La spedizione di Sapri è tornata di recente all’attualità per le note celebrazioni organizzate dal Comune di Sapri e per la scelta di un allestimento monumentale, a lungo discusso e non condiviso.
Sulla spedizione di Sapri si accende da ultimo l’interesse degli storici che, ben oltre “La spigolatrice (di Sapri)”, poesia di Luigi Mercantini, spesso citata, riguarda l’attività di studio e di ricerca di Paolo Emilio Bilotti.
PAOLO EMILIO BILOTTI
Paolo Emilio Bilotti (Vallefiorita, 4 febbraio 1860 – Salerno, 25 novembre 1927), figura di spicco nella vita culturale salernitana tra la fine dell’Ottocento e gli inizi del Novecento, in giovane età ricopre il ruolo di vicedirettore del Convitto “Giuseppe Parini”, e successivamente fondatore del Convitto “Dante Alighieri”.
Nato in provincia di Catanzaro, si trasferisce a Salerno nel 1891, trentunenne vince il concorso per Direttore dell’Archivio di Salerno dal 1891 al 1927: si dedica assiduamente al riordinamento dei fondi documentali secondo quanto emerge da una relazione a stampa del 1899, inoltre non si limita alla sola gestione amministrativa dell’Archivio, ma fornisce anche il primo analitico inquadramento della storia dell’istituto a partire dal 1866.
Appassionato di studi rinascimentali e del Risorgimento italiano, nel 1907 Bilotti pubblica, infatti, presso la tipografia Iovane di Salerno uno dei suoi studi più noti e impegnativi: “La spedizione di Sapri. Da Genova a Sanza”. Il lavoro è frutto di una ampia ricognizione bibliografica e di lunga ricerca di archivio, con risultati largamente apprezzati in particolare per la ricostruzione delle vicende legate all’impresa di Carlo Pisacane.
LE TAPPE E I FATTI DEL LIBRO
Nel suo libro Bilotti ripercorre le tappe dell’impresa rivoluzionaria diretta dall’eroe del Risorgimento Carlo Pisacane, nel giugno del 1857. Il libro si apre con la presentazione dei fatti politici antecedenti alla spedizione e prosegue con i contatti tra i rivoltosi che vivevano a Genova e il comitato di Napoli. Bilotti ricostruisce il primo tentativo, fallito, nei primi giorni di giugno, e poi il viaggio da Genova a Ponza, quindi lo sbarco a Sapri e la marcia dei rivoltosi fino a Padula il 29 e 30 giugno. Qui si tiene il primo scontro, con l’eccidio finale del 2 luglio a Sanza e la morte di Carlo Pisacane.
Alla sua pubblicazione il lavoro riscuote grande attenzione e avrebbe dovuto essere seguito da un secondo volume, mai pubblicato a causa delle ingenti spese di stampa.
L’ARCHIVIO
L’archivio documentale a cui Bilotti era ricorso per la sua ricerca storica si trova oggi per sua volontà testamentaria in deposito presso l’Archivio di Stato di Salerno, di cui è stato Direttore dal 1892 fino alla morte nel 1927.
Agli impegni istituzionali, Paolo Emilio Bilotti collega costantemente gli impegni culturali e in particolare per il patrimonio locale. I suoi interessi in campo culturale sono molteplici: dallo studio della moderna storiografia fino all’archeologia ed alla numismatica.
Il fondo archivistico è dunque ricco anche di un’ampia raccolta di carte riferibili alla sua attività pubblica e privata, in particolare si tratta di documenti relativi all’attività scientifica e politica svolta da Bilotti nel periodo in cui aveva diretto l’Archivio di Stato (1892-1927). La sua attività culturale si connota per la raccolta di una notevole raccolta bibliografica e di un importante medagliere. Proprio il medagliere, conservato oggi presso l’Archivio di Salerno, rappresenta uno dei tratti salienti del Bilotti collezionista e testimonia della sua grande passione per la storia antica basata sulle fonti archeologiche. Nel 1924 propone inoltre alla Provincia di istituire a Salerno un Museo Archeologico, che sarà però inaugurato solo dopo la sua morte nella sede dell’ex convento di San Benedetto.
articolo a cura di:
Iolanda Satina Pagano, Andrea Pecorella
Fonte immagine: librirarieantichi.it
BIBLIOGRAFIA
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- http://www.archiviodistatosalerno.beniculturali.it/
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- http://www.vallefiorita.org/html/Cultura/Paolo_Emilio_Bilotti.htm