Si è svolta lo scorso 6 maggio, nella splendida cornice di Villa Miani, a Roma, la tavola rotonda organizzata da AIOP Lazio, dal titolo: “Nuove Frontiere in sanità: finita la pandemia, l’inizio della gestione del PNRR”.
L’evento, introdotto dal Dott. Mauro Casanatta – Direttore AIOP Lazio e moderato dalla Dott.ssa Roberta Serdoz – caporedattrice TGR Lazio, ha dato luogo ad interessanti spunti di riflessione ai quali hanno contribuito:
- Il Dott. Harold (Hal) Wolf – Presidente dell’HIMSS (Healt Information and Management Systems Society) e Advisor dell’OMS sui temi di Sanità Digitale.
- la Dott.ssa Veronica Faroni – Presidente A.I.O.P. Lazio
- l’On. Alessio D’Amato – Assessore alla Salute e integrazione Socio-Sanitaria
- L’On. Raffaele Donini – Assessore alle Politiche per la Salute della Regione Emilia-Romagna e Coordinatore della Commissione Salute Conferenza delle Regioni
- l’On. Paolo Barelli – Presidente del gruppo di Forza Italia alla Camera dei Deputati
- il Prof. Gianni Profita – Magnifico Rettore dell’Universita Unicamillus
- la Dott.ssa Alice Borghini – Dirigente dell’Organizzazione Servizi Sanitari Territoriali di AGENAS.
La tavola rotonda è stata anche l’occasione per presentare la ricerca sulla fattibilità di attuazione del PNRR e le sue relative criticità, curata dalla prof.ssa Fidelia Cascini – docente presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma.
ALCUNE DICHIARAZIONI
“In pandemia abbiamo vissuto due degli anni più drammatici dal dopoguerra, ma ce l’abbiamo fatta. Grazie a tutti gli operatori, ma anche ad una rete straordinaria di imprese che si sono messe prontamente al servizio di questa grande battaglia. Questa occasione che porta a riunirci oggi è il simbolo che abbiamo vinto. Il Lazio è tornato ad essere il protagonista italiano del modello sanitario del futuro. Riguardo la politica di investimenti del PNRR, nella gestione di tempi e modi di concretizzazione, non c’è dubbio che le strutture accreditate avranno la possibilità di dire la loro e di essere parte di una sfida orientata al consolidamento di un modello di sanità”.
Nicola Zingaretti – Presidente della Giunta Regionale del Lazio
“Durante la pandemia il “modello” Lazio ha dimostrato che il connubio tra il Servizio Sanitario Nazionale (SSN) e ospedalità privata sia fondamentale per garantire un pieno, equo e uniforme diritto alle cure sull’intero territorio nazionale. Nel Lazio sono state vaccinate 1 milione e 300 mila persone e nelle nostre strutture, nei primi mesi del 2020, sono stati creati 1350 posti letto, per essere di supporto agli ospedali e alla Regione Lazio. Ad oggi, in otto strutture accreditate del Lazio, sono ancora aperti reparti Covid.”.
Mauro Casanatta –Direttore di A.I.O.P. Lazio
“Il PNRR, dall’analisi dei dati della ricerca presentata mostra delle criticità legate alle previsioni di spesa e mantenimento delle nuove strutture, alla carenza di personale medico, paramedico e infermieristico e alla questione legata ai destinatari degli Ospedali di Comunità. Noi siamo stati elogiati per il lavoro doveroso svolto durante la pandemia al servizio del pubblico, ma altrettanto velocemente siamo stati abbandonati quando si è trattato di parlare di PNRR…..Invece di spendere ingenti fondi per convertire luoghi non sanitari in sanitari, si poteva aumentare la capacità di dare assistenza delle strutture già esistenti, come le RSA, tramite l’ADI (Assistenza Domiciliare Integrata) e la telemedicina….Per rispondere alla grande affluenza ai Pronto Soccorso, basterebbe snellire i percorsi dai Pronto Soccorso alle RSA, senza andare a costruire megastrutture; basterebbe non morire di burocrazia”
Dott.ssa Jessica Faroni – Presidente AIOP Lazio
“Se il Lazio è stato un modello nell’assistenza sanitaria durante la pandemia è perché abbiamo lavorato insieme, e questa integrazione deve essere mantenuta nel futuro. Gli standard del PNRR sono stati prefissati. Bisogna adeguare il Fondo Sanitario, investire nella formazione, per carenze di infermieri e di alcune specializzazioni mediche; in futuro dobbiamo arrivare a coinvolgere almeno 100.000 over 65 in più nell’assistenza domiciliare integrata e passare all’accreditamento, uscendo dalla logica delle gare”.
Alessio D’Amato – Assessore alla Salute e integrazione Socio-Sanitaria Regione Lazio
“Il PNRR è un dispositivo che risponde a regole europee. Sono stati fatti sforzi per aumentare fondi verso l’assistenza domiciliare, oltre 1 miliardo di euro”.
