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INFLAZIONE ASSICURAZIONI

Assicurazioni, Lavoro

QUALE SARÀ L’EFFETTO DELL’INFLAZIONE SULLE ASSICURAZIONI?

RIPETEREMO I VECCHI ERRORI?

Già impegnate nell’affrontare il tema dei c.d. Rischi ESG (Ambientali, Sociali e di Governance), le assicurazioni si trovano ora chiamate a gestire il c.d. “effetto Inflazione” nel tentativo di mitigarne le conseguenze negative sui loro bilanci. La questione riguarda ambedue le componenti del bilancio delle Compagnie, quella del conto tecnico e quella puramente finanziaria.

È auspicabile che le Compagnie, memori dei disastrosi effetti della loro politica assuntiva adottata nella seconda metà dello scorso secolo, adotteranno politiche più accorte soprattutto nella gestione dei rischi.

POLITICHE ASSUNTIVE AGGRESSIVE

Ricordiamo, per i molti che negli anni ’70 dello scorso secolo hanno soltanto sentito e letto di questi temi, che la risposta strategica di molte delle nostre Compagnie, in quel periodo caratterizzato da una inflazione a due cifre e conseguenti elevatissimi rendimenti dei titoli governativi e delle obbligazioni, fu quella di adottare politiche assuntive molto aggressive in termini di prezzo e di garanzie. L’obbiettivo era evidentemente quello di conquistare nuove quote di mercato deteriorando, anche oltre il 100%, la propria “Combined Ratio(quella composta dalla Loss Ratio – il saldo tra premi guadagnati e sinistri ricevuti – e dalla Expenses Ratio – il totale delle spese sostenute per la gestione della Compagnia) compensata dai forti rendimenti finanziari attesi.

Insomma, le Compagnie supponevano che i forti rendimenti finanziari avrebbero potuto consentire la scelta di deteriorare di qualche punto il Risultato Tecnico, compensandolo con i più elevati rendimenti finanziari, per ottenere un miglioramento del risultato finale anche a seguito dell’aumento del fatturato.

PREVISIONI NON REALIZZATE

Purtroppo, tali previsioni non si realizzarono, essenzialmente per la tipicità dell’Industria Assicurativa il cui ciclo tecnico/economico, come sappiamo, si esplica nel medio/lungo periodo. Accadde, quindi, che nel corso degli anni gli Assicuratori si trovarono a far fronte al pagamento di sinistri per rischi assunti a premi non compensativi. Intanto la situazione economica finanziaria si era normalizzata e, quindi, i rendimenti non garantivano più l’equilibrio economico intaccato dal negativo risultato tecnico. Contemporaneamente il mercato della Riassicurazione si era fatto “hard” con un inasprimento delle condizioni normative ed economiche le quali, riversate sui clienti, avevano generato tensioni da parte degli stessi con un fenomeno anomalo di contestazioni e recessi.

Il danno forse più grave, in termini più generali, fu procurato alla “cultura assuntiva” delle Compagnie, le quali occuparono molti esercizi per ritornare ad improntarsi a procedure più virtuose nella valutazione dei rischi. Intanto, però, una generazione di validi tecnici/assuntori era scomparsa in quanto ritenuta superflua in quel periodo caratterizzato da valori più commerciali che tecnici.

Speriamo che il fenomeno non si ripeterà ai nostri giorni e che comunque l’inflazione non raggiugerà percentuali in doppia cifra.

In ogni caso, la situazione è attentamente monitorata dagli esperti che si spingono anche a fare previsioni sullo scenario prossimo futuro.

L’AUTORITY EUROPEA

Sul fronte finanziario l’Autority europea di vigilanza sulle assicurazioni ritiene che se il trend dei tassi di interesse si adeguerà a quello dell’inflazione, questo potrà procurare danni agli Assicuratori. Infatti, gli Assicuratori sono tra i principali investitori di Titoli di Stato e quindi risultano particolarmente vulnerabili alle fluttuazioni di tali forme di investimento che procurano un deprezzamento del valore patrimoniale dei loro investimenti.

INFLATION RISK

Sul fronte tecnico i Rami Danni potranno essere particolarmente esposti all’Inflation Risk. In termini generali, si potrà assistere ad un aumento del costo medio dei sinistri non compensato nel breve da un corrispondente aumento dei premi. Le varie Linee di business reagiranno in maniera diversa ed in tempi diversi; tuttavia, è prevedibile che nel medio periodo i premi subiranno un incremento; gli Assicuratori – ed ancor prima i riassicuratori – chiederanno più premi ad una utenza (soprattutto quella del personal Lines) con una ridotta capacità di spesa; questo potrà contrarre la raccolta dei premi.  Da un’altra prospettiva, gli Assicuratori saranno costretti a rivedere le loro Riserve dei Sinistri delle precedenti generazioni ancora non definiti, inserendo l’effetto addizionale dell’inflazione per tanti anni considerato ininfluente.

RESPONSABILITÀ

Questo effetto si farà sentire soprattutto sulle coperture di Responsabilità. In questa area l’aumento del costo dei sinistri potrà tendere, se non a travalicare, quanto meno ad avvicinarsi al massimale di garanzia ed ai limiti di copertura contrattualizzati. Tutto ciò non considerando l’annosa questione circa la natura del debito da liquidazione di un sinistro (di valuta o di valore). Se la questione fosse riproposta e avesse la meglio la teoria che attribuisce a tale debito la natura di “valore” la situazione degli Assicuratori risulterebbe ancor più a rischio.

DANNI DIRETTI

Ma anche nella copertura dei Danni Diretti potremo assistere a situazioni di maggiori esborsi per gli Assicuratori. Un incremento dei costi di costruzione e dei beni in genere potrà generare più onerose liquidazioni sinistri per gli Assicuratori, soltanto a causa delle clausole, ormai contrattualizzate in ogni polizza, della deroga all’applicazione della regola proporzionale per una percentuale del 20-30%.

VITA

Diversa sembra la situazione nel ramo Vita per il quale l’Autority europea per la vigilanza delle Assicurazioni prevede effetti positivi. Tuttavia, altri analisti ritengono che un rapido aumento delle tariffe – conseguenti agli incrementi del tasso di rendimento – potrebbero scoraggiare i risparmiatori indirizzandoli verso investimenti più remunerativi. L’onda conseguente dei riscatti potrà costituire un ulteriore vulnus in quanto gli Assicuratori al fine di adempiere ad una anomala massa di richieste di liquidazione dei contratti sarebbero costrette a vendere i titoli in portafoglio ai nuovi valori più bassi.

IN CONCLUSIONE

Anche le Assicurazioni stanno vivendo in uno scenario molto fluido ed instabile dal quale – come sempre accade in ogni attività commerciale ed industriale – usciranno indenni ed anche più forti quegli operatori che avranno saputo improntare la propria strategia aziendale ai canoni della saggezza ed oculatezza imprenditoriale, quella che non perde mai di vista il suo obbiettivo primario: non soltanto lo sviluppo ma soprattutto la sopravvivenza della propria Azienda.

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