Gli eventi naturali che creano catastrofi e danni di varia natura e portata sono, ormai, sempre più frequenti. Proprio in questi giorni New York e la Lombardia sono state teatri di rovesci, grandinate e nubifragi che hanno causato notevoli danni e disagi.
ALCUNI STUDI
Ogni anno, il World Economic Forum pubblica un rapporto che analizza la percezione della popolazione rispetto alla probabilità e agli impatti di 50 rischi globali, guardando ad un orizzonte temporale di un decennio.
Come emerge dal rapporto del 2020, le questioni di carattere ambientale si posizionano tra i maggiori rischi.
- 1° Posto “Eventi meteorologici estremi”, che vengono considerati come causa di morte e danni ingenti sia alle infrastrutture che alle abitazioni.
- 5° Posto “Catastrofi naturali” (terremoti, tempeste geomagnetiche, eruzioni e tsunami).
EVENTI PRIMARI E SECONDARI
La pubblicazione annuale “Sigma” di Swiss Re sulle calamità naturali dedica particolare attenzione ai “secondary perils”. Si considerano tali, quegli eventi che non generano danni di grandi dimensioni assolute e che riguardano porzioni di territorio limitate (ad esempio grandine, alluvioni, tempeste, incendi boschivi). Questo genere di eventi catastrofali, in passato, non avrebbero comportato danni (diretti e indiretti) così importanti. Oggi, però, innescano, a causa della maggiore urbanizzazione e della concentrazione delle attività economiche, effetti economici di gran lunga più rilevanti.
Nel 2020, sempre secondo il report Sigma di Swiss Re, i danni catastrofali coperti da assicurazione sono ammontati a 89 miliardi di dollari, di cui 81 miliardi provocati da calamità naturali e 8 miliardi da eventi man-made, cioè catastrofi connesse all’attività umana.
I danni economici complessivi, invece, sono stati pari a 202 miliardi, di cui 190 miliardi di origine naturale e 12 miliardi per eventi provocati dall’uomo.
Secondo il riassicuratore svizzero sta aumentando, a livello globale, l’esposizione ai rischi da calamità naturale. Di conseguenza, sarà indispensabile monitorare con più attenzione il protection gap e le diverse dimensioni dell’esposizione a rischi che solo per fini analitici si possono definire “secondari”.
I DANNI CATASTROFALI IN ITALIA
Secondo quanto riportato nel report ANIA «L’Assicurazione Italiana 2019 –2020» dalla rilevazione PERILS, per l’anno 2020, sulle esposizioni assicurate contro i rischi catastrofali in Italia (alla quale partecipa oltre il 70% del mercato in termini di volume dei premi assicurativi sull’incendio), si stima che per:
- i rischi commerciali (tenuto conto delle partite fabbricato, contenuto e danni indiretti), l’esposizione complessiva sia pari a circa 785 miliardi per il terremoto (+8,7% rispetto al 2019) e 781 miliardi per l’alluvione (+13,4% rispetto al 2019), al netto dei limiti contrattuali previsti dalle coperture assicurative.
- per quanto riguarda i rischi residenziali, tenuto conto delle partite di fabbricato, contenuto e danni indiretti, l’esposizione risulta pari a circa 200 miliardi per il terremoto (+27% rispetto al 2019) e a circa 90 miliardi per l’alluvione (+20% rispetto all’anno precedente).
La distribuzione territoriale delle esposizioni assicurate contro le catastrofi naturali, con riguardo sia ai rischi commerciali che residenziali, evidenzia una concentrazione nelle regioni del Nord, dove è ubicato più del 60% delle coperture. Anche le regioni del Centro assumono un peso significativo, pari a circa il 20% del totale delle esposizioni.
IL SETTORE ASSICURATIVO
Gli eventi catastrofali si caratterizzano per una sinistrosità c.d. “di punta”, caratterizzata cioè da una frequenza non molto elevata e da una rilevanza economica notevole. Le cause per un valore crescente dei danni causati da eventi di piccola-media dimensione sono imputabili alla crescita demografica e all’urbanizzazione. La concentrazione delle attività nelle aree maggiormente esposte a condizioni climatiche estreme le rende più vulnerabili e fa aumentare i rischi.
In questo contesto, il settore assicurativo svolge un ruolo importante: adattandosi all’evoluzione del concetto di rischio. Le Compagnie assicurative stanno agendo in tutto il mondo per integrare le loro offerte con nuovi prodotti destinati a fornire coperture su misura per il rischio catastrofale.
UNA SFIDA
La sfida per il settore assicurativo è quella di trasformare l’aumento del rischio in aumento della domanda di coperture assicurative, elaborando specifiche proposte basate su una partnership pubblico/privato per consentirne una più efficace gestione.
Nel settembre del 2019, sulla materia è stato riavviato dall’ANIA, un confronto con gli interlocutori istituzionali in occasione della presentazione della proposta di legge ROSTAN. Questa prevede l’istituzione di un programma nazionale per l’assicurazione obbligatoria degli edifici privati contro i danni derivanti da calamità naturali.