La transizione digitale è una delle opportunità più concrete e interessanti verso cui si sta avviando il nostro Paese.
Le trasformazioni derivanti da questo processo comporteranno senza dubbio uno stravolgimento delle nostre abitudini e, forse, della società come l’abbiamo conosciuta finora.
UNA CORSA DIGITALE
Il fulcro della questione non è tanto se la transizione digitale avverrà bensì in che modo si evolverà. Rispetto agli altri paesi della Comunità europea, l’Italia è al venticinquesimo posto nell’adozione di tecnologie digitali.
Sappiamo che la pandemia ci ha proiettato violentemente in avanti nella corsa al digitale in quello che è noto con il nome di “cinque anni in uno”. Abbiamo conquistato risultati importanti in un tempo ridottissimo ma questa tendenza non è stata solo italiana, è stata globale. È vero che gli italiani hanno aumentato del 60% l’utilizzo della rete ma siamo comunque indietro rispetto a molti altri paesi del Mediterraneo che sono molto più tecnologici di noi.
NON SOLO BUSINESS
L’obiettivo da realizzare non è legato strettamente all’ambito produttivo o industriale.
La svolta digitale non deve portare esclusivamente ad un’Industria 4.0 ma deve avere come centro focale di intervento le persone e la società. Questi non possono avere un ruolo passivo o marginale perché sono gli unici in grado di concretizzare una rinascita che abbraccia tutti gli ambiti e non solo quello economico o imprenditoriale.
Solo così la nostra comunità Paese non sarà travolta dal cambiamento digitale ma riuscirà a incanalarlo con consapevolezza, dove e come necessita.
CULTURA DIGITALE
In questo caso non parliamo solo di competenze tecniche o informatiche ma di vera e propria “cultura digitale”. Ma cosa intendiamo con questo termine?
Dobbiamo considerare i comportamenti, i valori, le conoscenze e i meccanismi di controllo che ci permettono non solo di sopravvivere ma di vivere meglio. È una visione ampia e sinergica che non si limita alle pure abilità digitali. Queste, infatti, sono utili per un arco breve, a corto raggio, perché invecchiano rapidamente a causa del ritmo forsennato con cui procedono queste innovazioni. La “cultura digitale” ha un approccio strategico che agisce in profondità, potrà cambiare software, linguaggi, sistemi e piattaforme con completa consapevolezza e con visione strategica.
L’IMPORTANZA DELLA FORMAZIONE
Per andare verso il cambiamento con il giusto approccio e il corretto tempismo è indispensabile la formazione, ad ogni grado. Tutti dobbiamo scoprire e approfondire nuove conoscenze digitali ma è importante che la scuola sia il primo luogo dove portare alla luce attitudini e predisposizioni ma anche dove sviluppare lo spirito critico per un uso che sia conscio e consapevole. La conoscenza digitale del futuro dovrà essere ampia, complessa e integrata. Solo così potrà essere una risorsa appropriata e utile per gli uomini e le donne che dovranno costruire la società del futuro.
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