Grazie ai Cantieri Edili Appennino, nasce l’asfalto “riciclato”.
Il Composto, ancora privo di nome, permette di realizzare asfalto riutilizzando materiali di scavo e di risulta dei cantieri con l’aggiunta di additivi chimici garantiti (prodotti dalla Mapei). La miscela è priva di materiali “nuovi” e di bitumi e può essere preparata direttamente sul luogo dei lavori. La preparazione avviene, infatti, grazie ad un macchinario non più grande di un furgoncino. Questo composto, pur non prestandosi per grandi cantieri, consente di ripristinare in poche ore scavi su strada di 60-70 centimetri assicurando la qualità dell’asfalto tradizionale. Il prodotto ha ottenuto la certificazione dell’ente tedesco Tuv .
LE DICHIARAZIONI DI GIUSEPPE SALOMONI, PRESIDENTE E CO-FONDATORE DI CEA
“Questo prodotto è il risultato di un anno e mezzo di lavoro, in collaborazione con l’Università di Bologna. Non è stato semplice mettere a punto l’equilibrio giusto per raggiungere i parametri richiesti dal Tüv riutilizzando dall’80 al 100% dei materiali scavati, quando oggi sul mercato si arriva a una percentuale di recupero degli inerti al massimo del 50. Il lockdown è stato un momento di stop dei cantieri che ci ha consentito di concentrarci sui test e accelerare i tempi”
“Adesso occorre però che siano le istituzioni locali ad aggiornare i regolamenti per permettere il completo reimpiego degli inerti “riciclati” certificati, perché in molti casi le norme comunali per la gestione dei cantieri sono datate e nei capitolati non si permette l’utilizzo di materiale di risulta in misura superiore al 30 per cento”.
ALCUNI DEI MOLTI PROGETTI SULL’ASFALTO
Negli anni molti sono stati i progetti “green” incentrati su alternative all’asfalto, per citarne alcuni:
- dall’Olanda è partito il progetto Plastic Road con l’obiettivo di ridurre le milioni di tonnellate di emissioni di anidride carbonica globale. Prevede la realizzazione di strade con moduli prefabbricati in plastica riciclata: pratiche, a impatto zero, termo-resistenti, prive di manutenzione.
- In Italia è stato brevettato un asfalto realizzato con materiali plastici riciclati addizionati di grafene. Questo brevetto è stato recentemente utilizzato anche per la realizzazione del nuovo ponte San Giorgio di Genova.
Un recente studio pubblicato su Science Andvances conferma la necessità di cercare una sostituzione all’asfalto tradizionale. La potenziale produzione di inquinanti da parte dell’asfalto è maggiore di quella dei veicoli a motore a benzina e diesel messi insieme. In questo contesto, non potendo ancora contare su alternative 100% ecosostenibili per il manto stradale, poterlo realizzare in modo ecocompatibile, secondo l’economia circolare, ci sembra un passo in avanti.