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Fonte: Confitarma

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CONFITARMA FIRMA LA DICHIARAZIONE PER LA REPRESSIONE DELLA PIRATERIA NEL GOLFO DI GUINEA

Il fenomeno della pirateria nel Golfo di Guinea sta crescendo in complessità e in violenza, con centinaia di marittimi rapiti e sequestrati ogni anno a scopo di riscatto.
Per questo, Confitarma, impegnata da tempo a livello nazionale ed internazionale in tutte le iniziative intraprese per contrastare il fenomeno, il 18 maggio ha sottoscritto la dichiarazione “The Gulf of Guinea Declaration on Suppression of Piracy“, alla quale hanno aderito anche molte importanti compagnie di navigazione italiane.

“Ad oggi oltre 160 compagnie e organizzazioni marittime internazionali hanno aderito all’iniziativa e l’auspicio è che altri operatori aderiscano all’appello della comunità marittima internazionale che chiede l’urgente adozione di azioni comuni per porre fine alla pirateria nel Golfo di Guinea”.

Carlo Cameli, Presidente della Commissione Navigazione Oceanica di Confitarma e presidente del Comitato per la sicurezza del BIMCO promotore della Dichiarazione

Carlo Cameli aggiunge:

“Oggi, la minaccia è in costante crescita nelle acque dell’Africa occidentale ove, dal delta del Niger, i pirati attaccano le navi mercantili prendendo in ostaggio gli equipaggi. Il 95% dei rapimenti di equipaggi avviene nel Golfo di Guinea, rendendo ormai la situazione insostenibile. Sulla base delle esperienze maturate in Somalia ed in altre regioni, lo shipping mondiale ritiene che disporre di unità militari navali, anche di Paesi che non si affacciano sul Golfo di Guinea, sia il modo più efficace non solo per prevenire attacchi di pirateria e rapimenti di marittimi ma addirittura per ridurre il fenomeno fino all’80% entro la fine del 2023“.

L’IMPEGNO ITALIANO

Cameli evidenzia come “alcuni Paesi europei si stanno già attivando in tal senso. In primis l’Italia che, dando riscontro concreto al forte allarme per la drammatica situazione della sicurezza nell’area più volte sollevato da Confitarma, dal 2020 ha autorizzato il dispiegamento di due operazioni di presenza e sorveglianza della Marina Militare nel Golfo di Guinea volte a garantire la vigilanza e la protezione degli interessi nazionali, nonché a sviluppare attività di cooperazione con le Marine partner e alleate presenti nella regione“.

Questo tipo di problema richiede del tempo per giungere a conclusione. Ed è per questo, conclude Cameli “che, così come è stato fatto al largo della Somalia, si chiede l’intervento delle forze militari a tutela degli equipaggi e delle navi che transitano nel Golfo di Guinea. Senza sicurezza non ci può essere sviluppo e ciò vale in modo particolare per tale regione”.

Carlo Cameli, Presidente della Commissione Navigazione Oceanica di Confitarma
Carlo Cameli, Presidente della Commissione Navigazione Oceanica di Confitarma
L’ESERCITAZIONE ANTIPIRATERIA NEL GOLFO DI GUINEA

Il 10 maggio, nelle acque del Golfo di Guinea, si è svolta un’esercitazione anti-pirateria che ha coinvolto la Motonave GRANDE COTONOU del Gruppo Grimaldi, la Confederazione Italiana Armatori (CONFITARMA), la Centrale Operativa del Comando in Capo della Squadra Navale (CINCNAV), la centrale operativa IMRCC del Comando Generale del corpo della C.P – Guardia Costiera (MARICOGECAP), la sede operativa del Gruppo Grimaldi in Napoli e la Fregata multiruolo Luigi RIZZO della Marina Militare

Il Golfo di Guinea, un’area di particolare interesse strategico ed economico per il nostro Paese, sia per i numerosi scambi commerciali con i Paesi della regione che in termini di approvvigionamento di risorse energetiche.

Tuttavia, come ormai noto, l’Area è interessata da un crescente numero di attacchi di pirateria nei confronti dei mercantili in transito nella stessa. A causa della recrudescenza di tale minaccia, anche nei confronti della salvaguardia degli equipaggi di bordo, sono particolarmente rilevanti anche le conseguenze che si potrebbero ripercuotere sull’intera filiera commerciale. Per esempio, il mancato reperimento di materie prime potrebbe causare aumenti di prezzo dei beni di prima necessità, con conseguenti ripercussioni economiche anche a livello nazionale, peraltro già segnate dall’emergenza pandemica.

L’IMPEGNO DELLA MARINA MILITARE

Per tali ragioni le Operazioni di presenza e sorveglianza che la Marina Militare sta svolgendo ormai dallo scorso anno in quest’area marittima, atte a contribuire alla salvaguardia della libertà di navigazione, alla sicurezza e alla protezione dei mercantili lungo le principali linee di comunicazione marittime (Sea Lines Of Communication – SLOC), risultano di vitale interesse per l’intera collettività.

