Durante la tre giorni di Geco Expo si è parlato molto di turismo, settore che ha fortemente risentito della pandemia. Turismo inteso in tutte le sue forme: esperienziale, sostenibile e rispettoso della biodiversità, un turismo nuovo ed in rapidissima evoluzione.
Il lockdown ci ha permesso, infatti, di riscoprire il nostro territorio focalizzandoci sul “viaggio a breve distanza”. Abbiamo anche visto come l’assenza del turismo di massa ha contribuito positivamente sugli ecosistemi permettendo alla natura di “riappropriarsi” dei suoi spazi regalandoci immagini spettacolari.
Il Turismo 5.0 è proprio questo: offrire esperienze uniche e significative attraverso la riscoperta della natura, del cibo a chilometro zero e dell’artigianalità. Un turismo possibile solo attraverso la cooperazione di tutti gli attori coinvolti in questa industria.
TURISMO E SOSTENIBILITÀ, BINOMIO VINCENTE
Il turismo cambia, si evolve in base ai tempi e si adatta alle richieste dei viaggiatori. In passato, questo ha trasformato drasticamente molti territori modificandone le tanto desiderate “attrazioni naturali” in “attrazioni turistico- commerciali”. Sono stati creati alberghi, ristoranti, centri commerciali e strutture ricreative in quelle mete tanto sognate dal pubblico. Questo, oltre ai danni al territorio stesso, ha provocato anche effetti negativi alle comunità locali che hanno dovuto adattarsi alle necessità del turista per rispondere alla domanda e non perdere clienti.
Oggi la rotta è decisamente cambiata: si punta verso la sostenibilità dove uomo e natura possono coesistere. Ma cosa si intende per sostenibilità? Molto spesso limitiamo il concetto di sostenibilità a tutti quei fattori legati all’inquinamento, come le emissioni generate dai viaggi aerei e dal trasporto.
Questi sono ovviamente elementi fondamentali per salvaguardare le risorse naturali, ma vanno considerati anche molti altri aspetti. La sostenibilità, infatti, è anche la riqualificazione delle mete turistiche volte valorizzarne tutti gli aspetti, a preservare gli ecosistemi e le risorse naturali. E non solo. È importante puntare sull’economia circolare, riducendo gli sprechi e promuovendo le energie rinnovabili.
Il turista di oggi comprende il valore del sostegno alle comunità locali, alla tutela dell’ambiente e la riduzione dell’inquinamento. Per questo le località turistiche stanno lavorando per sviluppare offerte e azioni volte a tutela del territorio facendo sempre più turismo esperienziale o immersion travel.
TURISMO ESPERIENZIALE PER “VIVERE” I LUOGHI
Il viaggiatore contemporaneo è un turista attivo che vuole vivere l’esperienza “viaggio” da protagonista. Vistare un luogo implica entrare in contatto con la cultura locale e viverla in prima persona sia sul piano artistico e formativo che su quello intellettuale. Questo tipo di visitatore predilige l’artigianato locale, le specialità enogastronomiche e la scoperta del patrimonio naturalistico. Una tipologia di viaggio che permette di entrare in contatto con la storia e con le persone che popolano quei luoghi e che non punta al mero “vedere” ma al “vivere”.
Il turismo esperienziale ha portato con sé anche la riscoperta di alberghi diffusi, di cooking class, o semplicemente lo girare senza tappe obbligatorie alla scoperta di angoli nascosti delle città. Un viaggio che porta ad immergersi in zone naturali lontano dal caos quotidiano e dalle attrazioni più note. Una vacanza “slow” dove si moltiplicano le opportunità di connessione con il territorio, la tradizione e con le persone del luogo.
Nei Talk proposti da GECO alcune delle personalità tra le più importanti del settore hanno messo in luce proprio questo aspetto: l’uomo sì al centro dell’esperienza ma con un occhio puntato sempre al mondo che ci circonda. Perché si possono avere servizi e comfort anche restando green.
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