Torniamo a leggere notizie di piogge torrenziali, anche nelle zone rinomate per il sole ed il caldo. Fiumi d’acqua hanno invaso Palermo e anche Milano, causando, purtroppo, danni a cose e persone. Sono quei cambiamenti climatici che, nonostante le recidive, ci ostiniamo invece a percepire fuori dalla porta. Eppure Vaja sembra ancora urlare nei monti del nord est, e la Sardegna trema, a ripensare ai fiumi di acqua, con la Lunigiana e le Cinque Terre.
Tra le vittime, con il massimo rispetto per le vite umane, anche molte imprese, che spesso si trovano a dover ricostruire strutture, laboratori, linee produttive e non ultimo i bilanci. Perdite importanti, sovente decisive, dalle quali il nostro settore ha saputo generare protezioni che ampia parte delle imprese scelgono quali partner per la vita. Ci vuole poco: un bravo assicuratore che ci proponga l’estensione a “Catastrofali” e “Danni Indiretti” ed il gioco è fatto. Una bella mano per le aziende colpite da alluvioni, terremoti e via discorrendo con le calamità.
LA QUESTIONE DELLA PROTEZIONE ASSICURATIVA
Se da un lato auspichiamo che gli aiuti dell’Europa si concretizzino a breve e vengano utilizzati per Sanità ed infrastrutture, da un altro la protezione assicurativa è ormai indispensabile.
Dal Covid, tra le mille lezioni, apprendiamo che anche le coperture hanno margini di miglioramento. La protezione del Bilancio, compensata da un premio adeguato, distribuita e diversificata su ampio territorio, è la soluzione che domani le imprese dovranno trovare tra le clausole in neretto della propria polizza perché le protegga dalle mille nuove facce che la nostra epoca da all’imprevisto.
SI PUÒ FARE!
Usciremo con la mascherina dal Covid. Ma presto o tardi dovremo affrontare un altro “quid” che si attacca alle palme, ai raccolti, che fa sciogliere la neve o divora la spiaggia.
I Lloyd’s assicuravano le navi in guerra, possiamo assicurare le imprese nel mare in tempesta!
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