A circa 5 anni dall’ultimo importante restauro, ecco un nuovo progetto per il Colosseo. Il Ministro della cultura, Franceschini ha annunciato in questi giorni che Milan Ingegneria si è aggiudicato il bando di gara indetto da Invitalia, per la ricostruzione dell’arena del Colosseo. Ora si attende la gara per individuare l’impresa costruttrice, che avrà tempi di realizzazione del progetto piuttosto stringenti: la nuova arena potrebbe vedere la luce entro il prossimo anno.
“Un progetto ambizioso che aiuterà la conservazione e la tutela delle strutture archeologiche recuperando l’immagine originale del Colosseo e restituendogli anche la sua natura di complessa macchina scenica”.
Dario Franceschini – Ministro della cultura
LEGGERA, SOSTENIBILE E REVERSIBILE
Il progetto di Milan Ingegneria prevede la realizzazione di una struttura leggera, ecosostenibile, altamente tecnologica e soprattutto reversibile. Questa della reversibilità, in particolare, sembra una caratteristica imprescindibile giacché l’intervento riguarda “IL” monumento capitolino per eccellenza, e la sola idea di modificarlo potrebbe creare il panico non soltanto tra i romani. Le travi saranno, quindi, poggiate sulle strutture murarie senza ancoraggi meccanici e la superficie sarà realizzata con una serie di pannelli mobili con un cuore in fibra di carbonio ed un rivestimento in legno di Accoya. La sostenibilità è invece dimostrata nella scelta dei materiali e delle tecnologie ed anche nel riutilizzo di risorse come l’acqua piovana, che, da progetto, verrà impiegata nei bagni pubblici del Colosseo. Quest’ultima caratteristica del recupero delle acque piovane non poteva mancare, giacché dall’impluvium agli acquedotti i Romani hanno fatto scuola in tema di acqua.
TUTELA E CONSERVAZIONE
I principi-guida del progetto sono la tutela e la conservazione delle strutture archeologiche preesistenti, perseguiti sia nella sostanza che nella forma attraverso un’integrazione organica con il monumento, nel rispetto di tutti i vincoli: archeologici, strutturali, architettonici, idraulici, di conservazione e gestione. Il nuovo piano del Colosseo sarà impostato alla stessa quota della pavimentazione lignea prevista nell’epoca Flavia in modo da permettere la corretta relazione in tutti i punti di contatto tra l’esistente e il nuovo: lungo il perimetro, con gli accessi dal “corridoio di servizio”, dalla Porta Triumphalis e dalla Porta Libitinaria.
UN PIANO SPETTACOLARE
Il nuovo piano sarà fruibile per l’intera superficie e potrà essere aperto in diverse configurazioni. La movimentazione degli elementi del piano, sarà automatizzata, controllata da remoto e attivabile più volte al giorno. Nelle diverse configurazioni, realizzate mediante l’apertura e la movimentazione dei pannelli, il nuovo piano svelerà gradualmente le strutture ipogee ai visitatori illustrandone l’articolazione e il ritmo. Tali movimentazioni potranno essere realizzate senza interrompere la fruizione della visita e senza che alcuna parte delle strutture archeologiche, se non quella sommitale moderna delle creste, venga nascosta alla vista. L’attivazione dei meccanismi durante la visita negli ipogei produrrà nuove ed emozionanti visuali amplificando l’impatto dell’ingresso della luce naturale e della maestosità del Colosseo.
L’I.A. ARRIVA AL COLOSSEO
L’intero progetto ha una larga parte dedicata all’utilizzo dell‘intelligenza artificiale. Questa, infatti, permetterà non solo di controllare la movimentazione della pavimentazione, ma anche di gestire il sistema di monitoraggio che consentirà l’acquisizione dei dati relativi al regime microclimatico, all’illuminazione delle superfici, al carico idrico del canale ipogeo e al comportamento strutturale degli elementi. Il sistema potrà, quindi, acquisire lo storico dei parametri microclimatici, e interagire in modo attivo su un sistema di ventilazione controllata.
