Il 1° marzo, all’interno della GECO EXPO, la fiera green virtuale sulla sostenibilità, si è tenuto un incontro intitolato: “Comunità energetiche rinnovabili: a che punto siamo, opportunità e come incrementarne lo sviluppo”.
L’EVENTO
L’incontro è stato moderato da Gianni Terenzi e ha avuto come speakers:
- Alberto Pinori (Presidente Anie Rinnovabili);
- Livio de Santoli (Prorettore alla Sostenibilità-Preside della Facoltà di Architettura dell’Università La Sapienza di Roma);
- Giuseppe Rinaldi (Consigliere Delegato Ancitel Energia & Ambiente Srl);
- Fabrizio Prestinoni (Consulente senior business development di Sorgenia).
Durante l’incontro è emerso che le rinnovabili non sono più una possibile opzione da scegliere ma una necessità. Attualmente nel mercato delle energie c’è una disponibilità crescente di attori che lavorano per trasformare le comunità energetiche rinnovabili in un modello pratico e concreto.
Sono sempre più numerose le associazioni interessate che coinvolgono cittadini, attività commerciali, autorità locali e imprese. Tutti soggetti pronti ad unire le proprie forze per dotarsi di impianti per la produzione e la distribuzione di energie provenienti da fonti rinnovabili.
COSA SONO LE COMUNITÀ ENERGETICHE?
Le Comunità energetiche rinnovabili (CER) sono associazioni di consumatori di energia elettrica che si uniscono per produrre, attraverso fonti rinnovabili, l’energia utile al proprio fabbisogno, “condividendola”. Nella pratica, possiamo definirli gruppi di “prosumer” ossia produttori e consumatori di energia rinnovabile che raggiungono così l’autonomia energetica attraverso un autoconsumo collettivo.
La partecipazione è aperta e volontaria. Le CER sono controllate da azionisti/membri collocati nelle vicinanze degli impianti di produzione e hanno come obiettivo principale il fornire benefici ambientali, economici e sociali a livello di comunità.
Coloro che compongono una CER sono soprattutto persone fisiche, piccole e medie imprese, enti territoriali, autorità locali e amministrazioni comunali. Possono partecipare anche le imprese private ma solo se la loro partecipazione alla comunità non è l’attività commerciale o industriale principale.
COME POSSONO AIUTARCI?
Le Comunità energetiche possono aiutarci ad affrontare la crisi dell’energia. Nel complesso quadro attuale è indispensabile essere autonomi energeticamente e per farlo dovremmo puntare sull’uso di fonti rinnovabili.
Esistono molti studi che sottolineano il valore delle CER. Dall’ultimo studio di Elemens-Legambiente è emerso, infatti, che le CER potrebbero ridurre i costi delle bollette fino al 25% per le utenze domestiche/condominiali e fino al 20% della spesa energetica per piccole e medie imprese, scuole, distretti artigiani e altri settori.
Il Politecnico di Milano stima che, in 5 anni, le Comunità energetiche in Italia potrebbero essere circa 40mila in modo da coinvolgere 1,2 milioni di famiglie, 20mila uffici e 10mila Pmi.
LO STATO ATTUALE IN ITALIA
Purtroppo, momentaneamente, le Comunità energetiche in Italia non sono molto diffuse. Dalle ultime analisi se ne contano poco più di 20 in tutta la penisola, con istallazioni di taglia compresa tra i 20 e i 50 kilowatt picco. Un aiuto considerevole potrebbe arrivare dalle nuove misure del Governo come l’incentivo di 110 euro per MWh di energia condivisa all’interno della Comunità per un periodo di 20 anni più i vari rimborsi previsti per oneri e ricavi da cessione in rete dell’energia prodotta e non autoconsumata.
Anche il Pnrr prevede finanziamenti per oltre 2 miliardi di euro destinati a favorire sistemi di autoproduzione e autoconsumo collettivo. Con questo investimento si vorrebbe produrre nuova energia attraverso le CER ed evitare così l’emissione di 1,5 milioni di tonnellate di CO2 all’anno.
PERCHÉ ENTRARE IN UNA COMUNITÀ ENERGETICA?
Secondo Livio de Santoli, Prorettore alla Sostenibilità e Preside della Facoltà di Architettura, le CER sono un’opportunità utile per i partenariati pubblici e privati. Il coinvolgimento dei piccoli comuni nello scenario energetico del futuro è fondamentale. Per questo è indispensabile, però, che tutti gli interventi siano adeguatamente progettati, finanziati, mantenuti e gestiti. Due strumenti importantissimi da non tralasciare sono le rinnovabili interne e il tema degli accumuli. Attraverso questi nuovi interventi energetici potremmo anche assistere ad una ricostruzione e a un rinnovamento di tutto il comparto industriale.
Per Alberto Pinori, Presidente Anie Rinnovabili, è giusto approfittare degli attuali incentivi per attuare un moderno e necessario cambiamento. È indispensabile entrare in una logica comune necessaria per fare sistema e per diventare più consapevoli.
Giuseppe Rinaldi, Consigliere Delegato Ancitel Energia & Ambiente Srl, incita i Comuni a lavorare insieme perché solo in questo modo si potrà raggiungere una nuova sostenibilità energetica. Sicuramente esistono delle problematiche legate a diversi fattori (come la manutenzione) ma attraverso una sinergia professionale si potranno superare e migliorare.
Fabrizio Prestinoni, Consulente senior business development Sorgenia, vede nelle CER degli utili strumenti per combattere la povertà energetica che sappiamo essere un problema serio poiché la povertà energetica, oggi, è anche povertà assoluta.
LA RETE DEL FUTURO
In altre parole, in un quadro così complesso e delicato non possiamo fermare il nostro sviluppo energetico ma è necessario fare rete e condividere conoscenze ed esperienze. Tutti gli attori energetici (progettisti, installatori, specialisti ed esperti) devono cooperare per trasmettere informazioni e strumenti a privati cittadini, aziende ed Enti.
Ciascuno dovrà preservare la propria individualità territoriale ma condividere con il gruppo tutti quegli elementi necessari per superare gli ostacoli esistenti per raggiungere l’autonomia energetica.
Molto interessante quanto descritto, sarebbe da fare in modo che molte più persone ne vengano a conoscenza specialmente ora che la situazione è diventata più che critica!!