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PROGETTO MARE, CONFITARMA: RICONOSCERE IL RUOLO FONDAMENTALE DELLA BLUE ECONOMY

Durante il Convegno Progetto Mare, organizzato da Confindustria il 12 maggio 2022, Mario Mattioli, presidente Confitarma e Federazione del Mare, è intervenuto alla tavola Rotonda “Governance e riforme, infrastrutture e intermodalità”.

Rispondendo alle domande di David Parenzo, Mario Mattioli ha ricordato che l’economia del mare rappresenta un fattore di sviluppo importante, non solo per il nostro sistema Paese ma per tutto il mondo: il 90% delle merci viaggia via mare.

Purtroppo, la vocazione marittima del nostro Paese si è un po’ persa e non siamo più capaci di individuare nel mare un fattore di sviluppo. Invece, si tratta di una realtà che per il suo rilievo e la sua integrazione ben richiederebbe una più efficace e coerente attenzione sul piano politico e amministrativo. “In questo contesto, la parola Governance è straordinaria e, se ben interpretata può rappresentare un vantaggio competitivo”.

SERVE UN MINISTERO DEL MARE SU MODELLO FRANCESE

Da tempo come Federazione del Mare chiediamo un Ministero del Mare, ma il modello a cui vorremmo ispirarci è quello francese che, sulla base dell’esperienza pluriennale di un Segretariato del Mare, ha creato un organismo che mette a sistema le diverse competenze marittime, riconoscendo il ruolo fondamentale della blue economy, sulla base di tre fattori: supporto e idea innovativa della politica, forte amministrazione e un ampio coinvolgimento degli stakeholder che devono essere promotori e stimolatori affinché questo sistema possa funzionare.

In pratica, tutto ciò che ha a che fare con il mare, In Francia è stato posto sotto un’unica direzione, creando un ambiente unico con una forte direzione generale che dipende da tutti i ministeri competenti per le varie materie legate al mare: una single window in cui trasporti marittimi, cantieri, porti, pesca, ecc, avranno un’unica interfaccia ma sulla quale sarà fondamentale l’input degli stakeholder.

L’IMPORTANZA DELLA FILIERA LOGISTICA

La pandemia da Covid e l’attuale conflitto in Ucraina hanno evidenziato l’importanza della filiera logistica, che inizia e finisce con trasporto marittimo, e che grazie ai suoi lavoratori “chiave” non si è mai fermata consentendo l’approvvigionamento quotidiano dei cittadini, sia di prodotti energetici, alimentari e sanitari. D’altra parte, il settore è stato penalizzato, specie il trasporto crocieristico e passeggeri che si è completamente fermato per quasi due anni.

Ciò che in particolare è emerso è l’esigenza di semplificazione normativa e di riforme concrete da poter attuare in tempi rapidi, sulla base di una pianificazione che coinvolga l’industria nelle scelte. In sintesi, semplificazione come strumento di sviluppo industriale, riforme veloci sulla base di una pianificazione e confronto ampio e trasparente con l’industria.

Infine, in merito alla prossima estensione deli benefici del registro Internazionale alle altre bandiere europee, Mario Mattioli ha evidenziato l’esigenza di allineare i costi della nostra bandiera a quelli delle altre bandiere comunitarie che hanno costi inferiori per evitare la perdita di competitività del nostro sistema, spesso legata alle procedure imposte dalla nostra amministrazione.

Convegno Progetto Mare

BENIAMINO MALTESE: ADOTTIAMO ANCHE PER IL TURISMO UN SISTEMA DI MOBILITÀ INTEGRATA E SOSTENIBILE

Beniamino Maltese, Vice presidente Confitarma, è intervenuto alla Tavola Rotonda “Turismo crocieristico, nautico e costiero” durante il Convegno Progetto Mare, alla presenza di Massimo Garavaglia, Ministro del Turismo.

Beniamino Maltese ha evidenziato come, dopo due anni di pandemia, le crociere abbiano ripreso ad operare, con una flotta di bandiera italiana che attualmente è in grado di offrire circa 30 milioni di presenze all’anno, rispetto al totale di 435 milioni di presenze di turisti in Italia.

