L’arte è una tregua spirituale e immateriale dalle difficoltà della vita.
Fernando Botero
A Palazzo Bonaparte, a Roma, è in mostra una straordinaria retrospettiva dedicata a Fernando Botero, uno degli artisti più iconici del nostro tempo.
Questa mostra, oltre ad omaggiare l’artista colombiano recentemente scomparso, inaugura una stagione espositiva di altissimo livello in occasione del Giubileo e del 25° anniversario di Arthemisia.
LE OPERE IN MOSTRA
Botero, noto per le sue figure voluminose e rotonde, colori intensi e vivaci, e l’uso di elementi di ironia e satira, esplora temi universali come la famiglia, la religione, la politica e la cultura popolare in un mondo fatto di abbondanza, positività ed energia.
Attraverso l’esposizione di oltre 120 capolavori, la mostra racconta in modo eccezionale la grande maestria di Botero nelle varie tecniche artistiche, dalla pittura alla scultura, ripercorrendo allo stesso tempo il suo intero percorso artistico, un universo esuberante e magico.
Ogni opera rappresenta una sfumatura della sontuosa rotondità della vita stessa: l’universo femminile, la vita privata, gesti e ambienti quotidiani – dai più intimi come il bagno ai più singolari come la donna che cade dal balcone, ai più tranquilli come il picnic – ma anche elementi della vita pubblica, religiosa, ludica -come le serie iconiche sui temi classici a lui più cari come l’amata America Latina, il circo, la religione, la mitologia, la natura morta e la corrida. Il tutto restituito con effetti tridimensionali e colori sgargianti.
Agli occhi di noi contemporanei, questa mostra non sembra lontana dall’essere, anche, un inno contro il “body shaming” ante litteram.
Tra i pezzi più significativi, non mancano le reinterpretazioni di capolavori della storia dell’arte, come la Fornarina di Raffaello, il celebre dittico dei Montefeltro di Piero della Francesca, i Ritratti Borghesi di Rubens e Ritratto dei coniugi Arnolfini di Van Eyck e inediti eccezionali, esposti per la prima volta al mondo, come la Menina (After Velazquez) e Omaggio a Mantegna, che si riteneva perduto.
UN’ESPERIENZA UNICA
Le sale offrono un percorso espositivo abbastanza “classico”, ma quando meno ce lo si aspetta arriva qualche soluzione che permette di immergersi davvero nell’universo dell’artista: un corridoio di specchi decorati con adesivi grandi raffiguranti alcuni personaggi estrapolati dalle opere e una stanza dove le opere diventano pura immersione.
Quest’ultima, se avete con voi bambini sarà ancora più magica: soffitto e 2 pareti di specchio e una bianca, un grande cerchio bianco sul pavimento, per vivere qualche momento dentro le proiezioni delle opere o di alcuni particolari di esse, divenendo noi stessi opera. Ed ecco che i colori, le forme, si susseguono a tempo di musica e avvolgono rendendo sempre più irresistibile l’idea di ballare con Botero, su Botero, in Botero.
La mostra è curata da Lina Botero, figlia dell’artista, e Cristina Carrillo de Albornoz, esperta dell’opera di Botero. L’esposizione, allestita nella splendida cornice di Palazzo Bonaparte, è visitabile fino al 19 gennaio 2025.
Tutte le informazioni su: https://www.mostrepalazzobonaparte.it/
Fonte immagini: Ufficio Stampa Arthemisia