Il 2020 ha portato con sé numerosi cambiamenti, soprattutto per quanto riguarda il settore turistico. Complici le restrizioni imposte, gli italiani hanno riscoperto il proprio territorio e spesso lo hanno fatto partendo proprio dall’enoturismo. Vino e prodotti locali d’eccellenza sono infatti stati in molti casi al centro delle scelte delle destinazioni di viaggio rappresentando un traino della ripartenza turistica.
Dal “Rapporto sul Turismo Enogastronomico Italiano 2021”, a cura di Roberta Garibaldi, emerge che i turisti che hanno scelto i “viaggi di gusto” alla riscoperta dell’enogastronomia italiana, sono aumenti del 10%.
“Il messaggio dato dal Premier Mario Draghi a conclusione del G20 è chiarissimo: l’Italia è riaperta, l’industria del turismo ha riacceso i motori, siamo pronti a riprendere la corsa. E l’enogastronomia è uno dei nostri punti di forza. Ha retto in un momento di crisi, è sostenibile e può correre ancora più veloce, ma ci dobbiamo organizzare per esprimere pienamente le nostre potenzialità in questo ambito.
Se ci mettiamo a lavorare per un piano nazionale legato all’enogastronomia, utilizzando questo Rapporto come documento di lavoro, potremo sfruttare un cavallo in grado di partire con la rincorsa e allora questo “Palio” lo vinceremo noi”.
Massimo Garavaglia, Ministro del Turismo
LE PREVISIONI PER IL 2021
Anche per quest’anno le esperienze enogastronomiche saranno le protagoniste nella riscoperta del territorio. Sembrerebbe che il 71% infatti sceglierà questa tipologia di viaggio, in netto aumento rispetto agli anni precedenti (59% nel 2019), prediligendo, per il 33% la propria Regione mentre il 32% sceglierà altri territori italiani. Solo una piccola percentuale, il 19% punterà all’estero.
“La crescita del fenomeno enogastronomico è costante: se nel 2016 soltanto il 21% degli intervistati aveva svolto almeno un viaggio con principale motivazione legata a quest’ambito […] con l’analisi 2021 la percentuale è cresciuta fino al 55%.
L’impatto della crisi innescata dal Covid pesa sul numero di esperienze fruite che diminuiscono in media del 27% rispetto al 2019 e sul potere di spesa (il 31% afferma di aver destinato un budget inferiore rispetto al 2019, mentre il 27% dispone di maggiori risorse).
Se la pandemia ha frenato la possibilità di vivere esperienze, la globalità dei dati ci mostra una crescente attenzione al tema enogastronomico e anche un nuovo profilo del turista”.
Roberta Garibaldi, Presidente Associazione Italiana Turismo Enogastronomico
I TREND DEL MOMENTO
Il turista di oggi è più attivo, consapevole ed attento ai temi legati all’ambiente. Per questo non gli basta più solo riscoprire il buon vino ed i prodotti locali, vuole riscoprire la natura e godere dell’aria aperta. Come? Con esperienze nuove che permettano di vivere il territorio nella sua totalità: bike&gusto, wellbeing e bleisure sono le nuove tendenze del 2021, ovviamente in sicurezza (fondamentale per il 76% il tracciamento).
Per questo l’86% predilige alloggiare in strutture come agriturismi e, per il 59% in relais di campagna. La ricerca di soluzioni innovative spinge il 56% a prediligere alberghi a tema cibo-vino, glamping (29%) e case sugli alberi (32%).
Inoltre, i viaggiatori prediligono scegliere hotel che puntano a valorizzare i prodotti tipici locali che vorrebbero ritrovare anche nella scelta della prima colazione.
Per quanto riguarda, invece, la classifica delle Regioni preferite, in testa ci sono Sicilia, Emilia Romagna, Campania, Puglia e Toscana mentre spiccano tra le città Napoli, Bologna, Palermo, Firenze e Roma.
Per quanto riguarda i Paesi esteri invece al primo posto c’è la Spagna, seguita da Francia e Grecia. Le città straniere preferite per l’enogastronomia sono Parigi, Barcellona e Madrid.
IL TURISTA DIVENTA STAKEHOLDER
Il “nuovo” turista enogastronomico, grazie alla sensibilizzazione verso temi socio-ambientali, diventa stakeholder del luogo.
“La scelta di una destinazione diventa una sorta di ‘premio’ alle aree e alle aziende agricole che hanno operato per lo sviluppo autentico e armonico, rivalutando e proteggendo i saperi e la cultura locale, creando nuove opportunità di lavoro soprattutto per giovani e donne”.
In quest’ottica, l’acquisto di prodotti locali rappresenta la fidelizzazione del turista stesso verso l’esperienza vissuta.
In aumento anche l’interesse verso il “benessere”. Il 65% dei turisti enogastronomici vorrebbe partecipare a percorsi e workshop presso le aziende di produzione volti ad accrescere le informazioni sul benessere psicofisico. Il 64%, invece, vorrebbe partecipare ad attività sportiva all’aria aperta: yoga, forest bathing e sport in ambiti rurali (palestra, trekking, bici).
ENOGASTRONOMIA E DIGITAL
La transizione digitale si fa largo anche nelle esperienze enogastronomiche. Nonostante il 55% è ancora scelto attraverso passaparola di amici e conoscenti, è in forte aumento la ricerca attraverso i social network.
Inoltre, soprattutto per la fase successiva all’esperienza diretta, il digitale è diventato uno strumento fondamentale. Il 70% degli intervistati vorrebbe fruire dall’acquisto dei prodotti con consegna a domicilio, oppure prendere parte alle degustazioni digitali o di entrare a far parte di wine club.
“L’enogastronomia ha contribuito a mantenere salda l’affezione per l’Italia in questo momento difficile e nel tempo ha anche trasformato i turisti in viaggiatori. La fruizione di esperienze a tema diventa patrimonio comune, generando flussi turistici distribuiti in ogni periodo dell’anno e in località meno note. Queste esperienze hanno mutato la geografia turistica, introducendo nuove forme di approccio alla conoscenza dei territori, rappresentando anche un traino per le imprese, un profondo rinnovamento dei modelli turistici, aprendo sempre più l’offerta in direzione della sostenibilità, e di un adattamento ai nuovi trend di domanda e offerta orientati alla qualità dell’accoglienza.
Il sistema turistico italiano sta prendendo sempre più coscienza. Si assiste ad una trasformazione della ristorazione che è tra le prime motivazioni di viaggio, soprattutto per i turisti stranieri. E spesso è proprio la scoperta di esperienze enogastronomiche a prolungare l’esperienza di viaggio”.
Giorgio Palmucci, presidente Enit-Agenzia Nazionale del Turismo
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