L’Agenzia delle Entrate chiarisce che il bonus mobili non rientra tra le agevolazioni che prevedono le opzioni di sconto in fattura o cessione del credito.
Con “bonus mobili” si intende una detrazione Irpef del 50% per l’acquisto di mobili ed elettrodomestici di classe non inferiore alla A+ e destinati ad arredare un immobile in fase di ristrutturazione. Il bonus è stato confermato anche per i mobili e gli elettrodomestici acquistati quest’anno, ma solo per gli interventi di ristrutturazione edilizia dell’immobile iniziati a partire dal 1° gennaio 2020. Per il 2021 il tetto di spesa massima su cui calcolare la detrazione è di 16.000 euro.
A tal proposito, un contribuente ha posto il seguente quesito all’Agenzia delle Entrate:
“Se usufruisco già del bonus ristrutturazione al 50% con l’opzione cessione del credito/sconto in fattura, posso usufruire del bonus mobili nelle medesime modalità, essendo l’acquisto dei mobili parte del progetto di ristrutturazione dell’immobile?”
L’Agenzia delle Entrate ha risposto negativamente a questo quesito, poiché lo sconto in fattura o la cessione del credito non sono modalità previste per la fruizione del bonus mobili.
Come esplicitato nella risposta, gli interventi per i quali è prevista la possibilità dello sconto in fattura o la cessione del credito, sono unicamente quelli previsti dal Decreto Rilancio (DL 34/2020), nell’articolo 121, comma 2, ovvero:
- recupero del patrimonio edilizio;
- efficienza energetica;
- adozione di misure antisismiche;
- recupero o restauro della facciata degli edifici esistenti;
- installazione di impianti fotovoltaici e di colonnine per la ricarica dei veicoli elettrici.
L’Agenzia delle Entrate conclude, quindi, dichiarando che, nonostante l’acquisto dei mobili sia connesso agli interventi di ristrutturazione dell’immobile, il bonus spettante non è cedibile, difatti non è possibile chiedere lo sconto in fattura o cedere il credito ad altri soggetti, compresi gli istituti di credito o gli intermediari finanziari.
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