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Lavoro

LAVORO, DA OCCUPAZIONE AD OCCUPABILITÀ

Passare dal concetto di occupazione a quello di occupabilità è il tema centrale dell’intervento di Manlio Ciralli, CEO Phyd e Chief Sales, Branding & Innovation Officer di The Adecco Group Italia alla Digital Innovation Days.

Come? Aumentando la conoscenza e migliorando le proprie soft skill.

Infatti, in questo nuovo contesto che vede il mercato del lavoro sempre in più rapida trasformazione grazie soprattutto all’incremento della tecnologia, troviamo, da un lato, il lavoratore che, per inserirsi in un quadro in cui automazione (si calcola che in Italia il 34% dei lavori attuali sono a rischio di automatizzazione) e digitalizzazione sono preponderanti, deve acquisire nuove competenze. Il “Reskilling” e l’“Upskilling” diventano quindi una priorità assoluta per migliorare la propria occupabilità.

Dal lato opposto, ci sono le aziende che cercano di affrontare nuove sfide inserendo talenti e competenze per garantirsi il futuro.

LA SITUAZIONE ITALIA

L’Italia parte da una situazione di svantaggio rispetto ad altri Paesi perché sta producendo il minor numero di talenti nell’ambito STEM, acronimo inglese di Science, Technology, Engineering, Mathematic.

Nei prossimi 5 anni, infatti, è previsto un incremento nella richiesta di lavoratori nella “Digital Trasformation” e nel’“Ecosostenibilità”.

Per i lavori legati al digitale verranno impiegati presumibilmente tra i 210 mila ed i 267 mila lavoratori con specifiche competenze matematiche ed informatiche. Invece, nei “green job” potranno essere tra i 480 mila ed i 600 mila lavoratori che sfrutteranno le opportunità che si verranno a creare dall’economia circolare ed il mondo della sostenibilità.

Circa un quarto del fabbisogno occupazionale totale sarà legato alle grandi tendenze di cambiamento come la globalizzazione, l’invecchiamento della popolazione, la digitalizzazione, l’automazione ed i cambiamenti climatici.

Le filiere con maggior sbocco professionale saranno quindi quelle legate a salute e benessere, education e cultura, meccatronica e robotica, mobilità e logistica ed energia.

Riconsiderare quindi la sfera educazionale su questi dati porterà l’Italia ad essere competitiva nel prossimo futuro. I dati attuali, afferma Manlio Ciralli, mostrano che il Pil del nostro Paese negli ultimi 5 anni viene trascinato dai servizi, il 73% della partecipazione al mondo del lavoro è legata ai servizi e non al settore industriale.

TEMA FONDAMENTALE: LA CONOSCENZA

La conoscenza è la base per mantenersi competitivi nel mercato del lavoro ed aumentare la propria occupabilità. In un clima in continua trasformazione è necessario riuscire a stare al passo con i tempi, evolversi e aggiornarsi frequentemente. I dati attuali dimostrano che nel giro di 3/5 anni le competenze diventano obsolete e necessitano di frequenti aggiornamenti: una “curiosità perenne” come la definisce Ciralli.

Molta importanza quindi alle “soft skill“. Ma cosa sono? Per soft skill intendiamo tutta quella serie di competenze trasversali, capacità relazionali e comportamentali che fanno parte di noi, come ad esempio:

  • Pensiero agile – L’Abilità di pensare a soluzioni che vanno oltre ciò che è noto.
  • Intelligenza sociale – Capacità di connettersi agli altri per stimolare reazioni ed interazioni desiderate.
  • Pensiero computazionale – È l’attitudine mentale che consente di risolvere problemi di varia natura seguendo metodi e strumenti specifici.
Grafico su domanda: su strumenti indicati dalle imprese come prioritarie per far fronte alla crisi nei prossimi sei mesi

Nell’indagine portata da Adecco Group si vede come le imprese italiane hanno affrontato la crisi investendo sul capitale umano. Il 75,3% adotteranno per favorire la ripresa su azioni di reskilling del proprio organico. Infatti, se ci sono persone competitive nell’azienda questa sarà competitiva a sua volta rispetto ad un contesto anche internazionale.

L’acquisizione di competenze, nel prossimo futuro, non vedrà la parola fine. Riesaminare ed aggiornare le competenze del personale aiuterà le aziende a rispondere al meglio ai progressi tecnologici, alle nuove metodologie di lavoro e alle oscillazioni della domanda nel mercato del lavoro.

LA PIATTAFORMA PHYD

Proprio con lo scopo si valorizzare il capitale umano nasce PHYD, l’ambizioso progetto phy-gital creato da The Adecco Group e dedicato proprio all’upskilling e reskilling di studenti e lavoratori.

La piattaforma è stata lanciata a marzo 2019 nell’ambito del progetto “Ambizione Italia” in collaborazione con Microsoft Italia. La sede fisica, invece è stata inaugurata il 16 settembre e si trova nel cuore artistico e culturale di Milano in Via Tortona 31 e servirà ospitare incontri, eventi e molto altro.

Phyd nasce con l’obiettivo di nutrire la conoscenza attraverso un percorso di esperienze e fruizione che coniuga fisico e digitale“, spiega Manlio Ciralli.

L’obiettivo primario è quello di dare alle persone la possibilità di porsi in uno stato di aggiornamento continuo. Al giorno d’oggi le competenze diventano obsolete nel giro di pochi anni e porsi in una condizione di consapevolezza e apprendimento costante è diventato indifferibile per coltivare l’occupabilità di lungo periodo“.

Inoltre, Phyd nasce come progetto Phy-gital con l’ambizione di amplificare – attraverso l’intelligenza artificiale – le opportunità di conoscenza e l’accesso ai contenuti senza distinzioni territoriali e, attraverso il luogo fisico, di mantenere la prossimità tra le persone laddove il networking e lo scambio di esperienze rappresenta di per sé uno strumento di miglioramento, contaminazione e conoscenza“.

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