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INNOVAZIONE, SOSTENIBILITÀ, INCLUSIVITÀ_ IL TURISMO COME LEVA DI RIGENERAZIONE TERRITORIALE

Turismo, Viaggi

IL TURISMO COME LEVA DI RIGENERAZIONE TERRITORIALE

Molti settori hanno subito una forte crisi a causa della pandemia. Tra questi, il turismo è sicuramente uno di quelli che ha pagato un prezzo altissimo eppure, proprio il turismo, può rappresentare il banco di prova dall’uscita di questa crisi.
Questo il tema centrale del focus realizzato a cura della Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi, alla Milano Digital Week, dal titolo: “Innovazione, sostenibilità, inclusività: il turismo come leva di rigenerazione territoriale”.

Tra i relatori: Sara Coletti, responsabile ufficio Marketing territoriale, Cultura e Turismo della Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi; Luca Martinazzoli, Milano&Partners; Enrico Plateo, Tencent Focus; Stefano Soglia, Consulente e docente di marketing turistico.
Modera: Lucilla Incorvati, giornalista Il Sole 24 Ore.

IL TURISMO COME DRIVER DELLA RIPRESA

Il turismo, che ha subito forti limitazioni in quest’ultimo anno, può influire in modo diretto sulle questioni importanti messe in luce dall’emergenza sanitaria come quelle ambientali e legate alla mobilità. Infatti, può rappresentare un driver per un nuovo modo di vivere. Per questo, il settore turismo, è un comparto che va sostenuto, molto più di prima, per favorire la rigenerazione territoriale.

Milano in questa sfida si pone in prima linea e decide di partire attrezzata verso la ripresa. Con Milano&Partners, la città ha voluto dotarsi di un’agenzia di promozione ufficiale che consente la cooperazione tra imprese locali, università, istituzioni culturali e altri enti pubblici che servirà a delineare una strategia di attrattività per il 2021.

“La nostra missione è quella di supportare la crescita di Milano e renderla la più accogliente città al mondo”.

Milano & Partners

Sara Coletti spiega che la strategia per quest’anno punterà sull’innovazione digitale che e sui nuovi contenuti allineati con il trend attuale che punta ad un turismo green, sostenibile, sicuro ed inclusivo.

IL TURISMO BUSINESS

Si è deciso di ripartire dal turismo di business, settore che ha subito il danno maggiore vista l’impossibilità di organizzare eventi fieristici e congressuali e che rappresenta il 25% del turismo totale.

La vocazione della città di Milano, è una vocazione in primis di piazza, di mercato, quindi la fiera, ha svolto un ruolo fondamentale negli ultimi 15 anni

Luca Martinazzoli, Milano&Partners

La strategia che si cerca di creare viene fatta con il “sistema città”. Non c’è soltanto un player ma saranno coinvolti tutti gli attori della filiera turismo che convergeranno su una piattaforma strategica comune. Un sistema che mette in comunicazione le associazioni di albergatori, il sistema culturale, il mondo della ristorazione e tutti quelli che possono aiutare a migliorare l’esperienza sul territorio.

Enrico Plateo sottolinea come il viaggiatore di oggi pone molta attenzione all’ambiente, alla sostenibilità e in generale ad un concetto di “lifestyle sano”. Questo è un elemento molto interessante perché, spiega Plateo, può essere declinato in maniera diretta attraverso proposte di consumo e di esperienze, sia in termini di contenuto che di interattività.

Infatti, per rispondere alle attuali esigenze, è fondamentale cogliere queste due sfaccettature: occorre creare esperienze di qualità, sia digitali che no, e veicolarle con servizi e modalità di accesso volte a innovare e migliorare le città.

I TURISTI DI DOMANI

Si tornerà a viaggiare, ma lo si farà un po’ alla volta ed in modo differente. Ed il turista di domani come sarà? Stefano Soglia ne individua quattro tipi:

  1. L’attivo, legato principalmente al “camminare”, al trekking, al cicloturismo, allo yoga e tutte quelle attività abbinabili ad esso.
  2. Il prossimo, legato al turismo di prossimità, quindi tutte quelle destinazioni in un raggio di circa 450 km e raggiungibile in automobile che può essere facilmente autorganizzato.
  3. Il sosteniofilo, opterà per un turismo chilometro zero, integrato con la popolazione locale. Un turismo che bilancia la sostenibilità al comfort.
  4. Il tecnofilo, prediligerà il “mobile” per le prenotazioni, dialogo con le strutture e la personalizzazione dell’esperienza.
Ma come si traduce questo per gli attori della filiera?

In opportunità. Opportunità da cogliere e attuabili utilizzando la tecnologia a nostra disposizione e facendo “rete”. I contatti diventano fondamentali per dare la possibilità al cliente di ampliare e diversificare l’offerta, senza ovviamente snaturarsi. Un turista che predilige delle strutture ricettive destinare al relax probabilmente preferirebbe accostare un massaggio o la pratica yoga ad una degustazione di vini piuttosto che al bungee jumping.

Si può, ad esempio, aggiungere la possibilità di un servizio check-in da remoto per snellire i tempi ed aumentare la sicurezza limitando il contatto fisico. Oppure sfruttare il booking system per integrare esperienze in maniera multicanali o organizzare, come molti già fanno nel comparto turismo gastronomico lo Smart Tasting, cioè la degustazione online.

Altro importante dato da tenere presente, che viene dalla Fondazione Bill Gates, è che il numero dei viaggi business diminuirà notevolmente.

“Oggi, una buona parte degli impiegati utilizza lo smart working che permette di lavorare da casa senza raggiungere il posto di lavoro. Ciò contribuisce al 50% dei viaggi in meno di diminuendo traffico urbano, ferroviario e aereo. La mia previsione è che la metà dei viaggi di lavoro (business travel) sparirà, così come passeremo oltre il 30% dei giorni in meno in ufficio”.

Questo influirà notevolmente la tendenza del “workation” ovvero una vacanza dove si potrà lavorare da remoto nei luoghi di villeggiatura. Offrire tra i propri servizi questa modalità di viaggio amplierà il bacino di utenti interessati che potrebbe trasformare il vostro business.

Ogni giorno si ha la possibilità di introdurre novità. Sfruttare quindi le nuove esigenze, personalizzando le esperienze e permettendo la fruizione digitale di servizi, potrebbe essere la ricetta giusta per guardare al futuro.

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