Il futuro della mobilità è destinato ad un cambio radicale: basti pensare allo stop ai veicoli a motore endotermico previsto nel 2035. Ma a cambiare nell’ultimo periodo sono anche le nostre abitudini. Ci siamo dirigendo sempre più verso un tipo di mobilità più sostenibile ed “intelligente” che poco lascerà del concetto di mobilità che abbiamo.
Ma cosa ci aspetta nel prossimo futuro? Per cercare di rispondere a questa domanda il Centro di Technology Foresight del Politecnico di Milano – attraverso l’elaborazione di studi ed analisi di settore – ha delineato i punti principali che delineeranno la nuova mobilità delle persone nelle aree urbane.
“In ogni parte del mondo, i grandi sistemi geopolitici stanno impegnando fondi pubblici e privati in quella che definiscono la ‘settima rivoluzione dei trasporti’. Una rivoluzione che sarà possibile declinando i temi della mobilità secondo alcune grandi tendenze: l’urbanizzazione, la globalizzazione, la nuova ecologia, la connettività, la sicurezza e la salute. Un approccio trasversale che vede nella tecnologia il fattore abilitante”.
Ferruccio Resta, Rettore del Politecnico di Milano
I 12 TREND DELLA MOBILITÀ URBANA SOSTENIBILE
1 – Veicoli a carburante alternativo e veicoli a tecnologia avanzata.
I veicoli nel prossimo futuro sono destinati ad essere elettrici. Già con la sospensione della vendita dei veicoli a motore endotermico per ridurre – in linea con l’Europa – le emissioni e i gas serra del 55% entro il 2030, la mobilità fa un grande passo verso la sostenibilità. Inoltre, per permettere la circolazione di tipologie diverse di veicoli, mantenendo l’obiettivo emissioni zero, occorrerà commercializzare delle nuove tipologie di carburante.
2 – Infrastrutture energetiche e per la mobilità.
Per far sì che la mobilità elettrica prenda piede, occorre fornire le necessarie infrastrutture sia per la ricarica dei veicoli che per lo stoccaggio delle batterie.
Inoltre, è in forte crescita la mobilità dolce. anch’essa però necessita delle giuste infrastrutture e spazi dedicati nell’area urbana. Tutto questo sarà possibile solo con un’attenta e strutturata riprogettazione delle città.
3 – Automazione.
La riprogettazione della città diventa indispensabile soprattutto quando si parla di guida autonoma. Infatti, nonostante la tendenza ed il grande potenziale che l’automazione ha, attualmente non è possibile un’adozione in sicurezza di questo tipo di tecnologia. Secondo il report sarà più plausibile, infatti, che guida autonoma venga implementata per il trasporto pubblico nelle città, mentre per i veicoli privati sarà limitata alle sole autostrade dove il fattore “imprevedibilità” è minore.
4 – Infrastrutture dati e per aumentare la connettività.
La mobilità del futuro dovrà rispecchiare le esigenze degli utenti e per farlo occorre investire in connettività e sistemi di gestione dei dati. Attraverso l’elaborazione dei dati ricevuti da fonti diverse sarà possibile fornire la giusta soluzione per ogni situazione. Inoltre, implementando la connettività 5G e 6G si potrà “diffondere la mobilità on-demand anche in aree lontane dal centro città”.
5 – Privacy dei dati
Dati sì, ma attenzione alla privacy. Per far fronte alle necessità dei cittadini e fornirgli un supporto adeguato, i dati sono necessari. E la mobilità non è da escludere.
Per ottenere la fiducia dei cittadini e renderli propensi alla condivisione dei dati con le autorità cittadine, è fondamentale garantirne la privacy e la sicurezza.
6 – La proprietà del veicolo.
Il numero di auto in circolazione è altissimo soprattutto nelle zone fuori dal centro che hanno una scarsità di servizi tale da rendere necessario il possesso di un’auto privata. Questa tendenza, fortunatamente, andrà gradualmente scemando e le previsioni portano ad un “futuro condiviso”. Per renderlo possibile, però, occorre strutturare una rete di servizi capillare in modo tale da garantire ai cittadini la libertà di movimento mixando tra le diverse opzioni messe a disposizione, come ad esempio tra trasporto pubblico e sharing di veicoli a due e quattro ruote. Solo in questo modo si potrà arrivare ad una soluzione più sostenibile di mobilità che, oltre a salvaguardare l’ambiente, farà risparmiare anche sui costi di gestione di un’auto privata.
7 – Offerta di mobilità flessibile basata sulla domanda.
Parola chiave per il prossimo futuro in molti settori è “flessibilità”. Anche per la mobilità si va in questa direzione. La possibilità di adattare l’offerta alla necessità dei cittadini diventerà realtà tramite l’analisi dei dati raccolti per “prevedere le esigenze di viaggio e costruire un servizio di trasporto pubblico on-demand”: Mobility-as-a-Service. Con il modellamento degli orari del trasporto pubblico alle reali esigenze reali dei pendolari, oltre a migliorare la qualità del servizio e di conseguenza la soddisfazione degli utenti, si andranno ad abbassare anche costi.
8 – Riconfigurazione della struttura urbana.
La struttura stessa delle città, con tutti i cambiamenti previsti, andrà a modellarsi sul nuovo concetto di mobilità. Si arriverà ad una città a misura d’uomo con quelli che sono definiti come quartieri di 15 minuti”: con la conformazione delle corsie stradali modificate si andranno a liberare aree che potranno essere destinate a nuovi scopi.
9 – Interazione dell’utente col sistema e le relative interfacce.
La mobilità sostenibile – si legge dal report – si basa anche su una diffusa accessibilità al servizio considerando sia la distribuzione geografica dei punti di erogazione (con stazioni multimodali e di collegamento facilmente percorribili), sia la creazione di interfacce user-friendly (attraverso punti di contatto all’interno dei veicoli e nelle stazioni).
Inoltre, verrà utilizzata una rete diffusa di sensori che servirà per migliorare l’esperienza dei viaggiatori.
10 – Inclusività.
Migliorando il trasporto pubblico si consentirà anche a più persone di spostarsi comodamente all’interno dell’area urbana. Questo aiuterà anziani, disabili o bambini a raggiungere in tutta autonomia e sicurezza le loro destinazione garantendo una maggiore accessibilità ed inclusività della rete urbana.
11 – Le motivazioni per spostarsi.
Con la nuova modalità di lavoro da remoto e ibrida, lo spostamento casa-lavoro si sta gradualmente perdendo. Questo cambio radicale delle abitudini si tradurrà anche in un cambio, in termini di qualità, sicurezza e costi, della mobilità stessa.
12 – Lo spostamento come esperienza.
Esperienza di viaggio e valorizzazione del tempo sono due aspetti emergenti: “gli utenti si aspettano di poter svolgere altre attività durante il viaggio per godersi il tempo speso in movimento, come per esempio fare colazione, ottenere uno spazio riservato per lavorare, o intrattenersi con gli amici. La prospettiva del futuro del lavoro è caratterizzata da uno scenario di lavoro “da ovunque” che influenzerà sia le motivazioni per spostarsi sia le aspettative relative al viaggio stesso” che si tradurrà in un’esperienza di viaggio personalizzata, adattabile e programmabile.
MOBILITÀ, UN TRAGUARDO COMUNE
Per ottenere una mobilità che sia realmente sostenibile bisognerà quindi strutturare e pianificare il tutto guardando il quadro generale nel suo insieme e prendendo in considerazione tutti gli aspetti fondamentali: ambientali, economici e sociali. Un traguardo condiviso che va affrontato con tutti gli stakeholders.
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