L’ANFITEATRO OGGI
Proprio negli anni di maggior sciagura per tutti i luoghi di cultura a partire dai teatri, che hanno dovuto chiudere tutte le sale e cancellare intere stagioni di programmazione per via del Covid-19, ci auguriamo che il progetto di restauro dell’arena del Colosseo possa essere di buon auspicio per tutto il settore dell’arte, della cultura e del teatro. E chissà che dopo l’arena non si decida di procedere analogamente anche per la cavea ripristinando le sedute e tutto il resto fino a farlo tornare ad essere sede di spettacoli come l’arena di Verona…
… E PER CURIOSI ED APPASSIONATI ECCO QUALCHE DETTAGLIO TECNICO DEL PROGETTO
GLI APPOGGI
Il sistema di appoggio alle murature sarà realizzato mediante la posa in opera di diversi strati che renderanno le murature ipogee isolate dal punto di vista chimico-fisico e inerti alle sollecitazioni orizzontali del sisma e alle forze dinamiche indotte dal camminamento dei visitatori sul piano dell’arena.
LA SEZIONE PORTANTE
La sezione portante, integrata, multifunzionale e altamente tecnologica, avrà funzioni strutturali e impiantistiche. Sarà realizzata in acciaio inox e conserverà al proprio interno la predisposizione per l’installazione di dissuasori posti a protezione delle superfici apribili, l’illuminazione degli ambienti ipogei, l’impianto di abbattimento dei biodeteriogeni e l’impianto di raccolta e recupero delle acque meteoriche per l’alimentazione dei bagni pubblici (il Colosseo pre-pandemia accoglie più di 20.000 persone al giorno). Il piano completamente chiuso quindi, non solo proteggerà le strutture archeologiche sottostanti dagli agenti atmosferici ma contribuirà alla riduzione del carico idrico di tutti gli ambienti ipogei.
IL CALPESTIO
Il piano di calpestio sarà realizzato con lamine, ruotabili e traslabili: pannelli leggeri e resistenti in materiale composito composto da fibra di carbonio e “termanto”. Tutte le strutture saranno rivestite con legno di Accoya, un procedimento di modificazione del profilo ligneo che permette di utilizzare essenze provenienti da normali colture incrementando la sostenibilità dell’intervento mediante l’assenza di essenze pregiate. Tale procedimento, ottenuto con acetilazione, porta alla creazione di un materiale caratterizzato dalle elevate prestazioni e da una manutenzione pressoché nulla, resistente ad ogni aggressione batterica, xilofaga e al deterioramento derivante dagli agenti ambientali. Le sezioni integrate, complanari all’estradosso del nuovo piano dell’arena, riproporranno in maniera idealizzata le strutture archeologiche sottostanti suggerendo, anche nella configurazione del piano completamente chiuso, la continuità di lettura tra le strutture ipogee e la cavea del Colosseo.
MONITORAGGIO E OTTIMIZZAZIONE DELLE CONDIZIONI MICROCLIMATICHE
Qualsiasi eventuale alterazione del microclima sarà gestita mediante un sistema di alert attivati dal monitoraggio che consentirà di verificare, e nel caso modificare per il ripristino delle condizioni ottimali, i parametri incidenti: quantità di superficie aperta e/o chiusa, durata delle diverse configurazioni (aperta, chiusa, intermedie), insolazione diretta, velocità dell’aria, tasso di umidità. Ove necessario, si potrà garantire il ricambio completo dell’intero volume d’aria posto al disotto del nuovo piano in soli 30 minuti mediante l’attivazione di unità di ventilazione meccanica controllata distribuiti lungo il perimetro degli ipogei permettendo così la regolazione di fattori quali temperatura e umidità. Tutti gli impianti saranno posizionati mediante strutture di sostegno semplicemente appoggiate, senza realizzare vincoli alle murature archeologiche e quindi in maniera completamente reversibile. Il controllo della velocità attraverso il sistema di monitoraggio assicurerà la completa assenza di effetti dannosi prodotti dalla vorticosità dell’aria alle superfici archeologiche e assicurerà l’ottimizzazione dei consumi elettrici anche mediante la disattivazione in automatico dei singoli ventilatori posti in corrispondenza delle parti di copertura temporaneamente scoperte o con lamelle in posizione verticale (aperte).
E’ un intervento pesante e tecnologicamente tutt’altro che ecocompatibile, su un sito archeologico di straordinaria qualità storico-architettonica.
Grazie del suo intervento! Eravamo certi che l’argomento potesse generare dialogo e confonto. A tal proposito, se ha voglia e tempo ci piacerebbe che argomentasse maggiormente il suo intervento. Le voci fuori dal coro sono spesso le più utili per riflettere. Grazie, la redazione