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LA SANITÁ DEL FUTURO SI FA SEMPRE PIÙ DIGITALE

Abbiamo visto come, in molti settori, la pandemia ha spinto l’acceleratore verso la digitalizzazione. Anche la sanità, con il supporto delle nuove tecnologie e strategie terapeutiche cambia veste e si fa sempre più digitale.

MA COSA SI INTENDE PER SANITÁ DIGITALE?

L’e-health, sanità digitale o digital health come si preferisce chiamarla, sfrutta l’uso di tecnologie, siano esse informatiche che di comunicazione, “a vantaggio della salute umana”, come da definizione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità.

Comprende quindi tutte quelle applicazioni che, in diversi settori (assistenza, prevenzione, diagnosi, monitoraggio e trattamento) consentono ai cittadini, comodamente da casa, di potersi confrontare direttamente con le strutture sanitarie e a quest’ultime di poter fornire servizi specialistici.

Il concetto di e-health è un concetto molto ampio che può essere classificato in molti modi a seconda della tecnologia utilizzata. Alcuni esempi possono essere:

  • la telemedicina;
  • informazioni sanitaria online;
  • le cartelle cliniche elettroniche;
  • la m-health, ossia dispositivi portatili e indossabili;
  • robotica medica e protesica avanzata;
  • il telesoccorso ed il supporto alle emergenze;
  • sistemi di diagnostica avanzata con l’ausilio di algoritmi di intelligenza artificiale e di Big Data.

E queste sono solo alcune delle aree tecnologiche principali.

L’ACCELERAZIONE DIGITALE

La trasformazione digitale in campo sanitario è in corso ormai da diversi anni. Mai come adesso però si cerca di capire come le nuove tecnologie possano fornire supporto e benefici sempre maggiori alla popolazione.

La pandemia in questo senso ha aumentato la consapevolezza di quanto sia fondamentale puntare proprio sullo sviluppo di questo settore.

Secondo alcune stime dell’Osservatorio Innovazione Digitale in Sanità gli investimenti per la sanità digitale saranno sempre maggiori. L’aumento di interesse per la telemedicina ha portato invece ad una maggiorazione del 10% delle sperimentazioni delle strutture sanitarie nel Tele-monitoraggio e del 20% nella Tele-visita rispetto al 2019.

E non solo. Anche i cittadini cominciano ad avere un approccio più familiare con queste tecnologie: il 79% si informa in rete sui corretti stili di vita, il 74% sulle malattie e il 73% sui farmaci. Per un medico su due nei prossimi 5 anni ci sarà un impatto sempre maggiore delle terapie digitali sul sistema sanitario.

“Nonostante importanti passi avanti, la digitalizzazione della Sanità è ancora insufficiente su molti ambiti che avrebbero potuto alleviare il costo sociale, economico e sanitario della pandemia e che potrebbero fare la differenza in futuro, come Telemedicina, App per il paziente, Terapie digitali e Intelligenza Artificiale.
Per rendere il nostro SSN più resiliente di fronte a una nuova crisi sanitaria occorre non solo potenziare il sistema sul territorio, ma modificarne l’architettura verso un modello di Connected Care in cui l’organizzazione, i processi di cura e assistenza siano ripensati in ottica digitale”.

Mariano Corso, Responsabile scientifico dell’Osservatorio Innovazione Digitale in Sanità
UN ESEMPIO DI SPERIMENTAZIONE, REALTÁ VIRTUALE PER I TIROCINANTI

Il reparto di Chirurgia pediatrica dell’Università di Bologna ha avviato una sperimentazione che permette ai tirocinanti di assistere, come se fossero presenti fisicamente, alle procedure e alle operazioni chirurgiche.

Grazie all’aiuto della realtà virtuale, gli studenti possono seguire, attraverso video immersivi, con visione panoramica a 360 gradi tutte le fasi operatorie, dalla preparazione alle tecniche di intervento. Sono anche stati messi a disposizione dal Dipartimento di Scienze mediche e chirurgiche dell’Alma Mater degli appositi visori per la realtà virtuale.

“Il tirocinio pratico è un’attività abilitante alla professione medica e per questo è importante assicurare che tutti i tirocinanti abbiano le stesse possibilità di accesso e le stesse occasioni per fare esperienza sul campo.
Grazie a questi video e all’utilizzo dei visori per la realtà virtuale tutti gli studenti possono vivere l’esperienza della sala operatoria anche a distanza: una soluzione che con l’emergenza COVID-19 è diventata ancora più utile”.

Mario Lima, direttore Chirurgia pediatrica

In questo modo le attività di tirocinio possono essere realizzate in parte a distanza e in parte in presenza, nel reparto ospedaliero. Per il professor Lima “questa opportunità ci permette di aumentare la qualità e il livello di approfondimento dell’esperienza di tirocinio” permettendo a tutti “di assistere alle procedure fondamentali”.

ALCUNI VANTAGGI DELLA SANITÀ DIGITALE

Principalmente la sanità digitale, grazie ad una interconnessione completa, permette una comunicazione maggiore delle informazioni sia tra paziente e medico sia tra le stesse strutture. Questo permette di migliorare il servizio attraverso diagnosi precise e tempestive agevolando così la prevenzione soprattutto in condizioni mediche più gravi.

La telemedicina, ad esempio, ha permesso di bilanciare il numero di persone da visitare negli ospedali in questo periodo di allerta. Mantenerla anche in tempi ordinari migliorerebbe il servizio sanitario stesso grazie alla sua interdisciplinarità.

Il Ministero della Salute ha evidenziato tre punti in cui la telemedicina può fornire un contributo:

  1. miglioramento della qualità dell’assistenza sanitaria;
  2. fruibilità di cure, servizi di diagnosi e consulenza medica a distanza;
  3. monitoraggio di parametri vitali, al fine di ridurre la possibilità di insorgenza di complicazioni in persone a rischio o affette da patologie croniche.

Le cartelle cliniche elettroniche, grazie allo storico di tutto il percorso sanitario del cittadino, favoriscono la scelta di eventuali diagnosi. La riduzione del tempo sull’attuazione di un percorso clinico è particolarmente utile, soprattutto in caso di emergenza.

L’implementazione e l’utilizzo degli strumenti tecnologici sicuramente può portare a numerosi benefici. Occorre però affrontare questi cambiamenti in un’ottica ampia che permetta di comprendere e risolvere i problemi ed i rischi che possano insorgere.

Se la pandemia ci ha insegnato qualcosa è la necessità di essere pronti a qualunque situazione, dotarsi dei giusti strumenti – anche assicurativi – e coltivare e far crescere la nostra cultura digitale nel senso della sicurezza: non può esserci una buona sanità digitale senza la garanzia di sicurezza informatica e di tutela della privacy.

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