Visitare un museo, vivere l’arte e, più in generale, accedere alla cultura non è una semplice attività ludica ma è un diritto.
Nello specifico, la nostra Costituzione parla di “diritto alla cultura” e sottolinea l’importanza di valori come la tutela del paesaggio e del patrimonio storico-artistico. Questi nodi centrali si collegano ad altri nodi importantissimi come l’eguaglianza, l’equità sociale, la libertà e la dignità di ogni persona.
IL PROGETTO TRAIN
Lavora in questa direzione il vasto progetto promosso dall’Università di Trento chiamato TRAIN – Trentino Autism Initiative. Questo progetto consiste in una serie di interventi finalizzati a favorire la ricerca scientifica sull’autismo anche con il coinvolgimento di alcuni dipartimenti dell’Ateneo. Tra i soggetti coinvolti abbiamo: CIMeC – Centro mente e cervello, Dipartimento di Biologia cellulare, computazionale e integrata – CIBIO, Dipartimento di Psicologia e Scienze cognitive, l’Istituto Italiano di Tecnologia- IIT, la Fondazione Bruno Kessler e IN – Istituto di Neuroscienze del CNR.
In questo scenario, emerge la nuova iniziativa “Al museo mi diverto anch’io!” lanciata dall’Università e dalla Cooperativa Il Ponte che coinvolgerà quattro musei provinciali e una rete di associazioni e amministrazioni comunali. L’obiettivo è favorire l’accesso ai musei per bambini, bambine e adulti con autismo e, al momento, coinvolgerà famiglie delle province di Trento e di Bolzano. Alla fine, si individuerà un metodo di lavoro che potrà essere usato in sicurezza anche in altri contesti e scenari culturali.
LA NUOVA INIZIATIVA: PRIMO STEP
Il primo passo è studiare con gli esperti di questo campo le modalità migliori per coinvolgere le persone con autismo. Queste esperienze museali personalizzate risponderanno alle necessità creando, al contempo, un’esperienza formativa e di valore.
Gli esperti presenti sul territorio coinvolti nel progetto sono:
- Cooperativa sociosanitaria Albero blu;
- AGSAT-Associazione genitori soggetti autistici del Trentino;
- Fondazione trentina per l’autismo;
- Locanda dal Barba;
- Cooperativa sociale TimeAut;
- ASD Tersicore Spazio Danza.
La collaborazione è indispensabile e i musei provinciali che aderiscono al progetto sono: Mart, MUSE – Museo delle Scienze, Castello del Buonconsiglio e Museo degli Usi e Costumi della Gente Trentina di San Michele.
Nei primi mesi del 2022 verrà somministrato un questionario alle famiglie parte dell’iniziativa. I risultati permetteranno agli organizzatori di individuare i percorsi più adatti alle specifiche esigenze.
LA NUOVA INIZIATIVA: SECONDO STEP
Gli esperti delle cooperative e delle associazioni terranno dei corsi ad hoc sul tema dell’autismo per tutto il personale del museo. Dall’integrazione sinergica delle loro specifiche conoscenze si cercheranno le migliori soluzioni per adattare gli spazi e riprogettare gli ambienti museali.
Filippo Simeoni, responsabile della cooperativa Il Ponte, ha dichiarato:
«Come ci ricordano la Strategia europea 2021-30 e la Convenzione ONU per i diritti delle persone con disabilità, l’accesso alla cultura è una priorità per consentire una reale inclusione e per sostenere un’esistenza appagante e stimolante. Quando l’Università ci ha proposto di partecipare al progetto, ci è sembrata un’occasione preziosa per mettere a
frutto e condividere l’esperienza maturata negli ultimi anni dalla nostra cooperativa insieme al MART, tra cui la realizzazione della guida ad alcune opere del museo con la “Comunicazione aumentativa alternativa” – un approccio nuovo per includere chi finora è stato escluso dalla fruizione di un’esperienza – allargandola ad altri enti del terzo settore, forti ciascuno della propria esperienza».
Yuri Bozzi, docente CIMeC-UniTrento e coordinatore del progetto TRAIN, ha affermato:
«Musei ed enti culturali del territorio sono da anni impegnati nella realizzazione di percorsi inclusivi finalizzati ad una migliore fruizione alla cultura da parte di visitatori con problemi di accessibilità fisica, sensoriale e cognitiva. Poche sono però ad oggi le esperienze che riguardano l’accessibilità per persone con autismo, principalmente a causa della complessità che si ha nel gestire questa tipologia di visitatori. Trovare una via utile e piacevole di fruizione dell’arte e della cultura anche per queste persone è un obiettivo che possiamo raggiungere attraverso la collaborazione e il confronto fra mondo della ricerca e soggetti del territorio attivi in ambito sociale e culturale».
UN FUTURO INCLUSIVO
La tutela e la valorizzazione del patrimonio culturale non possono prescindere da progetti d’inclusione come quello appena descritto in grado di permettere a tutti la naturale fruizione di un museo.
Un accesso paritario al bene comune è importantissimo. L’inclusione sociale è indispensabile per consentire a tutte le persone di sentirsi “abili” in modo tale da creare una condizione idonea a ciascuno per poter essere una risorsa. Ciascuno di noi può essere una risorsa in grado di aumentare la qualità della vita di tutti.