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Cultura

ALLA SCOPERTA DEL MUSEO

ARTE E BELLEZZA ATTRAVERSO GLI OCCHI DEI BAMBINI

Avete mai portato i vostri figli alla scoperta di un museo? Sempre più spesso si finisce con il delegare la diffusione della cultura solo alle scuole, ma il contesto della famiglia è quello che svolge un ruolo fondamentale nell’apprendimento culturare dei giovani e dei bambini. Sono proprio le famiglie, che dovrebbero ricavare più tempo da dedicare alla condivisione della cultura, anche per sostenere ed alimentare la curiosità dei più piccoli aiutandoli a riconoscersi in valori che giustappongano scuola e famiglia.

OSSERVARE ED AMMIRARE

In un’epoca sempre più digitalizzata ed estremamente social, riuscire a ritagliarsi del tempo per osservare, ammirare e riflettere è divenuto quasi pura utopia. Per questo motivo diventa prioritario provare a fare un passo indietro, riavvolgere il nastro e cercare di riassaporare quanto di bello il mondo attorno a noi possa offrire.
In questo senso l’Italia dà un’importante opportunità ai suoi cittadini: quella di presentare un’offerta artistica, storica e culturale estremamente ampia e variegata. Da queste basi non deve nascere una “crociata” contro la modernità o il mondo social ma, al contrario, la consapevolezza di poter rilanciare la nostra cultura storica e le nostre tradizioni. In questo senso l’educazione deve partire dalle famiglie verso i bambini abituandoli a vivere una vita ricca di nuove esperienze e stimoli. Non è certamente un percorso facile ed immediato ma, come detto, l’Italia fornisce i giusti mezzi per raggiungere l’obiettivo.

I musei rappresentano quelle location ideali per abituare le nuove generazioni alla cultura della bellezza, alla stimolazione della curiosità sino al far nascere nuove passioni. Per questo motivo la visita ad un museo o la partecipazione ad una mostra assume un significato del tutto differente se osservata attraverso gli occhi di un bambino. Non c’è una fascia d’età ideale per iniziare questo percorso, ogni bambino è a sé e ogni età ha livelli di comprensione che l’arte in qualche modo riesce sempre a raggiungere.

MUSEO REGIONALE DI MESSINA

Ogni famiglia, in maniera del tutto naturale, può vivere queste esperienze con i giusti accorgimenti. Noi abbiamo fatto il nostro primo passo verso l’arte visitando il Museo Regionale di Messina con una bambina di quasi due anni. Una scelta forse azzardata considerando l’età ma dettata dallo spirito di iniziativa della bambina stessa.

Il percorso offerto dalla struttura museale dello Stretto si è rivelato vincente e pienamente azzeccato, come testimoniato dalla presenza contemporanea anche di ragazzi appartenenti a scuole elementari e medie. Ciò che ha reso questa mattinata davvero speciale è stato l’uragano di emozioni, anche contrastanti, che hanno caratterizzato l’ora passata all’interno dei corridoi della struttura. Il primo approccio è stato un mix tra lo stupore per la novità misto al timore di questi spazi così grandi.

Ad attirare l’attenzione maggiormente sono state le statue piuttosto che i dipinti specialmente quelle raffiguranti figure già comuni e conosciute come gli animali. In un contesto di altissimo livello artistico tra i dipinti di Caravaggio e Antonello da Messina, anche i genitori possono riassaporare quei particolari magari dati per scontati e che vengono esaltati proprio dalla presenza dei bambini.

LA CONDIVISIONE

La visita al museo rappresenta, quindi, anche l’occasione giusta per stringere un legame sempre maggiore tra genitori e figli con il chiaro obiettivo educativo nei confronti di elementi cardine come la bellezza, l’empatia e la creatività. Rendere questa esperienza interessante e accattivante, poi, fa sì che gli stessi bambini richiedano di poterla rivivere in futuro.

L’altro aspetto decisamente non secondario è anche quello di poter far trascorrere del tempo ai bambini con le proprie emozioni senza induzioni esterne o artificiali. Sono loro stessi, infatti, ad elaborare quello che stanno vivendo trovando nei genitori delle figure presenti e collaborative. In generale, quindi, musei e parchi archeologici possono assumere un ruolo diverso con questa chiave di lettura.

Non solo un luogo di cultura, storia e tradizione ma, soprattutto, uno spazio aperto che ogni bambino può riempire con le proprie emozioni, sentimenti e stati d’animo. In un contesto storico in cui la quotidianità è sempre più frenetica e superficiale, poter ritagliarsi del tempo anche per rallentare e riassaporare ciò che ci circonda diventa una tappa fondamentale. I bambini offrono questa possibilità a tante famiglie ed il loro percorso di crescita passa anche dall’amore verso ciò che ci circonda.

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