Dott.ssa Alice Borghini – Dirigente dell’Organizzazione Servizi Sanitari Territoriali di AGE.NA.S.
“La pandemia ha evidenziato la necessità di salute e la richiesta di maggior tutela dei cittadini. Istanze che vanno ascoltate, migliorando l’assistenza a prescindere dal luogo in cui si trovano. Il PNRR è l’occasione per rispondere alla crescente necessità di tutela della salute. Per farlo sarà molto importante la telemedicina e la condivisione dei dati”
Mr Harold Wolf – Advisor per OMS sui temi della Sanità Digitale.
ALCUNI NUMERI DEL PNRR
Il PNRR mette in campo un investimento di circa 15,63 miliardi di euro, divisi in due componenti. La prima, con un totale di investimenti stanziati di circa 8 miliardi, si esplica nella creazione e l’attivazione di 1288 Case della Comunità entro la metà del 2026 per curare malati cronici; inoltre prevede la creazione di 381 Ospedali di Comunità (OdC), destinati al ricovero breve e ad interventi sanitari a bassa-media intensità clinica, con l’obiettivo di incrementare e migliorare l’assistenza sanitaria di prossimità, ovvero decongestionare gli ospedali distribuendo i pazienti in strutture che possano monitorare la degenza e la dismissione. Il progetto mira, inoltre, al rafforzamento dell’Assistenza Domiciliare, grazie alla telemedicina, con l’obiettivo di prendere in carico, entro la metà del 2026, il 10% della popolazione di età superiore ai 65 anni.
L’altra componente è legata ad un aggiornamento tecnologico e digitale per un costo previsto di 7,36 miliardi di euro.
I RISULTATI DEGLI STUDI DI AIOP LAZIO
Secondo lo studio condotto da AIOP Lazio sul piano degli interventi del PNRR relativo alle reti di prossimità strutture e telemedicina per l’assistenza sanitaria territoriale, proprio il PNRR mostra criticità legate principalmente alle previsioni di spesa e mantenimento delle nuove strutture da realizzare sul territorio nazionale sul medio e lungo termine.
Nella tavola rotonda “Nuove frontiere in sanità finita la pandemia, l’inizio della gestione del PNRR”, che ha visto la partecipazione delle istituzioni, così come dei direttori delle Asl e rappresentanti della sanità privata, si è voluto porre l’attenzione sul risultato di uno studio condotto sul modello dell’Emilia Romagna e di altri enti territoriali, in cui sono già stati attuati gli OdC le Case di Comunità.
CRITICITÀ
In base a questo studio emergono alcune criticità che non sono state chiarite all’interno dei piani di attuazione del PNRR. Entro la prima metà del 2026 la realizzazione dei nuovi codici previsti in tutte le regioni italiane avrà il costo di 1MLD di euro complessivi nazionali per un’aggiunta di 7620 posti letto nazionali totali.
Nascono una serie di interrogativi in relazione alla creazione di queste nuove strutture e sulla capacità dei fondi di SSN e SsR di coprire le spese di mantenimento di queste strutture. Nel PNRR, infatti, non sono previsti finanziamenti per il personale sanitario che dovrà lavorare in queste strutture: ne conseguono ulteriori pesi sul bilancio pubblico a partire dal 2027.
Il progetto PNRR, impostato su base demografica, sembra inoltre non tenere conto delle realtà regionali; ne consegue un disegno che non risponde ai reali bisogni dei cittadini nei diversi contesti territoriali, su cui i futuri servizi sanitari andranno ad essere erogati, nè tiene conto dell’impiego di risorse economiche e umane che tale realizzazione richiederà.
ALTRE CONSIDERAZIONI
Dal nostro punto di vista di risk-manager, inoltre, non possiamo non considerare alcuni aspetti importanti.
Per quanto riguarda l’attivazione degli OdC e delle Case di Comunità, il bilancio di gestione delle strutture realizzate, che già “a occhio” risulta stimato molto più pesante rispetto ai mezzi finanziari resi disponibili dal PNRR, verrà ulteriormente appesantito in relazione a quanto stabilito dalla Legge Gelli. Tale legge, infatti, va a stabilire alcuni obblighi/oneri relativi alla Gestione del Rischio, tra cui:
- creazione di un team di professionisti dedicati;
- oneri da risarcimenti;
- appostazione di fondi con conseguente immobilizzazioni patrimoniali.
Per quanto riguarda invece la questione della telemedicina, questa rientra in una tipologia di rischio piuttosto “nuova”, pertanto non potendosi avvalere di una casistica e di uno storico “sostanziosi” lascia ampi margini all’ignoto. Anche qui i costi per la relativa gestione dei rischi sembrano destinati ad appesantire notevolmente le cifre dei bilanci.