LA FOLLIA NELL’ARTE CONTEMPORANEA
Che l’arte abbia un fondo di follia è una teoria da sempre condivisa e diffusa. CRAZY, progetto creativo-espositivo fruibile fino all’8 Gennaio 2023 presso il Chiostro del Bramante, ne è una prova tangibile.
Il chiostro si è spogliato del suo solito abito rinascimentale per diventare esso stesso parte di questa “folle” esposizione che letteralmente invade i suoi spazi esterni ed interni in modo pressoché totale.
Il risultato di questa operazione è una mostra interamente immersiva, che coinvolge lo spettatore rendendolo parte dell’opera.
Il nostro consiglio spassionato è: se avete dei bambini tra i 3/4 e gli 8/10 anni, andateci con loro a visitare CRAZY! La loro capacità di meravigliarsi saprà amplificare l’effetto “WOW” anche per noi adulti più o meno disillusi.
GLI ARTISTI E IL CURATORE
Con il coinvolgimento di 21 artisti di rilievo internazionale che hanno realizzato circa 11 installazioni site-specific pensate e realizzate appositamente per CRAZY, la sensazione che ne deriva è quella di perdersi in una realtà dove tutto è possibile e dove non esistono più i limiti tradizionalmente intesi.
La percezione del mondo è il primo segnale di instabilità, il primo contatto fra realtà e cervello, fra verità fisica e creatività poetica, fra leggi ottiche e sistemi neurologici, sono parte di questa follia: Carlos Amorales, Hrafnhildur Arnardóttir / Shoplifter, Massimo Bartolini, Gianni Colombo, Petah Coyne, Ian Davenport, Janet Echelman, Fallen Fruit / David Allen Burns e Austin Young, Lucio Fontana, Anne Hardy, Thomas Hirschhorn, Alfredo Jaar, Alfredo Pirri, Gianni Politi, Tobias Rehberger, Anri Sala, Yinka Shonibare CBE, Sissi, Max Streicher, Pascale Marthine Tayou, Sun Yuan & Peng Yu.
Un processo di alterità, di strabismo percettivo, rende il percorso della follia così prossimo all’arte, anch’essa protesa a ricreare nuovi territori di verità, nuovi paesaggi del reale. Parafrasando Clemens Brentano, secondo cui la follia è la sorella infelice della poesia, si potrebbe dunque dire che la follia è la sorella infelice dell’arte.
Nella più ampia accezione di “follia”, non di rado sinonimo di “creatività fantastica”, l’arte si è sempre ritrovata a proprio agio, ma è soprattutto con i primi studi psicanalitici e neurologici d’inizio secolo scorso che il rapporto fra disturbi psichici e arte si è fatto più intenso e consapevole. Nel corso del tempo, il confine netto fra il dato medico e l’orizzonte poetico si è via via attenuato, svaporato, liberando piani di confronto e contaminazione, la folle creatività ha cominciato a occupare la scena mostrando le sue innumerevoli maschere.
Danilo Eccher – curatore di Crazy
LE OPERE
Una violenta onda d’urto che invade ogni stanza accessibile, dal bookshop del Chiostro con il lavoro di Max Streicher, alle scale interne nelle quali si affollano le 15000 farfalle nere di Carlos Amorales, sino all’immersione totalizzante di Fallen Fruit / David Allen Burns e Austin Young nella Sala delle Sibille, come omaggio all’iconografia e alla grande tradizione della pittura italiana: uno spazio normalmente dedicato al relax del pubblico, con vista sull’affresco di Raffaello nella Chiesa di Santa Maria della Pace, diventa un’immersione nell’arte e insieme un’esperienza.
Un’energia straripante che modifica il punto di vista e impone di guardare in ogni direzione: Thomas Hirschhorn sfonda un soffitto; Janet Echelman fa sbocciare grandi fiori sopra la testa dei visitatori; Alfredo Pirri riveste il pavimento del chiostro con un manto di specchi rotti e calpestabili restituendo al pubblico un modo inedito di vedere l’architettura di Bramante così come il cielo di Roma; i candelabri sospesi in cera di Petah Coyne parlano di precarietà e fragilità.
L’imprevedibilità e il fervore ideativo garantiscono forti salti espressivi fra le opere, dai neon di Alfredo Jaar al video che indaga la costruzione identitaria tra riferimenti culturali e citazioni letterarie di Yinka Shonibare CBE, fino all’installazione realizzata con materia filiforme e colorata da Hrafnhildur Arnardóttir / Shoplifter.
Metamorfosi, ispirazione, straniamento, perturbazione, sorpresa, euforia e meraviglia sono solo alcune delle parole chiave di questa mostra. CRAZY è una narrazione complessa, soggettiva, obliqua; un’atmosfera inclusiva e partecipativa; una distribuzione di opere e spazi isolati e autonomi in tutti i luoghi disponibili, interni ed esterni del Chiostro del Bramante, anche invadendo locali solitamente esclusi dai percorsi.
Tra le novità, la musica originale di Carl Brave, producer e cantautore: Organica è una composizione concepita e scritta per la mostra, pensata seguendo il ritmo e l’alternarsi delle opere, una traccia musicale per accompagnare il pubblico nell’esplorazione della follia del quotidiano, dentro e fuori dal Chiostro del Bramante.
INTERDISCIPLINARIETÀ E INCLUSIONE
L’attenzione di Dart – Chiostro del Bramante alla divulgazione, all’interdisciplinarietà e all’inclusione è nuovamente confermata attraverso il progetto CRAZY e le tante iniziative che lo completano. Diversi appuntamenti rendono l’esperienza del pubblico ancora più straordinaria: le visite guidate e i percorsi didattici studiati in modo personalizzato a seconda delle fasce di età e non solo; l’audioguida per adulti è un racconto di mostra che accompagna lungo il percorso espositivo a partire da citazioni di Lewis Carrol, Jorge Luis Borges, Tim Burton, Gesualdo Bufalino, William Shakespeare, mentre per i più piccoli è disponibile una mappa gioco.
Chiostro del Bramante è, da tanti anni, una fucina dove non solo nascono idee ma dove quelle idee prendono forma grazie a uno straordinario lavoro di squadra con artisti, curatori e team DART che si impegna perché i desideri diventino realtà. Un laboratorio dove si sperimenta, una casa di produzione dove le opere vengono progettate e realizzate, uno spazio dove si immagina, sempre pensando al pubblico. Con CRAZY crediamo di aver raggiunto un nuovo, altissimo, risultato perché tutto il Chiostro, gli interni e gli esterni, tutti i nostri servizi, tutti noi siamo coinvolti in questa felicissima pazzia e in questa felicissima pazzia aspettiamo il pubblico.
Natalia de Marco, direzione Dart – Chiostro del Bramante