La pandemia ha portato ad un incremento della digitalizzazione e anche l’e-commerce ha visto una rapida ascesa.
L’Osservatorio ‘The World after Lockdown’, curato da Nomisma e Crif che analizza l’impatto del Covid-19 sulle vite dei consumatori, ha rilevato un incremento dell’acquisto attraverso canali digitali di: prodotti alimentari (aumento del 37% dei food shopper) e beni non alimentari (aumento del 24%).
Già a Febbraio, il report “Digital 2020” aveva evidenziato come, in Italia, sono quasi 50 milioni gli “internet user” su base regolare e che 35 milioni sono attivi sui canali social.
Oltre all’aumento rispetto al 2019 delle persone online è stato registrato anche un aumento del tempo che si trascorre connessi: 6 ore collegati ad internet ogni giorno e 1 ora e 57 minuti sui social. Registrato anche un incremento di 1-2 punti percentuali rispetto al 2019 sul fronte e-commerce.
E-COMMERCE, LA NUOVA SMART ATTITUDE
Sempre dal ‘The World after Lockdown’ emerge che il 70% degli italiani tra 18 e i 65 anni ha effettuato almeno un acquisto online nell’ultimo anno, prendendo in considerazione tutti i beni di largo consumo, abbigliamento, elettronica e tutti gli altri semi-durevoli.
Invece, sono oltre 19 milioni gli acquirenti online dei soli prodotti di largo consumo come alimenti, bevande, prodotti per la cura della casa e della persona e via dicendo.
IL CARRELLO ALIMENTARE DIGITALE
Tra i pro della spesa online, secondo il sondaggio, spicca, per i 27%, la possibilità di acquisto 24 ore su 24, a seguire, per il 18%, l’evitare le code al supermercato e poter fare la spesa con maggiore calma, infine, il 17% sceglie questa modalità per non doversi spostare dalla propria abitazione.
Sul fronte opposto, invece, il 37% dichiara che preferisce acquistare i prodotti nel punto vendita, seguito dal 21% che preferisce scegliere personalmente i prodotti da acquistare. Il 19% ritiene che i costi dell’acquisto online siano più altri: il 10% per i costi della spedizione mentre il 9% ritiene che i prezzi dei prodotti sul web non siano sempre convenienti.
Per quanto riguarda le modalità, nonostante il 73% della spesa alimentare online avviene attraverso la grande distribuzione, il 32% utilizza anche altri canali come i pure players ed i siti di vendita online specializzati in food & beverage.
La modalità preferita di consegna rimane quella diretta al proprio domicilio (modalità preferita dal 78%) mentre il 16% sceglie ritiro presso il punto vendita.
I PRODOTTI NON FOOD
Anche per i prodotti non food si è registrato un aumento di oltre il 5% rispetto al 2019.
I marketplace come Amazon o Ebay sono tra i preferiti dal 69% seguiti dall’11% dai negozi online specializzati anche se per ogni categoria di prodotto ci sono delle preferenze nei canali utilizzati.
La tendenza evidenzia un ulteriore probabile incremento degli acquisti digitali: l’83% degli utenti, infatti, si ritiene soddisfatto del servizio offerto dalle piattaforme generaliste anche se la percentuale di gradimento dei negozi plurimarca è più alto degli shop online monomarca (75% contro il 64%).
IL MEAL DELIVERY
Anche per il meal delivery e l’asporto si è registrata una crescita degli acquisti: un incremento del +19% rispetto al 2019 pari a 706 milioni di euro (Fonte: Rapporto Coop 2020) dovuto anche alle restrizioni istituzionali per contrastare la pandemia.
In questo anno, infatti, il meal delivery ha quasi quintuplicato le vendite rispetto al 2016 e si calcola che almeno 7 italiani su 10 hanno fatto ricorso all’acquisto di piatti pronti. Le piattaforme di consegne sono per il 28% le preferite ma un 12% degli italiani predilige ordinare direttamente dall’esercente.
Questa tendenza è in continua crescita e si prevede che nel 2021 la quota di italiani che utilizzeranno questi servizi salirà all’82%.
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