“Vivi internet, al meglio” un progetto di Google, in collaborazione con Altroconsumo e Fondazione Mondo Digitale, nato nel 2018 per aiutare i più giovani a diventare “cittadini digitali” responsabili. Ne ha parlato Vincenzo Riili, Chief Marketing Officer di Google Italia durante il Digital Innovation Days, soffermandosi soprattutto sul tema del cyberbullismo.
IL PROGETTO “VIVI INTERNET, AL MEGLIO”
Parlare ai giovani, ma non solo. Questo progetto, infatti, punta a dare maggior conoscenza dello strumento Web e come utilizzarlo in sicurezza attraverso un percorso formativo indirizzato a:
- bambini, attraverso Interland, un videogioco sviluppato “per apprendere i concetti di sicurezza e cittadinanza digitale in modo semplice, divertente e interattivo”;
- ragazzi, in partecipazione con alcuni Creator di YouTube per “impareranno a prendere decisioni responsabili e a riflettere sulle possibili conseguenze delle proprie azioni in rete”;
- famiglie, grazie a consigli strutturati offerti sull’educazione digitale e un quiz “per capire se possiedono le conoscenze necessarie ad affrontare questo tema con i propri figli”;
- docenti, attraverso “un corso gratuito sull’educazione civica digitale, per acquisire nuove competenze e trasferirle ai propri studenti attraverso attività da svolgere in aula”.
Cinque i principi base del progetto, visionabili online ma anche scaricabile in una comoda guida in pdf:
- Utilizza la tecnologia con buon senso.
- Impara a distinguere il vero dal falso.
- Custodisci le tue informazioni personali.
- Diffondi la gentilezza.
- Nel dubbio, parlane.
UTILIZZA LA TECNOLOGIA CON BUON SENSO
Il primo punto è incentrato sulla reputazione. I giovani cominciano a navigare sempre prima, questo porta ad un uso poco attento e ragionato dello strumento internet. Bisogna far capire loro che gli atteggiamenti e le cattive abitudini adottate sul web hanno ripercussioni sugli altri e che potrebbero recare danno alla reputazione: “quello che fai online ha lo stesso peso di quello che fai offline”.
I giovani spesso condividono foto, messaggi e video senza rendersi conto di “gettare” quelle informazioni, spesso riservate, in un bacino infinitamente grande che lascia una traccia. Quella traccia viene definita come “Impronta digitale” (o presenza digitale).
“L’impronta digitale – come si legge dalla guida creata da Google con Altroconsumo – riguarda tutti i dati su di te che compaiono online. Può trattarsi di fotografie, audio, video e testi fino ai “mi piace” e ai commenti che pubblichi sui profili dei tuoi amici. Ciò che pubblichi online lascia una traccia proprio come le dita lasciano impronte su una superficie quando appoggi la mano”.
IMPARA A DISTINGUERE IL VERO DAL FALSO
Secondo punto è la sicurezza. Un aspetto molto importante è quello di imparare a distinguere ciò che è vero da quello che non lo è. Questo permetterà di ridurre i rischi legati a truffe e/o manipolazione da parte di terzi.
Il tema del cyber risk non è legato solo a grandi aziende o pubbliche amministrazioni ma anche al quotidiano. Tutti noi infatti riceviamo spesso delle e-mail truffa, definite come “phishing”.
Il phishing è una truffa informatica effettuata tramite l’invio di una un’e-mail, creata per sembrare autentica, quindi con loghi contraffatti, con la quale si invita il destinatario a fare clic su un link oppure inserire dati sensibili che poi verranno rubati.
Aiutare ad accrescere la conoscenza dei pericoli derivanti dalla rete ai ragazzi e ai bambini, li aiuterà a controllare ed interpretare le informazioni con cui entreranno in contatto per garantire un accesso corretto e responsabile delle informazioni.
CUSTODISCI LE TUE INFORMAZIONI PERSONALI
La salvaguardia delle informazioni è importantissima. Si considera che un utente medio visiti quotidianamente una media di 4/5 siti diversi in cui è richiesta la registrazione.
Il miglior modo di garantire la sicurezza è quello di non utilizzare mai la stessa password anche se, purtroppo, molte indagini evidenziano che moltissimi giovani, e non solo, usano le stesse password per più account.
Questo atteggiamento, fatto più o meno consapevolmente, fa aumentare esponenzialmente i rischi andando a minare le fondamenta della nostra sicurezza digitale.
DIFFONDI LA GENTILEZZA
Internet è un potente altoparlante che amplifica qualunque messaggio, sia esso positivo che negativo. Capire che quel messaggio, spesso lanciato con noncuranza, viene rivolto a persone reali e non ad uno “schermo” è fondamentale per contrastare il fenomeno del cyberbullismo.
Cyberbullismo è il termine coniato dall’educatore canadese Bill Belsey nel 2002 per indicare le forme di bullismo manifestate attraverso strumenti telematici. Questo fenomeno è strettamente legato alla diffusione dello strumento digitale nella vita di tutti i giorni.
Se pensiamo che oggi, su 7.75 miliardi di persone in tutto il mondo, 4,54 miliardi sono connesse a Internet (circa il 59%) e che di queste 3,8 miliardi utilizza regolarmente i social network, ci accorgiamo di come questo sia un tema molto importante da affrontare con le nuove generazioni.
Può capitare durante la navigazione su alcuni siti che i giovani si trovano davanti frasi che incitano all’odio e alla violenza. Queste sono spesso offese legate a caratteristiche etniche, politiche, religiose e di orientamento sessuale.
Google evidenzia tre motivi principali per cui questo tipo di frasi sono dannose:
- Sono virali: una volta messe online si propagano immediatamente, innescando una vera e propria “amplificazione dell’odio”.
- Non se ne vanno: sono difficili da eliminare, anche se chi le ha create successivamente cambia idea.
- Possono essere anonime e questo viene usato come scudo a discapito degli altri. Inoltre, il filtro di uno schermo ci impedisce di osservare il loro effetto sugli altri e quindi di provare empatia.
Instillare gentilezza dove c’è odio porterà bambini e ragazzi ad amplificare comportamenti positivi che aiuteranno a contrastare e costruire un’alternativa a tutti quegli atteggiamenti di prepotenza. Come? Insegnando loro a comportarsi con gentilezza ed empatia e aiutarli a costruire relazioni positive. Il dialogo è la prima arma per combattere questi episodi di violenza che spesso restano nel silenzio.
“Alla fine, quello che più conta è trattare gli altri come vorresti che trattassero te. Un atto di gentilezza che hai ricevuto sicuramente ti ha fatto sentire bene, quindi replicarlo a tua volta è il modo migliore per contribuire a rendere Internet un posto più vivibile, più sano e più bello”.
NEL DUBBIO, PARLANE
Ultimo punto che lega anche tutti i precedenti è legato al dialogo. È importante, infatti, non far sentire “soli” i bambini e i ragazzi, fargli sapere che possono parlare con qualcuno della famiglia, senza essere giudicati, per chiedere aiuto in situazioni spiacevoli. Il panico, molte volte, può portare i giovani a cercare di rimediare con soluzioni ben peggiori del problema che vogliono risolvere.
Sempre come progetto “Vivi Internet, al meglio”, Google con I Masa e Skuola.net hanno dato vita a questa canzone per parlare di gentilezza ai ragazzi attraverso la musica.
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