Nei giorni scorsi nell’ambito del Festival dello Sviluppo Sostenibile ASviS, l’on. Maria Chiara Gadda e altri deputati hanno presentato la proposta di legge per promuovere nelle aziende comportamenti virtuosi volti a migliorare le politiche ambientali attraverso l’adozione di strumenti di prevenzione tra i quali polizze assicurative contro i danni ambientali così da proteggere le risorse naturali e la salute dei cittadini. I ragionamenti si sono basati su un sistema del credito d’imposta al 20% volto al potenziamento delle misure di gestione dei rischi da inquinamento.
Inquinamento: un concetto essenziale
La proposta parte dal principio cardine: “chi inquina paga”, soprattutto per sopperire all’attuale trascuratezza in tema di tutela ambientale degli attori economici. Basti pensare che, da quanto è emerso da una stima del Pool Ambiente, meno del 2% delle aziende attualmente ha implementato polizze assicurative per danni ambientali. L’inquinamento, ed i danni conseguenti, sono responsabilità di tutti per questo è fondamentale puntare sulla prevenzione e introdurre, nella cultura aziendale, oltre agli strumenti assicurativi adatti anche una serie di best practice volte a mitigare i rischi.
La proposta di legge in sintesi
La proposta di legge è composta da sei articoli. Il primo fissa finalità e principi generali, il secondo promuove il riconoscimento di un credito d’imposta del 20% per le imprese che sottoscriveranno polizze assicurative per il rischio di danno ambientale.
Lo stesso modello del credito d’imposta vale anche per le spese sostenute dalle imprese per ottenere la certificazione Uni/PdR 107:2021 “Ambiente Protetto – Linee guida per la prevenzione dei danni all’ambiente – Criteri tecnici per un’efficace gestione dei rischi ambientali” (art.4) che viene equiparato agli incentivi già riconosciuti per EMAS, per la certificazione UNI EN ISO 14001:2015 (art.3) e per gli interventi di prevenzione degli eventi di danno all’ambiente quali la manutenzione sui serbatoi interrati e sui bacini di contenimento (art. 5). L’articolo 6, invece, stabilisce gli oneri finanziari a carico dello Stato per l’anno 2024: 1,820 milioni di euro per l’attuazione della disposizione di cui all’articolo 2, 1 milione di euro per l’attuazione dell’articolo 4 e 2,2 milioni di euro per le disposizioni dell’articolo 5. Per l’articolo 3 invece non è previsto alcun onere statale.
Alcune dichiarazioni
“La proposta di legge presentata dall’Onorevole Gadda è molto interessante perché prevede incentivazioni fiscali per le imprese che stipulano una copertura ambientale. Auspichiamo che queste misure rappresentino un punto di partenza e non di arrivo. Nell’ottica di un aumento della base assicurativa sarebbe opportuno che tali incentivi fossero accompagnati anche da altri tipi di interventi di natura pubblica e da campagne di sensibilizzazione sul tema”.
ANIA – Associazione Nazionale fra le Imprese assicuratrici
“I Broker sono professionisti che possono concretamente aiutare i clienti, in particolare le PMI, a comprendere e valutare meglio i nuovi rischi ESG che vanno via via manifestandosi nella loro crescente gravità, frequenza e intensità. Al tempo stesso sono professionisti capaci di rappresentare al mercato assicurativo tali bisogni, nell’ottica di stimolare una risposta e una più rapida innovazione dei prodotti. Considerare i fattori ESG nella valutazione del rischio, come già in parte avviene nella valutazione del merito finanziario, diverrà sempre di più un fattore concorrenziale anche per effetto della spinta esercitata dalle grandi imprese sulle rispettive catene di fornitura (supply chain). Non tener conto di tale evoluzione potrebbe determinare, nel medio termine, rilevanti effetti sulla capacità delle imprese di mantenere la loro competitività”.
Pietro Negri, segretario generale AIBA – Associazione Italiana Brokers di Assicurazioni
“Tra gli obiettivi prioritari UNI, come riportato nelle Linee strategiche per la consiliatura 2021-2024, vi sono la capacità della normazione di raccogliere e comprendere le nuove esigenze del mercato e della società per offrire soluzioni, nonché di supportare la legislazione per raggiungere i suoi obiettivi in modo efficace ed efficiente La definizione della UNI/PdR 107 prima e l’auspicata sinergia con la legislazione contenuta nella proposta di legge presentata dall’On. Gadda poi, permetterebbero di raggiungere entrambe le finalità di UNI”.
Giuseppe Rossi, Presidente dell’Ente Italiano di Normazione (UNI)
“Dallo scorso anno la tutela dell’ambiente, anche nell’interesse delle future generazioni, fa parte dei principi fondamentali della nostra Costituzione. Le sfide che dovremo affrontare nei prossimi anni saranno molto difficili perché l’area del Mediterraneo sarà tra quelle maggiormente investite dal cambiamento climatico. L’iniziativa dell’onorevole Gadda si muove certamente nella giusta direzione per garantire una maggiore protezione dai rischi connessi alle attività produttive”.
Donato Speroni, senior expert dellʼASviS e responsabile del progetto Futuranetwork