La globalizzazione ha ampliato le opportunità di sviluppo per le imprese italiane. In quest’ottica nasce il portale Export.gov.it dedicato al mondo dell’export che consentirà di accedere a tutti i servizi di supporto per l’internazionalizzazione più facilmente.
Ha preso vita, su impulso del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale (MAECI), a seguito del Patto per l’export siglato l’8 giugno.
Il portale permetterà alle aziende, come si legge in una nota, “di potersi orientare con pochi click verso le iniziative e gli strumenti formativi e informativi messi a disposizione dalla Farnesina, dall’Agenzia ICE, da SACE e SIMEST (e nel prossimo futuro anche da Regioni e Camere di Commercio) per accompagnare le imprese verso le opportunità offerte dai mercati internazionali”.
Per accedere ai contenuti si potrà percorrere un percorso intuitivo in sette passi seguendo le varie fasi dell’export: prepararsi a esportare; identificare i Paesi target; pianificare l’ingresso nel mercato; promuovere e digitalizzare il business; negoziare il contratto commerciale; gestire il rischio e la liquidità; continuare a crescere; oppure selezionare direttamente l’argomento d’interesse dal menu di navigazione.
I BENEFICI DELL’EXPORT
L’export rappresenta circa il 30% del Pil italiano quindi per sostenere la ripresa economica è necessario sostenere l’internazionalizzazione.
I risultati migliori, in termini di crescita, competitività e redditività, si sono registrati nelle aziende che esportano.
- Crescita. Dai dati CERVED si registra che le piccole e medie imprese che interagiscono maggiormente con i mercati internazionali crescono mediamente il 17% in più. Limitarsi, infatti solo al proprio mercato non consente di scoprire nuove possibilità di profitto.
- Competitività. Ampliando il proprio raggio di azione all’estero si ha la possibilità di migliorare competenze che rendono tali imprese più produttive e strutturate.
- Redditività. Sempre secondo i dati CERVER, le aziende che esportano mostrano prestazione migliori con una differenza di oltre il 4% sul ROE (Return On Equity) dovuto soprattutto da maggiori utili.
Il Ministro degli Esteri ha affermato che “il portale rappresenta un progetto in continua evoluzione” e che le funzionalità verranno aggiornate per integrarsi con i vari servizi per l’export. Da quel che si legge dal sito, infatti, a Dicembre ci dovrebbe essere un “affinamento delle funzioni del portale con l’inserimento di nuovi contenuti e la creazione di un desk digitale di assistenza”.
Oltre a questi fattori positivi ce ne sono molti altri per spingere verso un futuro improntato sull’export:
- evitare il rischio di un “ristagno” del mercato interno con concorrenza sempre maggiore;
- allungamento del ciclo di vita del prodotto inserendolo in un contesto più ampio o in mercati dove ancora non era presente;
- diminuzione del rischio (rialzo dei prezzi, tensioni politiche, recessioni, etc) con conseguente riduzione di possibili perdite;
- soddisfare bisogni nuovi attraverso i prodotti Made in Italy nei paesi emergenti;
- rafforzamento del brand conseguente alla maggior visibilità internazionale che porterà benefici anche nel mercato di origine.
Con questo nuovo strumento di supporto per orientarsi meglio nell’export, non resta che iniziare il viaggio.
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