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Un videogame per la lettura

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UN VIDEOGAME PER LA LETTURA

Un videogame per la lettura, un accostamento che solo pochi anni fa non sarebbe stato facile immaginare, eppure nell’era dove tutto è digitalmente diffuso, nasce proprio un videogioco che allena a leggere meglio.

Skies of Manawak è un videogame dinamico e divertente, ideato per allenare le capacità di apprendimento e di lettura di bambini e bambine. È stato sviluppato dall’Università di Trento che ha poi gestito la fase di test in collaborazione con l’Università di Ginevra.

IL PROGETTO

L’idea del progetto è stata gettata dalla ricercatrice Angela Pasqualotto, mentre frequentava il dottorato di ricerca al Dipartimento di Psicologia e Scienze Cognitive dell’Università di Trento sotto la supervisione di Paola Venuti e la collaborazione di Antonella De Angeli.


Era il 2015 quando nei laboratori del Laboratorio di Osservazione Diagnosi e Formazione (ODFlab) del Dipartimento di Psicologia e Scienze cognitive, Angela Pasqualotto ha iniziato a lavorare a un videogioco per il training delle funzioni esecutive. La letteratura aveva dimostrato l’efficacia di training cognitivi nell’incrementare le abilità utili in diversi ambiti di apprendimento. Questi strumenti, però, presentavano spesso il limite di essere poco appassionanti, se non addirittura noiosi. Quindi ci siamo date l’obiettivo
di realizzare un videogioco dinamico e divertente e abbiamo rivolto la nostra attenzione all’effetto che avrebbe potuto avere sulla lettura in bambini di età scolare.

Paola Venuti – Advisor del progetto


La ricerca di Angela Pasqualotto approfondisce le caratteristiche del videogioco e le prove scientifiche della sua efficacia nel migliorare le capacità di lettura di bambini e bambine:

Skies of Manawak è un videogioco disegnato per combinare giochi d’azione con mini-giochi che allenano diverse funzioni esecutive come quelle legate alla memoria e alla flessibilità cognitiva, necessarie durante la lettura.

Angela Pasqualotto – ideatrice di Skies of Manawak
SKIES OF MANAWAK

Le avventure sono ambientate in un pianeta immaginario, nel quale bambini e bambine trovano il Raku, una creatura volante, che li accompagna in diverse missioni per salvare i pianeti. Un videogioco adatto anche per l’età infantile perché privo di scene di violenza.

I risultati, pubblicati sulla rivista Nature Human Behaviour, dimostrano progressi nelle capacità di lettura dopo appena dodici ore di allenamento. La caratteristica fondamentale di questi miglioramenti, è che non sono “effimeri” ma persistenti e trovano conferme nei progressi dei voti in “italiano” dei bambini che hanno partecipato al test. Proprio grazie a queste evidenze, la comunità scientifica ha recentemente validato il videogioco.

RIFLESSIONI

Le analisi sulle capacità di lettura sono tra i primi dati a scatenare campanelli di allarme per le diagnosi correlate ai c.d. disturbi dell’attenzione a vari livelli e con conseguenze di varia entità nei soggetti che ne vengono colpiti, e questi disturbi sono attualmente molto frequenti. Resta sempre il dubbio se siano aumentati realmente i casi o se la differenza rispetto al passato sia dovuta alla consapevolezza e alla ricerca di questi disturbi che per secoli non sono stati riconosciuti nè tantomeno analizzati.

Ad ogni buon conto:

  • il tipo di vita frenetica che ci ritroviamo più o meno tutti a condurre e nel quale trasciniamo anche i nostri figli,
  • i milioni di input ai quali siamo tutti sottoposti sin dall’infanzia,
  • il flusso di comunicazioni da cui veniamo travolti a tutti i livelli e a tutte le età…

non possono non lasciare tracce e segni in attitudini come la mancanza di concentrazione e l’esercizio della “pazienza”.

LETTURA E SCRITTURA

Quindi ci sembra opportuno augurarci che questo progetto non resti isolato ma che dia il via ad una serie di iniziative simili, che possano stimolare soprattutto i bambini a sviluppare attitudini come la lettura e magari anche la scrittura manuale, che per certi versi sembra ormai un retaggio del passato. Riflettendo sui mezzi attuali e sulle attuali modalità comunicative verrebbe da pensare che scrivere a mano nel mondo attuale sia una capacità sempre più vicina al superfluo. Eppure l’attività stessa dello scrivere sviluppa come tutte le cose grafiche una parte del nostro cervello e…ipotizzando situazioni estreme o emergenziali, sarà sempre più facile trovare una penna o un pezzo di carbone per scrivere piuttosto che un telefono carico o un pc con tastiera e stampante o rete.

Benvengano, quindi, le tecnologie votate allo sviluppo delle skills umane: aiuteranno gli uomini e le donne di domani a crescere al passo coi tempi senza dimenticare, ma anzi migliorando, le funzioni principali della loro natura.

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