Nell’ambito delle varie dislocazioni di Unità della M.M., al fine di testare le procedure di allarme ed intervento in caso di eventi di pirateria, già dallo scorso anno vengono programmate specifiche esercitazioni mirate a testare le procedure di sicurezza in vigore verificando sia i flussi di comunicazioni con tutti i soggetti nazionali interessati che interazione operativa e tattica tra la Nave della Marina Militare presente in area ed il naviglio nazionale di volta in volta interessato.

L’ATTACCO SIMULATO ALLA GRANDE COTONOU DEL GRUPPO GRIMALDI

In uno scenario operativo estremamente realistico il 10 maggio è stata svolta una di queste esercitazioni. In particolare, è stato simulato un tentativo di abbordaggio nei confronti della motonave GRANDE COTONOU del Gruppo Grimaldi da parte di un gruppo di pirati.

L’esercitazione ha avuto inizio con l’attivazione da parte del mercantile attaccato del sistema automatico di allarme di sicurezza (SSAS – Ship Security Alert System), che ha inoltrato un segnale di pericolo alla Centrale IMRCC della Guardia Costiera, presso il Comando Generale del Corpo delle Capitanerie di Porto a Roma. In parallelo il mercantile ha informato Nave RIZZO, l’Unità della Marina Militare impegnata in Golfo di Guinea per antipirateria sotto il Controllo Operativo del Comando in Capo della Squadra Navale (CINCNAV), che ha subito attivato i piani di intervento operativo e di coordinamento con le Marine delle Nazioni partner e Alleate presenti nella Regione.

Fonte: Confitarma

Ricevuto l’allarme SSAS, in coordinamento con il CSO (Company Security Officer) della Compagnia armatrice e con CONFITARMA, la Guardia Costiera ha, dal suo canto, immediatamente processato le prime notizie ricevute attivando una specifica procedura di surveillance satellitare attraverso i sistemi di monitoraggio del traffico marittimo, individuando così tutte le navi mercantili nazionali in navigazione in prossimità dell’area dell’evento.

Proprio grazie a questo efficiente e articolato coordinamento tra tutti gli attori coinvolti che, in caso reale, è possibile rispondere prontamente ad un’eventuale situazione di emergenza, in coordinamento con le Marine dei paesi rivieraschi e le relative Centrali Operative.

Nel frattempo, a bordo del mercantile, il Comandante ha avviato le procedure previste dal piano di sicurezza di bordo, disponendo inizialmente il ricovero dell’equipaggio all’interno della Cittadella, una zona sicura della nave, mentre lui stesso e il timoniere rimanevano sul Ponte per assicurare il governo dell’Unità.

L’ABBORDAGGIO SIMULATO

Al momento dell’abbordaggio simulato dei pirati, il Comandante e il timoniere, prima di fermare le macchine, si sono riuniti al resto dell’equipaggio nella Cittadella da dove, oltre al controllo del mercantile, sono state assicurate, e realisticamente provate, le comunicazioni con Nave Luigi RIZZO che, non appena ricevute le disposizioni operative da parte di CINCNAV, ha rapidamente raggiunto il mercantile al fine di intervenire e contrastare l’attacco con il principale obiettivo di salvaguardia dell’equipaggio e, al contempo, attivando i canali di coordinamento operativo con le Marine partner e alleate presenti in zona. La Forza di proiezione navale, connubio composto dalla stessa Nave della Marina Militare, il personale altamente specializzato della Brigata Marina San Marco e gli elicotteri imbarcati della M.M., costituisce un insieme unico di elementi, con reale capacità di intervento in situazioni critiche.

Si sottolinea che l’esercitazione, in linea con le disposizioni in vigore per la tutela e la salvaguardia da Covid-19, è stata svolta senza interazione fisica tra gli equipaggi delle sue Unità coinvolte, mentre il realismo è stato garantito attraverso le reali operazioni svolte in mare dai battelli con il personale del San Marco, oltre che attraverso le comunicazioni radiotelefoniche tra i Comandanti delle Navi in mare e il Centro Operativo della M.M.

PROFESSIONALITÀ E COMPETENZA

Ancora una volta, l’esercitazione ha mostrato la costante professionalità e competenza del Comandante e dell’equipaggio del GRANDE COTONOU, a testimonianza dei rilevanti risultati ottenuti dall’armamento nazionale grazie agli ingenti investimenti effettuati per addestrare gli equipaggi ad affrontare situazioni difficili e stressanti, tipiche degli attacchi di pirateria, che spesso vedono proprio nei marittimi le principali “vittime”.

L’obiettivo dell’esercitazione, volto a valutare le procedure di comunicazione e coordinamento in caso di attacco di pirateria, ha confermato la consolidata sinergia raggiunta fra il Comando in Capo della Squadra Navale (CINCNAV), il Comando Generale delle Capitanerie di Porto (MARICOGECAP), CONFITARMA e il GRUPPO GRIMALDI e l’importanza della presenza di Unità navali militari nazionali in un’area di cruciale interesse strategico per la salvaguardia degli interessi marittimi del Paese.

Fonte: Confitarma

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