Le professioniste nel campo tecnologico sono preparate e dedicate al lavoro, ma spesso lottano per ottenere il giusto riconoscimento salariale e di carriera. Questo è quanto emerge dallo studio “Donne e Tecnologia: un’indagine quali-quantitativa” condotto dall’Università di Milano-Bicocca insieme all’Associazione Women&Tech® ETS.
Questo focus specifico su “donne e tecnologia” ha come obiettivo quello di raccogliere dati e informazioni sulle esperienze delle lavoratrici all’interno delle aziende analizzando principalmente cinque dimensioni:
- Genere e settore ICT
- Soddisfazione lavorativa
- Armonizzazione delle sfere di vita
- Gap di genere percepiti
- Possibili misure a contrasto
ALCUNI DATI EMERSI DELLO STUDIO “DONNE E TECNOLOGIA”
L’indagine evidenzia che oltre il 70% delle donne intervistate ha riscontrato difficoltà nel ricevere un adeguato riconoscimento economico per il loro lavoro nel campo tecnologico. Questo divario retributivo spesso viene attribuito a diversi fattori, tra cui:
- Disparità salariale
- Mancanza di visibilità
- Stereotipi di genere
- Ambiente di lavoro
Inoltre, è emerso che il 51,4% delle lavoratrici prese in esame sente che, “spesso“ o “sempre”, hanno avuto, rispetto ai colleghi uomini, maggiori difficoltà nell’ottenere credibilità e riconoscimento. E, nonostante il 37% delle donne dichiara negli ultimi 5 anni una progressione di carriera, il 19,5% ritiene che “spesso” il genere abbia avuto un ruolo negativo significativo.
Questa disparità, però, non dipende certamente dalle ore di lavoro effettuate. Infatti, è emerso che, per il 39,7% delle intervistate – di cui più della metà di dichiara madre e il 20% genitore single -, l’onere lavorativo medio giornaliero si attesta sulle 9h50’ al quale si aggiungono straordinari e trasferte. Un tempo notevole dedicato alla propria professione che rende difficile avere un buon bilanciamento tra vita privata e lavoro.
E per quanto riguarda la soddisfazione lavorativa? Il 41,8% si dichiara abbastanza soddisfatta del proprio lavoro, il 12% molto soddisfatta e il 28,9% soddisfatta.
Ma come contrastare questi gap? Per il 71,6% delle donne intervistate, sarebbero necessarie delle misure a favore della conciliazione e del supporto alla genitorialità, mentre per il 40,2%, occorrerebbe promuovere collaborazioni e sinergie tra aziende ed enti formativi, scuole e università.
La cosa certa è che per affrontare queste sfide, è importante continuare a promuovere l’uguaglianza di genere, sensibilizzare sulle questioni legate al riconoscimento economico e creare opportunità per le donne nel settore tecnologico. Solo così possiamo garantire a tutti, indipendentemente dal genere, un giusto riconoscimento per il lavoro svolto e per le competenze maturate e acquisite.
LE DICHIARAZIONI
Patrizia Steca, presidente del Comitato Unico di Garanzia di Milano-Bicocca:
“L’Università di Milano-Bicocca ha da sempre mostrato un grande interesse al tema delle carriere femminili, sia nell’ambito accademico che in quello professionale. L’Ateneo è impegnato in un monitoraggio costante delle scelte del percorso universitario. Queste mostrano ancor oggi un significativo sbilanciamento di genere: i ragazzi sono molto più presenti nei corsi di laurea a carattere scientifico e tecnologico, mentre le ragazze scelgono maggiormente percorsi umanistici ed educativi. Una situazione simile è osservabile nella composizione dei nostri Dipartimenti. Nonostante siano ravvisabili dei miglioramenti, è evidente come sia importante lavorare ancora nel sostenere scelte che vadano oltre i tradizionali stereotipi di genere.
La possibilità di collaborare con realtà esterne, come Women&Tech® ETS, è un’occasione per conoscere maggiormente i contesti aziendali e le sfide che questi pongono soprattutto alle giovani donne. Questo ci consente di avere informazioni preziose anche al fine di migliorare i nostri percorsi di formazione, di orientamento e di job placement”.
Gianna Martinengo, Presidente dell’Associazione Women&Tech® ETS:
“Women&Tech® ETS è stata fondata nel 2009 come evoluzione del mio progetto Women&Technologies ideato nel 1999 sulla base di una intuizione: le tecnologie sono di grande aiuto alle donne per poter conciliare famiglia e lavoro, ma le donne sono indispensabili nei processi di ideazione, progettazione e produzione delle tecnologie. Donne e Tecnologie: un binomio vincente. Oggi questa intuizione è la realtà. Le donne con la loro visione olistica delle tecnologie danno un contributo fondamentale all’innovazione tecnologica e sociale.
Tuttavia, come ci mostrano i risultati di questa ricerca, siamo ancora lontani dalla parità: di opportunità, retribuzione e presenza stessa delle donne nelle professioni tecnologiche e scientifiche. Oggi più che mai, innanzi alla velocità con cui si sta evolvendo e affermando l’AI generativa, siamo quindi chiamati a un intervento su più fronti e che ci riguarda tutti: mondo dell’istruzione, aziende, istituzioni e associazioni”.
METODOLOGIA
La ricerca – realizzata attraverso la somministrazione di un questionario online sulla piattaforma Qualtrics nel periodo novembre-dicembre 2023 – ha coinvolto quasi 200 professioniste delle aziende associate a Women&Tech® ETS che lavorano in realtà professionali “ad alta intensità lavorativa” – in prevalenza (70 per cento) impiegate nel Settore Tech, Software e Internet – di età tra i 30 e 45 anni (nel 46,9 per cento) e laureate (62 per cento). In particolare, il 30 per cento di loro è in possesso di un titolo di studio in discipline STEM e il 24,6 per cento ha conseguito uno o più master. I risultati dell’indagine sono stati presentati durante l’evento “Donne e STE(A)M. Tra passato e futuro” al quale sono intervenute Alessia Cappello (Assessora sviluppo economico e politiche del lavoro, Comune di Milano), Maria Grazia Riva (Pro-Rettrice all’Orientamento, alle Politiche di genere e Pari opportunità), Patrizia Steca (presidente CUG di Milano-Bicocca) e Silvia Penati (professoressa di Fisica e componente del Comitato Pari Opportunità).
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