Lunedì 10 maggio si è tenuta in streaming una conferenza nazionale incentrata sul ruolo dell’università nel contrasto alla violenza di genere.
L’evento è stato organizzato dalla rete UN.I.RE in collaborazione con la Commissione parlamentare d’inchiesta sul femminicidio e contro ogni forma di violenza di genere. Si è, così, voluto onorare un importante anniversario legato alla Convenzione del Consiglio d’Europa sulla prevenzione e la lotta alla violenza contro le donne e la violenza domestica, firmato dieci anni fa.
IL RUOLO DELL’UNIVERSITÀ
Durante la conferenza è emerso il ruolo cardine incarnato dall’università nel contrasto alla violenza di genere contro questo fenomeno che in Italia, e nel mondo, registra numeri esorbitanti.
L’università è una delle istituzioni che lavora in prima linea su importanti tematiche di interesse comune, attuando una valida strategia di prevenzione e formazione. Nei luoghi universitari si concretizza la formazione di professioniste e professionisti indispensabili per l’attuazione della Convenzione di Istanbul: un trattato che ha segnato un importante cambiamento giuridico e culturale nella definizione della violenza di genere.
Questo strumento ha promosso un approccio globale al problema, agendo con particolare attenzione sulla prevenzione e sulla protezione delle vittime.
I NUMERI DEL PROBLEMA
A 10 anni dall’adozione della Convenzione di Istanbul possiamo tracciare un disegno completo della problematica. Le analisi delineano i contorni di una realtà quotidiana che per troppe donne è fatta di solitudine, discriminazione e dolore.
Solo in Italia 1 donna ogni 3 giorni è vittima di femminicidio. Per 9 su 10 l’assassino non è uno sconosciuto perché “ha le chiavi di casa”. Per 7 su 10 è il marito, il fidanzato o il compagno. Una triste realtà che ha lasciato 2000 orfani che a causa della violenza di genere non hanno più una madre.
Una “mattanza domestica”, come definita dalla Presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati, davanti a cui la nostra società non può restare impotente ma deve lottare per liberare tutte quelle donne che vivono un inferno privato in casa propria.
STRUMENTI DI AIUTO
Tra gli strumenti utili contro la violenza di genere ci sono le istituzioni, le comunità internazionali e le università.
Proprio le università sono gli incubatori dell’innovazione e sono promotrici del cambiamento culturale.
Il progetto UN.I.RE, di cui l’Università di Milano-Bicocca è capofila, è finalizzato alla lotta contro la violenza di genere e, attualmente, è composto da 10 unità di ricerca ma l’obiettivo è di estendere la rete a tutte le università italiane interessate.
Questo progetto, finanziato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento per le Pari Opportunità, ha dimostrato il suo valido contributo attraverso l’uso del diritto, della legalità e della giustizia.
La cultura deve essere il mezzo con cui abbattere l’indifferenza, l’intolleranza, il pregiudizio e l’ignoranza. La donna merita di essere libera e di poter esprimere pienamente se stessa.
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