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LA RIGENERAZIONE DEI BORGHI ITALIANI ATTRAVERSO LO SMART WORKING

Il Covid-19 ha radicalmente stravolto le nostre abitudini e alcuni cambiamenti potrebbero generare un rilancio dei borghi italiani, veri tesori caratteristici del nostro territorio.

Lo smart working apre nuovi scenari e possibilità che consentirebbero futuristici progetti in cui, nel pieno rispetto delle regole anti-Covid, potremmo lavorare abitando in uno degli splendidi borghi d’Italia, a lungo vittime di rapidi spopolamenti.

UNA NUOVA VITA PER I BORGHI ITALIANI

Era inconcepibile pensare di conciliare il nostro mondo personale e lavorativo in una realtà diversa da quella urbana ma il Covid ci ha insegnato che la natura può rafforzare la nostra mente e il nostro spirito.

Lo abbiamo scoperto lavorando nei giardini di casa (i più fortunati) o sui balconi dei nostri appartamenti. Chi, invece, non è fornito di questi spazi, che sembravano quasi ridondanti prima del lockdown, ha capito meglio di altri quanto luce, aria e un po’ di verde possano davvero aiutarci a vivere meglio.

Ora sembra fattibile immaginare una vita nuova nella natura, in dimensioni più “umane” in grado di conciliare la famiglia, la professione e il tempo libero.
Dopotutto, oggi è possibile lavorare e vivere ovunque arrivi un buon wi-fi e le giuste infrastrutture.

Contro lo spopolamento e la perdita di materiale umano, molti paesini stanno provando ad intercettare i lavoratori da remoto.
Tra le migliori “offerte” abbiamo bed and breakfast, alberghi, affittacamere, appartamenti vacanze e case storiche che si dichiarano pronti ad accogliere coloro che desiderano lavorare tra le loro mura a prezzi super scontati o, addirittura, a un euro.

BORGHI ALL’AVANGUARDIA

L’Associazione I Borghi più belli d’Italia, nata nel marzo del 2001 con l’obiettivo di valorizzare il grande patrimonio di storia, arte, cultura, ambiente e tradizioni presente nei piccoli centri italiani, ci ha segnalato alcuni borghi che si sono distinti per le loro iniziative destinate ai lavoratori da remoto.

Il primo è Palazzolo Acreide che si attrezza per favorire residenze provvisorie per gli smart worker e far tornare i giovani nel paese.
È prevista l’installazione di hot-spot wifi e spazi dedicati a studenti e lavoratori.

Borgo di Palazzolo Acreide – Fonte: Associazione I Borghi più belli d’Italia
Borgo di Palazzolo Acreide – Fonte: Associazione I Borghi più belli d’Italia

Il Comune di Irsina ha deciso di rivitalizzare l’economia locale attraverso degli incentivi destinati a coloro che decideranno di trasferirsi per almeno sei mesi.
L’intento è quello di finanziare quota parte della locazione di immobili e avviare una serie di servizi a disposizione dei nuovi lavoratori e delle loro famiglie.

Borgo di Irsina – Fonte: Associazione I Borghi più belli d’Italia
Borgo di Irsina – Fonte: Associazione I Borghi più belli d’Italia
ALTRI ESEMPI DELLA RETE “I BORGHI PIÙ BELLI D’ITALIA”

Il sindaco di Otranto, Pierpaolo Cariddi, per il mese di ottobre, ha promosso la campagna “Smart working Otranto“, in collaborazione con gli operatori del posto. Sul sito del Comune si può leggere:

“Dopo Otranto Sicuramente, nel mese di ottobre promuoviamo la campagna Smart working Otranto in collaborazione con gli operatori locali, per invitare a venire a lavorare da qui. Le belle giornate, la tranquillità ritrovata, i ritmi che si fanno più lenti, fanno di ottobre il periodo ideale per questo scopo.
Vi offriamo ‘uffici d’eccezione’ con viste sul mare e sulle mura antiche, affacciati sui vicoli del centro storico e sul Castello. Si potrà lavorare comodamente seduti al tavolino di un bar o di un ristorante, sorseggiando un calice di vino, degustando i prodotti locali o semplicemente davanti a un caffè in ghiaccio con latte di mandorla, godendo appieno di ciò che questa terra offre”.

Più a Nord, il primo cittadino di Santa Fiora sul Monte Amiata (provincia di Grosseto) inaugura la banda ultralarga alla base del progetto “Santa Fiora smart village: un bando da 30mila euro, per coprire il 50% dell’affitto” di “chi desidera vivere per un periodo a Santa Fiora, lavorando da remoto“.

CASE A UN EURO

In Molise, il sindaco di Castropignaro, Nicola Scapillati invita i lavoratori da remoto e anche i turisti stranieri a comprare le abitazioni abbandonate del centro storico.
Queste case (circa un centinaio di abitazioni) vengono cedute al costo di un euro e, a seguito di un doveroso restauro, possono dare vita a nuove forme di residenzialità.

Un fenomeno dello stesso tipo ha interessato, con buoni risultati, altre realtà come Ollolai in Sardegna e Gangi in Sicilia. Ora nella lista di questi comuni si è aggiunto anche San Pietro a Maida, in Calabria.

NUOVI PROGETTI

In Italia il 72% dei nostri 8mila comuni conta oggi meno di 5mila abitanti. Le nuove possibilità offerte dallo smart working potrebbero creare nuove opportunità di rilancio per questi siti.

Il Politecnico di Milano e lo studio Boeri stanno lavorando in sinergia per realizzare una mappatura dei borghi italiani. In collaborazione con il Touring club, l’obiettivo è la realizzazione di nuovi progetti pilota che coinvolgano paesi distanti al massimo 60 chilometri da un centro urbano o da un aeroporto per creare un contratto di collaborazione tra grandi città e borghi storici.

Un esempio di delocalizzazione potrebbe interessare dei contratti di reciprocità tra Milano e alcuni piccoli centri abbandonati in Val Trebbia.

Dalla pandemia si stanno generando molte iniziative finalizzate a riappropriarci del nostro tempo e di una qualità di vita sempre maggiore.
I borghi italiani sembrano pronti a cogliere questa occasione e a investire in progetti di rinnovo per infrastrutture e servizi.

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