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Cultura

CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE NASCE UNA NESSUNA CENTOMILA

A un anno dal concerto di Campovolo, che ha permesso di destinare a 7 centri antiviolenza selezionati i 2 milioni e 120 mila euro raccolti, Fiorella Mannoia, presidente onoraria della fondazione, ha deciso di proseguire il suo impegno per prevenire e contrastare la violenza sulle donne creando la Fondazione “Una Nessuna Centomila” insieme alla presidente Giulia Minoli e alle vicepresidenti Celeste Costantino e Lella Palladino.

“Il concerto di Campovolo è stato un primo risultato straordinario, non solo per i benefici materiali, ma anche per il patrimonio culturale che porta con sé. ‘Uscire dal silenzio’ non è un invito da fare solo alle donne vittime di violenza, ma è soprattutto un incoraggiamento rivolto a tutta la cultura italiana. Perché la violenza è un problema culturale ed è fondamentale che chi fa cultura in Italia si faccia portatrice e portatore di un percorso per eliminare la violenza contro le donne.
Per questo abbiamo deciso di dare vita alla Fondazione Una Nessuna Centomila. Vogliamo allargare il coinvolgimento di chi può contribuire al cambiamento, con l’ambizione di moltiplicare i momenti di solidarietà e diffusione del racconto del fenomeno”.

Fiorella Mannoia, presidente onoraria della fondazione Una Nessuna Centomila
DATI PREOCCUPANTI SULLA VIOLENZA SULLE DONNE

Ancora oggi, in Italia, ogni tre giorni una donna viene uccisa e la situazione non sembra migliorare. Come se non bastasse, secondo il Global Gender Gap 2023, il nostro Paese è scivolato di ben sedici posizioni arrivando al 73esimo posto nella classifica mondiale in un solo anno.

Inoltre, nel nostro Paese, il tasso di occupazione femminile è al 48.9%, vale a dire che solo una donna su due lavora, il 37% non possiede un conto corrente e più della metà non è economicamente indipendente. Un dato ancora più preoccupante se si pensa che questo condiziona notevolmente le possibilità di “sfuggire” a situazioni di violenza. In questo contesto pensare di raggiungere l’obiettivo 5 dell’Agenda 2030 per l’uguaglianza di genere e l’emancipazione delle donne e delle ragazze, sembra impossibile.

Ad aggravare la situazione, poi, c’è anche il problema dei pochi finanziamenti per i centri antiviolenza e le case rifugio. La maggior parte delle persone che lavorano in queste strutture, sottolinea la Mannoia, sono donne volontarie che vivono di stipendio e non sanno se il mese successivo riusciranno a vivere perché solo il 2% dei nostri fondi sul sociale viene destinato alla violenza sulle donne e ai centri.

Ed è per questo motivo che la fondazione, oltre supportare questi ultimi, mira a promuovere la prevenzione sostenendo l’educazione all’affettività nelle scuole e il superamento di stereotipi e pregiudizi culturali che legittimano la violenza.

Dobbiamo aiutare le operatrici che lavorano sul campo e solo così possiamo aiutare le donne che chiedono aiuto”.

Fiorella Mannoia
SOSTENERE I PERCORSI DI AUTONOMIA

Sono decine di migliaia le donne che sono rinate grazie all’aiuto e al supporto delle migliaia di operatrici dei centri antiviolenza e delle case rifugio.

“La Fondazione Una Nessuna Centomila nasce per essere concretamente, e creativamente, al loro fianco. Vogliamo farlo non solo accompagnando le tante organizzazioni di donne che gestiscono i centri antiviolenza oltre la precarietà e fragilità economica cui sono costrette da istituzioni che continuano a non investire risorse adeguate, ma anche facendo conoscere e valorizzando il lavoro altamente specializzato delle operatrici, senza le quali i centri antiviolenza non esisterebbero.
Infine vogliamo sostenere i percorsi di autonomia e reinserimento lavorativo delle donne che hanno subito violenza, perché l’indipendenza economica è fondamentale per sottrarsi a relazioni violente”.

Lella Palladino, vicepresidente Fondazione Una Nessuna Centomila
UN PROGETTO PER L’EDUCAZIONE ALL’AFFETTIVITÀ NELLE SCUOLE

La violenza è un problema culturale basato su una condizione di “subalternità” delle donne. Per andare a sradicare questi pregiudizi dalla cultura stessa occorre promuovere l'”educazione all’affettività”.

“L’Italia è, insieme alla Grecia, l’unico paese a non avere una forma di educazione all’affettività all’interno del nostro ordinamento scolastico. Un’educazione che serve a decostruire tutti quegli stereotipi a cui siamo abituati quotidianamente.
Ancora viviamo dentro una bolla perché donne e vittime vengono rappresentate sempre alla stessa maniera. Una vittimizzazione che le racconta tumefatte, con le braccia che coprono il volto come se la violenza fosse solo fisica o ‘solo’ maltrattamento. C’è una violenza di tipo economico, psicologica e burocratico in questo Paese.
Per noi è fondamentale riuscire a sostenere le organizzazioni e le strutture, chi ha lavorato per cercare di diminuire questa situazione pesantissima. La violenza non può essere affrontata come un’emergenza”.

Celeste Costantino, vicepresidente Fondazione Una Nessuna Centomila

Per questo motivo, insieme alla fondazione, nasce anche un laboratorio artistico che servirà proprio ad utilizzare gli “strumenti della cultura” (arte, teatro, musica, etc.) per prevenire la violenza e contrastare gli stereotipi che ci vengono inculcati da piccoli.

“Tutte noi concordiamo che la violenza maschile contro le donne ha una radice culturale. E tuttavia troppo spesso non ci si interroga su chi fa la cultura. Nel nostro Paese la cultura è per la maggior parte appannaggio degli uomini. Una circostanza che determina un’assenza enorme nello sguardo e che non permette di compiere i passi necessari a costruire relazioni tra i sessi rispettose dei diritti e della libertà delle donne.

È proprio questa la ragione per cui Una Nessuna Centomila ha deciso di coinvolgere direttamente le donne e gli uomini che fanno cultura in Italia. Non come semplici testimonial della Fondazione, ma come protagonisti attivi nella costruzione di un’idea di società in cui non ci sia più spazio per la violenza”.

Celeste Costantino

Al laboratorio hanno già aderito Caterina Caselli, Paola Cortellesi, Massimiliano Cagliazzo, Edoardo Leo e Anna Foglietta.

TORNA ‘UNA NESSUNA CENTOMILA-IN ARENA’

Anche quest’anno si terrà l’evento musicale di Una Nessuna Centomila, chiamato a promuovere l’impegno contro la violenza sulle donne. Con il titolo di ‘Una Nessuna Centomila-In Arena‘, il concerto si terrà il 26 settembre presso l’Arena di Verona e vedrà la partecipazione di grandi artisti del panorama musicale italiano. I fondi raccolti verranno donati, come lo scorso anno, ai centri antiviolenza.
Oltre alla Mannoia, ci saranno altre donne di spicco della scena musicale contemporanea, insieme ad artisti maschili. Tra i primi nomi confermati figurano Alessandra Amoroso, Annalisa, Samuele Bersani, Brunori Sas, Elodie, Emma, Francesca Michielin e Tananai.

“Una Nessuna Centomila si ripete e si ripeterà nel corso degli anni. L’esperienza di Campovolo è stata un’esperienza straordinaria che succede forse poche volte nella vita. È stato il concerto contro la violenza sulle donne più grande del mondo”.

Fiorella Mannoia

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