Con il progetto ANTHEM, presentato nei giorni scorsi a Milano, si vuole creare un vero e proprio Hub delle Tecnologie avanzate per portare la Medicina nel futuro. L’Università di Milano-Bicocca, il Politecnico di Milano, l’Università di Bergamo e l’Università di Catania, insieme ad altri 19 enti coinvolti, si sono uniti in ANTHEM (AdvaNced Technologies for HumancentrEd Medicine) per realizzare dispositivi e strumenti digitali in grado di raccogliere dati che serviranno a sviluppare soluzioni di medicina di prossimità, strumenti di monitoraggio e valutazione di diversi fattori – ambientali, stile di vita e patologici – nelle popolazioni fragili e croniche. Inoltre, permetteranno di implementare metodologie di terapia oncologica per quei tumori che non possono essere trattati con approcci convenzionali.
L’obiettivo del progetto è quello di colmare – nei prossimi quattro anni – quel divario che attualmente esiste per quanto riguarda l’assistenza sanitaria dei pazienti fragili e cronici all’interno di specifici territori caratterizzati da patologie orfane di terapie specifiche. Per raggiungere l’obiettivo, ANTHEM si avvarrà di numerose partnership e un investimento complessivo di oltre 123 milioni di euro finanziato dal Piano complementare al PNRR.
“L’iniziativa Anthem unisce in una logica multi progetto competenze disciplinari diverse di medicina, fisica, ingegneria, economia e management con l’unico obiettivo di sviluppare soluzioni tecnologiche che giungano a migliorare il trattamento di particolari patologie in determinate ‘comunità di riferimento‘.
Si tratta di innovazioni che vogliono trovare nell’orizzonte quadriennale del piano complementare al PNRR, un’applicazione volta a migliorare la cura della persona. Anthem è un’iniziativa nazionale che, nel rispetto delle identità regionali, vuole unire le eccellenze di ricerca e di impresa presenti in tutto il Paese per migliorare la vita dei cittadini.
Non dimentichiamoci che in Europa, a fronte di un’aspettativa di vita ben superiore agli 80 anni, la ‘vita in salute’ vale solo 64 anni. Vogliamo dare un contributo ad aumentare entrambe ma, soprattutto, a ridurre una differenza che ha costi altissimi per i soggetti interessati, le loro famiglie e la società tutta”.
Stefano Paleari, presidente di Fondazione Anthem
Le attività di ricerca e di trasferimento tecnologico e di conoscenze finanziate in ambito sanitario e assistenziale vedranno la realizzazione di circa 28 progetti, più di 200 ricercatori coinvolti appartenenti a 10 tra Università ed Enti di ricerca, 8 tra Strutture sanitarie, sociosanitarie e di ricerca medica e 5 tra Imprese ed Enti privati.
Inoltre, è previsto un reclutamento di 80 tra ricercatori e tecnologi e di 65 dottori di ricerca.
“Il progetto ANTHEM è un’ambiziosa iniziativa a livello nazionale che, con un approccio multidisciplinare, punta a innovare la medicina personalizzata e a ridurre il gap nell’assistenza sanitaria di determinate patologie attraverso soluzioni di tecnologia avanzata.
Giovanna Iannantuoni, rettrice dell’Università di Milano-Bicocca
Con i fondi garantiti dal Piano Nazionale Complementare al PNRR e grazie alla partnership di 23 soggetti pubblici e privati, il progetto diventa un’opportunità per costruire sinergie e filiere in ambito di innovazione sanitaria e assistenziale e un’occasione di contatto con attori istituzionali e industriali all’avanguardia”.
IL PROGETTO
La Fondazione Anthem, con sede a Milano, coordinerà tutte le attività progettuali. ANTHEM opererà in profonda sinergia con l’ecosistema economico e industriale, le amministrazioni locali e la società civile in ambito di innovazione sanitaria e assistenziale sia a livello locale sia a livello nazionale.
Ogni ateneo coordinerà i quattro ambiti di intervento del progetto:
- tecnologie e gestione di dati per la diagnostica e la cura (Università di Bergamo);
- ambienti smart e sensori innovativi per la medicina di prossimità (Università di Milano-Bicocca);
- ricerca di fattori di rischio e strumenti per il monitoraggio dei pazienti cronici (Politecnico di Milano);
- soluzioni terapeutiche innovative per patologie orfane (Università di Catania).
Il progetto agirà su contesti territoriali e sistemi sanitari specifici e rappresentativi della diversità del Paese in termini di organizzazione, tecnologia, densità di popolazione, presenza di ospedali e di strutture di prossimità, facilità di accesso, efficienza diagnostica e terapeutica, uso delle tecnologie digitali.
Saranno coinvolte cinque regioni (Lombardia, Calabria, Campania, Puglia, Sicilia), le comunità montane, come la Val Seriana e la Val Brembana in provincia di Bergamo, e le comunità metropolitane e distrettuali (Milano, Monza e Brianza, Napoli, Taranto, Bari, Lecce).
Fonte: Ufficio stampa Università di Milano-Bicocca