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OCEANO VERTICALE
Fonte: Ufficio stampa Università di Milano-Bicocca

Ambiente

UN OCEANO VERTICALE PER PROTEGGERE LA BIODIVERSITÀ

Dalla collaborazione tra l’Università di Milano-Bicocca e il governo delle Maldive nasce il progetto “Oceano verticale”. L’accordo, che rivoluzionerà il concetto di parco marino, ha come obiettivo quello di proteggere l’ecosistema dell’arcipelago: dodici miglia di risorse marine, dalla costa alla scogliera corallina, e otto chilometri di biodiversità verticale, dalle profondità dell’oceano fino alla colonna d’aria popolata dai volatili.

La partnership – siglata nel corso della Ocean conference di Lisbona – vedrà, nei prossimi tre anni, l’impegno di un team di oltre 20 scienziati provenienti dall’Università Bicocca nello studio degli habitat delle 1192 isole coralline degli atolli per la salvaguardia e lo sviluppo sostenibile dell’ambiente marino nel cuore dell’Oceano Indiano.

PRESERVARE LE AREE MARINE MAGGIORMENTE A RISCHIO

Lo scopo è quello di mettere a punto un metodo scientifico utile volto a preservare le aree marine e costiere maldiviane, identificando quelle che necessitano maggiormente di protezione. Il governo delle Maldive fornirà all’equipe della Bicocca il supporto nella mappatura delle aree marine da salvaguardare e di quelle già esistenti e coordinerà i programmi e le iniziative di sensibilizzazione della popolazione relative alle aree protette. I monitoraggi saranno eseguiti da rappresentanti di entrambe le parti dell’accordo.

Questo intenso sforzo di collaborazione tra l’Università Bicocca e il governo maldiviano aumenterà la capacità di quest’ultimo, così come quella degli stakeholder coinvolti, di gestire i dati raccolti ed implementare le decisioni che ne derivano. Inondazioni costiere, acidità degli oceani e innalzamento del livello del mare sono solo alcune delle condizioni che minacciano le isole.

Paolo Galli, coordinatore scientifico dell’accordo e ecologo di Milano-Bicocca:

“L’impatto di questi cambiamenti ha spinto scienziati e istituzioni a cambiare prospettiva verso un approccio verticale le basse isole maldiviane e gli elementi naturali circostanti, ossia le acque marine e l’atmosfera, vanno considerati come una singola unità dello stesso ecosistema”.

OBIETTIVO: PROTEGGERE I MARI E LA BIODIVERSITÀ

Il focus della collaborazione di lunga data tra le due istituzioni è quello di proteggere l’ambiente come un ecosistema unico, dalle spiagge dove le tartarughe depongono le uova alle scogliere coralline fino ai mangroveti.

L’Ateneo, infatti, già dal 2009 porta avanti alle Maldive studi scientifici, iniziative e progetti dedicati alla biologia marina nelle aule e nei laboratori del centro di ricerca Marhe center, di cui avevamo parlato anche in un precedente articolo.

Giovanna Iannantuoni, rettrice di Milano-Bicocca:

“Con il patto siglato oggi l’Ateneo rafforza il suo impegno per la missione di difesa dei mari e della biodiversità. Con questo obiettivo l’università schiera al fianco del governo delle Maldive tutte le sue competenze: non solo i biologi marini, ma anche psicologi, geologi, geografi e giuristi saranno coinvolti nella messa a punto di strategie in grado di garantire la resilienza di questo delicato e prezioso ecosistema”.

Alcune foto dall’ufficio stampa Università di Milano-Bicocca
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