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DIGITAL HEALTH E NUOVE TERAPIE DIGITALI

Quando si parla di digital health si tende a pensare esclusivamente alla telemedicina. In realtà questo settore riguarda un quadro molto più articolato, complesso e in rapida evoluzione. Attualmente esistono tecnologie innovative in grado di seguire i pazienti e fornire utili indicazioni e personalizzate strategie indispensabili per la salute del soggetto.

Tra i nuovi strumenti esistono nuove piattaforme virtuali che aiutano a gestire condizioni patologiche, integrabili quindi con altre tipologie di interventi terapeutici più canonici.

Per consentire un adeguato sviluppo della digital health, il quadro organizzativo e regolatorio del nostro Paese è fondamentale e la Fondazione Lilly ha organizzato un incontro dal titolo “Digital Health è il presente – il sistema è pronto?” per analizzare l’attuale situazione italiana.

Come è già avvenuto in altri Paesi europei, bisogna riconoscere il valore dell’innovazione. Nel futuro è indispensabile che la legislazione farmaceutica integri nell’attuale sistema di gestione del paziente gli sviluppi scientifici e la trasformazione tecnologica.

L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE PER LA SALUTE

Tra i futuri strumenti della salute abbiamo anche l’intelligenza artificiale. Valida per prevenzione, diagnosi, trattamenti migliori, monitoraggio terapeutico e dati per i medicinali personalizzati e per altre applicazioni sanitarie.

I farmaci verranno integrati con le tecnologie in una cura completa e personalizzata, in modo da aiutare pazienti affetti da malattie come diabete, depressione e patologie cardiache.

In realtà, le cure del futuro sono già attive oggi. Esistono oltre 250 tra terapie digitali (137) e strumenti di ‘digital care’ (122) attualmente disponibili in commercio o in fase di sviluppo.

LA DIGITAL HEALTH DEL FUTURO

Le prime vengono chiamate DTX e attualmente aiutano nel trattamento di malattie psichiatriche e neurologiche. Il loro principio attivo è un algoritmo e non una tradizionale molecola. Le DTX hanno un beneficio diretto sulla malattia e prevedono un coinvolgimento attivo del paziente. Consentono di realizzare percorsi terapeutici su misura, assicurando anche una maggiore appropriatezza prescrittiva.

Le DC o strumenti di “digital care” sono delle vere e proprie piattaforme virtuali per gestire condizioni patologiche a 360 gradi. Gli operatori del settore sanitario saranno coinvolti e tratteranno, ad esempio, malattie oncologiche (17%) e diabete (13%). Attraverso le medicine digitali (farmaci con integrati sensori) si può comunicare con il medico utilizzando un’applicazione che consente di verificare la corretta assunzione e di monitorare l’aderenza terapeutica.

Andrea Lenzi, Presidente del Comitato Nazionale per la Biosicurezza, le Biotecnologie e le Scienze della Vita della Presidenza del Consiglio dei Ministri e Coordinatore del Comitato Consultivo Fondazione Lilly, ha dichiarato:

“Il valore aggiunto delle DTx e delle DC sta nella loro capacità di fornire ai pazienti cure che richiedono un ridotto intervento medico in presenza. Questo è un vantaggio particolarmente prezioso nei pazienti cronici o con disturbi neurologici per la cui gestione è necessario un sistema sanitario ben organizzato ed efficiente. Non solo. Anche per i ricercatori clinici, le DTx e DC rappresentano un’opportunità per rimodellare il futuro degli studi clinici, permettendo la raccolta di dati in tempo reale, in larga scala, e facilmente condivisibili. Inoltre, le terapie digitali offrono maggiori benefici distributivi rispetto ad altri servizi sanitari e sono pronte ad aiutare un sistema sanitario sovraccaricato”.

LA DIGITAL HEALTH IN EUROPA

Per consentire a tutti i cittadini di beneficiare di queste innovazioni è indispensabile ottenere un aggiornamento del quadro normativo sia nazionale che europeo. Germania, Francia, Belgio e UK hanno già adottato dei percorsi ad hoc di accesso all’innovazione. L’Italia, invece, classifica le DC e DTX ancora come dispositivi medici. Huzur Devletsah, Presidente della Fondazione Lilly Italia, ha dichiarato:

“Fondazione Lilly ritiene che la definizione di un adeguato quadro organizzativo, normativo e regolatorio, possa rendere possibile l’inizio di una nuova era sanitaria per l’Italia, permettendo di trattare e gestire adeguatamente alcune patologie specifiche, con un conseguente miglioramento della qualità di vita dei pazienti, un aumento dell’efficienza dei percorsi di cura, un contributo all’efficientamento della spesa sanitaria e quindi un’opportunità per la sostenibilità e l’universalità del nostro sistema sanitario”.

L’EVOLUZIONE DELLA SALUTE

Una società più sana può nascere grazie al potenziale di questi nuovi strumenti. È indispensabile gestire in modo corretto i possibili rischi nel campo della sicurezza e le questioni di carattere etico, sociale e normativo per tradurre queste innovazioni nelle politiche, nei sistemi sanitari e, ovviamente, nella pratica clinica. L’Italia deve cogliere l’opportunità offerta dalla trasformazione digitale e dall’unione tra ricerca farmacologica e innovazione tecnologica per continuare ad essere uno dei migliori sistemi sanitari al mondo e garantire la salute pubblica dei propri cittadini, offrendo loro il meglio della ricerca e dell’innovazione.

Fonte: comunicato Fondazione Lilly.

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