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Futuro

IL FUTURO TRA 20 ANNI

Chi non si è mai chiesto come sarà il mondo tra vent’anni? Ebbene, per accontentare la curiosità di molti, Springwise, nel suo rapporto Future 2043, prova a darci una “istantanea” di ciò che potrebbe accadere nel futuro. Questo rapporto prodotto con l’aiuto di esperti proverà a rispondere ad alcune possibili domande per scoprire quali aspetti della nostra vita potrebbero subire dei grandi cambiamenti.

“Mi sono trovata a dover affrontare un futuro che potrebbe includere avvocati divorzisti che discutono di beni nel Metaverso, ed ero comprensibilmente sensibile a un posto di lavoro futuro che potrebbe sostituirmi con un robot. Ma il futuro è un luogo provocatorio. È un terreno ricco e complesso che viene ignorato a nostro rischio e pericolo”.

Lucy Siegle, direttrice editoriale Springwise
LAVORO – I robot e l’intelligenza artificiale prenderanno il nostro lavoro?

Robotica e Intelligenza Artificiale (AI) fanno già parte del nostro presente ed il loro uso è già stato implementato in molte professioni e settori. Queste tecnologie stanno avanzando talmente rapidamente che si prevede entro il 2043 – se non prima – lo sviluppo di un’intelligenza artificiale generale (AGI) o della superintelligenza artificiale (ASI). Già adesso, ad esempio, il “Generalist AI Agent” di DeepMind è in grado di superare l’essere umano in oltre il 65% dei 600 compiti che può svolgere contemporaneamente.

Questo porterà inevitabilmente alla sostituzione della forza lavoro in tutti quei compiti ripetitivi e monotoni con dei sistemi automatizzati. Nonostante questo, però, ci sono e ci saranno sempre nuove professioni in cui l’intervento umano è fondamentale. Dopotutto, come ha dichiarato Manish Bahl (Chief Executive & Founder, Curious Insights):

“Può una macchina (nella relativa forma del hardware o del software) crearsi, commercializzarsi e vendersi? Trasportarsi? Alimentarsi? Pulirsi? Ripararsi? Le macchine sono strumenti e gli strumenti devono essere utilizzati. Dalle persone”.

Dovremmo cercare di sfruttare il cambiamento a nostro favore, concentrando la nostra attenzione su mansioni più interessanti e gratificanti e lasciare alle macchine i compiti più noiosi.

CIBO – Cosa mangeremo?

Entro il 2043 avremo una vasta scelta di nuove proteine e prodotti alimentari mai visti prima ai quali si cercherà di dare un sapore unico. Tutto questo verrà prodotto in un’ottica sostenibile attraverso l’uso di tecnologie che utilizzano poco o addirittura nulla di terra coltivabile o acqua dolce, con ridotte emissioni di gas serra.

Inoltre, la personalizzazione delle diete sarà la tendenza del futuro, grazie ai progressi in AI, sensori e calcolo quantistico. Questi consentiranno di esplorare la genetica e il microbioma per comprendere meglio la nostra individualità e capire come il nostro organismo risponde a diverse fonti di nutrizione.

A giocare un ruolo importante, sarà la fermentazione di precisione che permetterà di produrre ingredienti utilizzati per fare pane, latte, gelato e molti altri alimenti.

MOBILITÀ – Come andremo da “A” a “B”?

L’uso delle auto, soprattutto da parte delle nuove generazioni che vivono in città, sarà sempre meno sia per scelta ambientale che per l’ansia per i pericoli della guida.

Inoltre, i veicoli elettrici saranno più comuni anche se solo una piccola percentuale continuerà a preferire l’auto di proprietà. Infatti, saranno sempre più diffusi i micro-noleggi e i veicoli condivisi. Anche il trasporto pubblico come autobus, tram, treni e metropolitane si convertiranno completamente a elettrico o idrogeno.

SALUTE – Saremo più sani?

Sfortunatamente gli esperti prevedono che il mondo sarà meno sano anche se, ci sono cose che possono esser fatte. Abbassare le emissioni di carbonio, preferire una dieta a base di frutta e verdura, preferire il “trasporto attivo” (camminare o andare in bicicletta) che abbassando l’inquinamento migliora la qualità dell’aria. Tutte queste accortezze porteranno un netto miglioramento non solo alla nostra salute ma anche a quella del Pianeta. A livello di malattie, invece, lo sviluppo in campo medico permetterà di “eliminare” alcune delle malattie che oggi sono mortali per l’uomo e porterà ad un allungamento dell’aspettativa di vita.

CITTÀ – Come saranno le città?

Le “smart city” già oggi sono al centro dell’attenzione, ma come saranno tra vent’anni? Probabilmente le città del futuro saranno caratterizzate dal connubio uomo-natura in cui l’ambiente urbano sarà organizzato a “misura d’uomo” senza compromettere però la naturale circostante. Questo differirà notevolmente dalla visione attualmente proposta dall’élite tecnocratica preferendo, invece, delle città più empatiche, stimolanti e naturali. Queste sono le vere qualità di un’esperienza urbana intelligente, e il modo per raggiungerle sarà proprio l’immaginazione umana.

Tuttavia, dovranno essere affrontate molte delle minacce ambientali che attanagliano le città del mondo: eventi meteorologici estremi, inondazioni, incendi e scarsità d’acqua. Per dare una risposta concreta occorrerà trovare soluzioni rapide e finanziamenti per realizzarle. Nel frattempo, però, come individui possiamo contribuire aumentando la resilienza delle nostre case e della comunità. Il futuro delle città dipenderà dalla nostra capacità di trovare soluzioni innovative per affrontare queste sfide ambientali… magari prima del 2043.

ISTRUZIONE – Come sarà la “scuola”?

Entro il 2043, la scuola come la conosciamo potrebbe non esistere più. Non sarà più considerata un luogo, ma un concetto e l’apprendimento sarà decentralizzato. Il Metaverso diventerà il luogo in cui la maggior parte delle persone impara, lavora e vive e, l’apprendimento a distanza, non verrà visto come meno valido. Questo grazie soprattutto alla tecnologia immersiva che consentirà ai bambini di interagire con persone e ambienti da qualsiasi parte del mondo. Inoltre, la tecnologia blockchain integrata nell’istruzione permetterà agli studenti di non essere più solo “utenti” ma “proprietari” della propria istruzione.

Probabilmente, questo porterà a diverse modalità di istruzione, inclusi approcci ibridi che combinano studenti e insegnanti in persona e online, così come gruppi internazionali di studenti che potrebbero interagire tra loro senza essere localizzati fisicamente.

VIAGGIO – Come viaggeremo?

La globalizzazione ha portato ad una perdita dell’autenticità delle esperienze culturali. Tuttavia, ci sarà una tendenza verso esperienze de-globalizzate, autentiche e sostenibili, preferendo la “disconnessione” e l’avventura. Questo si rifletterà nei prezzi, nell’accesso e nella consapevolezza dell’impatto ambientale del viaggio.

I viaggiatori del 2043 saranno più concentrati sul restituire qualcosa alla società, alle comunità locali e alla fauna selvatica, il turismo si trasformerà in un modo per salvare il mondo e non distruggerlo. Chissà se, come si chiedono gli esperti, più persone decideranno di lasciare in pace l’Antartide e di viverlo soltanto attraverso un documentario o con un paio di occhiali VR.

Che ne pensate di questo viaggio nel futuro? Vi piacerebbe vivere in “questo” 2043? Per vedere tutte le altre risposte potete leggere il report completo qui.

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