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GAMIFICATION E POSSIBILI APPLICAZIONI NEL MONDO DEL LAVORO

Negli ultimi anni la gamification viene applicata a molti settori diversi tra loro: dal marketing al business, dall’istruzione al benessere fino a quella che viene definita “gamification urbana”.

Ma cos’è esattamente? Pur non esistendo una definizione univoca del termine gamification, si può intendere “l’utilizzo di elementi di game design in contesti diversi dal gioco”. Infatti, attraverso l’applicazione di quelle tecniche utilizzare solitamente nei giochi in contesti non ludici, si vuole motivare, divertire e coinvolgere l’utente in una determinata azione.

GIOCO E LAVORO

Tra i settori che più sono lontani dal gioco c’è quello lavorativo. Infatti, si fatica ancora ad accettare che la ludicizzazione possa avere degli effetti benefici sulla produttività attraverso il coinvolgimento dei propri lavoratori. Mai come quest’ultimo periodo ha evidenziato che il benessere lavorativo è fondamentale per ottenere dei buoni risultati e far crescere il proprio business.

Un posto di lavoro eccessivamente alienante porterà ad un abbassamento della qualità del lavoro dei dipendenti che non si sentiranno coinvolti emotivamente e non si riconosceranno nella propria stessa azienda. Infatti, dalle ultime stime del Ministero del Lavoro, i giovani (25-35 anni) prediligono sempre più un ambiente lavorativo stimolante.

La loro consapevolezza che in un contesto sbagliato aumenta lo stress che porta ad una conseguente perdita di motivazione è aumentata e questo li porta a prediligere un posto di lavoro stimolante rispetto ad uno “ben pagato”.

Per questo motivo per le aziende è diventato fondamentale “conquistare” talenti e mantenere sempre attivo l’interesse dei propri dipendenti.

IL RECRUITING GAMIFICATION

Ma come scegliere e farsi scegliere dai candidati desiderati? Negli ultimi anni alcune aziende applicano la gamification nel processo di selezione e reclutamento del personale per valutare le reali skills possedute. Utilizzando il gioco si abbassano i livelli di ansia e stress causati permettendo al candidato di mostrare le sue reali competenze. In più, attraverso l’utilizzo quiz e piccole sfide, si possono ricreare quelle sfide che si incontrano nel lavoro permettendo così al reclutatore di valutare le reazioni e le abilità del candidato.

Una nuova metodologia che sposa maggiormente le abitudini dei millennials abituati ormai agli strumenti digitali, tendenza in forte crescita nelle future generazioni di lavoratori.

MIASSUMO, PER ORIENTARSI NEL MONDO DEL LAVORO

Proprio per le future generazioni di lavoratori è stata presentata recentemente “MiAssumo”, la piattaforma per permettere agli studenti – tra gli 11 ed i 26 anni – di scoprire le proprie attitudini ed abilità e scegliere così un percorso scolastico e lavorativo che li rispecchi.

La piattaforma, progettata e curata da Spaziouau e IQUII come digital platform provider, ha come obiettivo proprio quello di creare un ponte tra scuola e mondo del lavoro, tra domanda e offerta, che attualmente rappresenta l’1,5% del pil nazionale.

L’ambizione più grande di questo progetto non sta nell’introdurre la gamification a scuola, far partire l’orientamento a 11 anni, o incrociare le competenze di ciascuno con migliaia di profili professionali. L’ambizione è realizzare un progetto dove coloro che hanno a cuore i nostri giovani e il loro futuro lo dimostrino lavorando tutti insieme. Un’unica piattaforma dove genitori, insegnanti, istituzioni, aziende per la prima volta insieme, potranno stimolare, accompagnare, facilitare e concretizzare le scelte dei ragazzi. MiAssumo vuole mettersi al servizio del sistema-Paese, perché supportare e sostenere la formazione professionale dei nostri studenti significa investire sul futuro del nostro Paese”.

Rosy Russo, fondatrice di Parole O_Stili e ideatrice del progetto

Un esempio di come la tecnologia ed il gioco possono aiutare i giovani a scoprire chi sono, ma soprattutto chi vorrebbero e potrebbero diventare.

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