Il contributo delle crociere al recupero del PIL resta dunque fondamentale per la ripresa del comparto turistico, ma forte è la necessità di adottare anche un modello di mobilità integrata e sostenibile a terra che connetta i porti e le navi con i territori, integrando gli sforzi fatti dagli armatori di dotare le navi di tecnologie avanzate come LNG, batterie e connessione shore power per una sostenibilità complessiva del modello di turismo.

Costa ha lanciato proprio su questi aspetti il Manifesto per un turismo di valore, sostenibile e inclusivo che mira a ottenere, come si fa per il mare, a lasciare sempre il territorio visitato migliore di come è stato trovato”.

IL MANIFESTO DEL TURISMO SOSTENIBILE

Il “Manifesto del Turismo Sostenibile” punta a stabilire una collaborazione con il territorio proprio per migliorare la gestione dei flussi turistici creando opportunità economiche e migliorando l’esperienza dei passeggeri in un’ottica di mobilità pubblica sostenibile ed efficace.

La richiesta espressa al Ministro Garavaglia, nel corso dell’evento, è quindi quella di farsi interprete presso il Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili per portare le istanze dei più importanti operatori in termini di miglioramento della mobilità dei crocieristi a beneficio della qualità, sia dell’esperienza turistica che dell’accoglimento nei territori.

Le crociere nel Mediterraneo occidentale stanno registrando una forte ripresa ma resta un’ombra lasciata da quattro importanti fattori esterni: pandemia, guerra, crescita dell’inflazione, e crescita del costo dei carburanti. “Tutto ciò dovrà essere tenuto nella giusta considerazione anche nel confronto con il Governo – ha concluso Beniamino Maltese – al fine di rendere strutturale il buon risultato della stagione 2022, recuperando quindi quel deficit di PIL turistico che perso negli ultimi due anni”.

Convegno Progetto Mare

BARBARA VISENTINI: SEMPLIFICAZIONE PER RENDERE ATTRAENTE LA BANDIERA ITALIANA

Sempre durante il Convegno Progetto Mare, Barbara Visentini, Consigliere Confitarma, è intervenuta alla Tavola Rotonda “Autonomia strategica europea e nazionale: navalmeccanica, navigazione, fonti energetiche e commercio estero”.

Rispondendo alle domande di David Parenzo, Barbara Visentini ha ribadito che il Registro internazionale rappresenta il pilastro della competitività della flotta italiana, grazie al quale la consistenza del nostro naviglio mercantile dal 1998 è più che raddoppiata passando dagli 8,5 milioni di tonnellate di stazza a oltre 18 milioni di tonnellate all’inizio degli anni 10 del nuovo secolo. Anche se è in corso una contrazione del tonnellaggio di bandiera nazionale, che a fine 2021 si attesta sui 14,5 milioni di tonnellate di GT, la flotta mercantile italiana resta comunque ai vertici del ranking mondiale in diversi settori ed è al primo posto tra le bandiere europee per marittimi comunitari impiegati, per la maggior parte italiani.

Avere una flotta mercantile di bandiera italiana rappresenta un asset strategico per il Paese per tante ragioni e in particolare in situazioni come quella del Covid che abbiamo appena vissuto o come quella attuale legata alla guerra in Ucraina, perché rappresenta una soluzione flessibile per garantire l’approvvigionamento energetico di materie prime e beni di prima necessità.

Oggi siamo di fronte ad una imminente rivoluzione nello shipping italiano con l’estensione dei benefici del Registro internazionale alle bandiere comunitarie: è una vera e propria sfida che va governata per evitare di affossare la competitività della bandiera. Occorre de-burocratizzare e semplificare, snellire e attualizzare le procedure che governano l’operatività delle navi di bandiera italiana al fine di evitare un nuovo flagging out verso le bandiere europee. “Facciamo in modo che l’armamento non sia costretto ad ammainare la bandiera italiana per colpa del gap burocratico”.

