Ora non ci resta che attendere che Hollywood rilasci il prossimo film: “Indiana Jones e il drone rivelatore”.
IL PROGETTO
All’ingegnerizzazione del prototipo hanno preso parte Stefano Roccella (Istituto di BioRobotica della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa), Andrea Vannini (Istituto di BioRobotica della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa) e Sirena Cascarano (Istituto di BioRobotica della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa) con la collaborazione di Marcello Calisti del Dipartimento di Agri-Robotica dell’Università di Lincoln, mentre l’aspetto archeologico è stato curato anche da Francesca Romana Stasolla e da Giorgia Maria Annoscia del Dipartimento di Scienze dell’antichità della Sapienza , e infine da Carlo Citter del Dipartimento di Scienze Storiche dei Beni Culturali dell’Università di Siena.
UAVIMALS, in seguito ad una prima fase di sperimentazione laboratoriale, è stato testato sull’area della città medievale di Cencelle (scavo archeologico che rientra nel programma Grandi Scavi Sapienza), dove sono state individuati alcuni edifici ancora non riportati alla luce (che saranno oggetto di prossimi scavi mirati), sotto la direzione scientifica di Francesca Romana Stasolla.