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FUELEU MARITIME: SFIDE E OPPORTUNITÀ PER IL SETTORE

Il 27 giugno 2024, a Roma, si è tenuto un workshop di grande rilevanza sul FuelEU Maritime. L’evento, organizzato dal Gruppo Giovani di Confitarma, in collaborazione con RINA e il Comando Generale del Corpo delle Capitanerie di Porto – Guardia Costiera, ha visto la partecipazione di rappresentanti dell’industria marittima e del Comando Generale. Si è discusso delle tecnologie disponibili, delle sfide e delle prospettive legate all’entrata in vigore del Regolamento FuelEU Maritime.

“L’odierna iniziativa, che siamo lieti di ospitare presso il Comando generale delle Capitanerie di porto – Guardia Costiera affronta un tema strategico e decisivo nelle politiche marittime internazionali […]
Lo sforzo richiesto al mondo dell’armamento – così come alle infrastrutture portuali – sarà certamente notevole, ma il motore del cambiamento è ormai inesorabile, e il dato sull’order book delle navi è chiarissimo in tal senso.
Sappiamo bene che per affrontare al meglio ed in modo sinergico la transizione ci sarà bisogno dell’impegno di tutti, e come Capitanerie di porto – Guardia Costiera possiamo senz’altro dire che noi ci siamo, anche nel costante obiettivo della semplificazione e digitalizzazione che consenta ai player nazionali di competere al meglio nello scenario internazionale”.

Amm. Isp. Sergio Liardo, Vice Comandante generale del Corpo delle Capitanerie di porto – Guardia Costiera

IL REGOLAMENTO FUELEU MARITIME

Il regolamento, che entrerà in vigore a partire dal 1° gennaio 2025 e si applicherà alle navi che operano da/verso l’Unione Europea (sia navi passeggeri che quelle da carico), mira a ridurre le emissioni di gas serra nel settore marittimo per renderlo più sostenibile e rispettoso dell’ambiente.

L’obiettivo ambizioso del FuelEU Maritime, infatti, è quello di ridurre entro il 2030 le emissioni di gas serra derivanti dal trasporto marittimo del 55% e azzerarle entro il 2050 attraverso la l’adozione di carburanti più puliti, come il gas naturale liquefatto (GNL), l’idrogeno verde e altre fonti rinnovabili. Allo stesso tempo, impone restrizioni sull’uso di carburanti ad alto contenuto di zolfo, come il carburante marino pesante (HFO).

Questo richiederà uno sforzo notevole da parte degli armatori che delle infrastrutture portuali che dovranno adeguarsi ed investire in nuove tecnologie per adottare carburanti più sostenibili. Questo comporterà molte sfide sia dal punto amministrativo che economico ma, a lungo termine, si contribuirà a una navigazione più ecologica. Il FuelEU rappresenta, infatti, un passo importante verso una transizione ormai inevitabile.

“La prossima entrata in vigore del FuelEU è un tema delicato. Spesso, purtroppo, le norme non tengono sufficientemente conto della voce dell’industria e, soprattutto, delle tecnologie effettivamente disponibili.
Oggi abbiamo un’occasione unica di confronto con il Comando Generale, che sarà al contempo l’autorità deputata al rispetto delle regole ma anche il nostro portavoce in ambito UE”.

Salvatore d’Amico, Presidente del Gruppo Giovani Armatori di Confitarma.

IL WORKSHOP: “PRONTI PER IL 55%?”

Al workshop è stato caratterizzato da un dibattito di grande rilievo che ha visto la partecipazione dell’Amm. Isp. Capo (CP) aus. rich. Luigi Giardino, Capo Reparto VI – Sicurezza della Navigazione e Marittima del Comando Generale del Corpo delle Capitanerie di Porto – Guardia Costiera e di Andrea Cogliolo, Senior Director MARINE Excellence Centers di RINA S.p.A., insieme ai rappresentanti rappresentanze dell’armamento: Andrea D‘Ambra, Manager Energy Saving, R&D and Ship Design Grimaldi Group, Cesare D’Apì, Group Technical Director d’Amico Società di Navigazione S.p.A., Luigi Genghi, Direttore Generale Caronte & Tourist e Luca Paglia, Junior Energy Manager Carnival Maritime.

LE PRINCIPALI AREE CRITICHE

Nel corso dell’evento, sono state evidenziate quattro principali aree critiche su cui richiamare l’attenzione delle istituzioni nazionali ed europee:

  • Disponibilità e certificazione dei combustibili alternativi. Il regolamento FuelEU Maritime impone limiti all’intensità di emissioni GHG per unità di energia utilizzata a bordo nave che possono essere rispettati attraverso l’adozione di carburanti alternativi (biofuels) che rispettino i criteri di sostenibilità definiti dalla Renewable Energy Directive (RED). Attualmente tali combustibili non sono ancora disponibili su scala sufficiente a garantire la compliance della flotta mondiale. Gli armatori riscontrano difficoltà nell’ottenere la relativa certificazione, con il rischio di accordi per combustibili costosi non conformi alle normative FuelEU Maritime ed ETS.
  • Incertezze infrastrutturali. La disponibilità delle infrastrutture terrestri, come l’OPS, è ancora incerta. È urgente migliorare le infrastrutture a terra, visto che il regolamento Fuel EU impone a partire dal 2030 per le navi container, navi cruise e roro passenger l’utilizzo di tale tecnologia durante le soste in porto. Importante anche l’uniformità nella definizione di standard per l’utilizzo dell’OPS nei diversi porti/terminal onde evitare problemi di compatibilità tra gli stessi.
  • Investimenti. La decarbonizzazione richiede ingenti risorse per l’aggiornamento della flotta in un contesto di incertezza sulle tecnologie disponibili e con urgenti necessità di miglioramento delle infrastrutture a terra. Un percorso che necessita del supporto da parte delle istituzioni.
  • Incertezza normativa. Gli atti di implementazione del Regolamento (UE) 2023/1805 sono in fase di finalizzazione. Il nuovo piano di monitoraggio deve essere sottomesso entro il 31 agosto, ma la piattaforma THETIS non è ancora disponibile. Inoltre, la definizione dell’entità responsabile, differente da quella della Direttiva ETS, potrebbe comportare la presenza di due diverse autorità di gestione.

CONCLUSIONE

Il workshop ha rappresentato un’occasione di confronto e dialogo tra gli attori coinvolti nel processo di decarbonizzazione del settore marittimo. Le sfide e le opportunità che il FuelEU Maritime comporta sono molteplici e richiedono una collaborazione tra industria, istituzioni e porti.

L’obiettivo comune è quello di rendere la navigazione più sostenibile e rispettosa dell’ambiente, senza compromettere la competitività e l’efficienza del trasporto marittimo.

Per raggiungere questo obiettivo, è necessario un approccio pragmatico e basato sulle tecnologie disponibili, che tenga conto delle esigenze e delle peculiarità dei diversi segmenti di mercato.

Il Gruppo Giovani di Confitarma, insieme al Comando Generale del Corpo delle Capitanerie di Porto – Guardia Costiera e a RINA, ha dimostrato di voler essere protagonista di questo percorso, offrendo il proprio contributo e la propria esperienza.

Fonte: comunicato stampa Confitarma

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