RINNOVO GREEN DELLA FLOTTA OPERATA DAGLI ARMATORI ITALIANI

Per quanto riguarda la transizione ecologica, Barbara Visentini ha ricordato che gli armatori italiani in questi anni hanno fatto consistenti investimenti e che prosegue il rinnovo della flotta. Indubbiamente, va detto, gli obiettivi previsti dall’Ue con il Fitfor55 sono ambiziosi, soprattutto per un settore come quello dello shipping, notoriamente hard to abate.

In questo contesto, il fondo complementare al PNRR, mette a disposizione 500 milioni per il rinnovo green della flotta operata dagli armatori italiani (250 milioni per il refitting e 250 per nuove costruzioni): “è un intervento importante per il quale ringraziamo il Governo e l’Amministrazione competente anche, se va ricordato, parziale in quanto è riservato alle navi che collegano almeno un porto italiano: ciò di fatto esclude dalla misura buona parte della flotta operata dagli armatori italiani”.

Per tale ragione, Confitarma ha chiesto al Governo un nuovo intervento a favore di tutta la flotta operata dall’industria armatoriale italiana per rendere ancor più efficace l’azione intrapresa per il rinnovo del naviglio, sia per quanto riguarda la transizione ecologica sia per preservare la competitività delle nostre navi che operano nei traffici internazionali. Infatti, queste ultime si trovano a competere con unità di altri Paesi che potrebbero aver ricevuto tali incentivi. “Valga per tutti l’esempio della Germania che ha riconosciuto un incentivo alle nuove costruzioni fino a 8 milioni di euro a nave senza distinzioni di tipologia di naviglio“.

Siamo sicuri che il Governo saprà difendere e valorizzare l’asset strategico rappresentato dalla flotta di bandiera italiana”.

Convegno Progetto Mare

EMANUELE GRIMALDI: IMPARIAMO A COGLIERE LE OPPORTUNITÀ CHE DERIVANO DALLA CRISI

Emanuele Grimaldi, già Presidente Confitarma e Presidente designato di ICS-International Chamber of Shipping, è intervenuto alla Tavola Rotonda “Politiche industriali, transizione energetica e sostenibilità del trasporto marittimo e della logistica portuale” del Convegno Progetto Mare.

Rispondendo alle domande di David Parenzo, Emanuele Grimaldi ha sottolineato che, in tema di sostenibilità, l’industria marittima mondiale e italiana già da tempo è fortemente impegnata per raggiungere gli obiettivi internazionali ed europei volti alla transizione ecologica del settore marittimo ed al raggiungimento di zero emissioni entro il 2050.

Non solo, lo shipping mondiale, da sempre proattivo, ha anche proposto una sorta di autotassazione sul combustibile i cui proventi sarebbero destinati alla creazione di un fondo per Ricerca e Sviluppo necessario per traguardare la transizione. Tale tipo di tassazione, sarebbe anche migliore dell’Emission Trading System (ETS) proposto in sede Ue, che quale sistema regionale non solo potrebbe creare una distorsione della concorrenza a danno degli operatori europei ma potrebbe comportare anche una inversione nell’intermodalità con un ritorno dei camion sulla strada.

Emanuele Grimaldi ha anche evidenziato che si guarda sempre alle emissioni di Co2 dimenticando che ci sono altri gas a effetto serra che contribuiscono all’inquinamento. Tra questi rientra il GNL anche se, attualmente è una delle soluzioni adottate per la transizione. Le tecnologie esistono ma non vi è ancora sufficiente disponibilità di combustibili alternativi come idrogeno e ammoniaca. Soprattutto si trascura il fatto che idrogeno verde o ammoniaca verde ancora non esistono e che sono ottenuti con grande produzione di emissioni: emblematico il caso dell’ammoniaca la cui produzione, per più della metà utilizzata in agricoltura, inquina più del doppio degli altri carburanti.

In conclusione, nell’attuale scenario caratterizzato da tante criticità, che vanno dalla guerra, all’aumento dell’inflazione, dei salari e del costo del petrolio, Emanuele Grimaldi ha lanciato un messaggio di ottimismo nel senso che, anche dalla crisi possono emergere opportunità di maggiore efficienza e, per questo bisogna avere il coraggio di investire guardando al futuro.

Convegno Progetto Mare

Fonte: Comunicato stampa Confitarma

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