“Nutriamo la salute”. Con queste poche ma significative parole la FNOPI (Federazione nazionale ordini delle professioni sanitarie) inaugura l’annuale Giornata internazionale dell’infermiere. Attraverso una serie di eventi ed iniziative su tutto il territorio nazionale, si vuole ribadire l’importanza che questa figura ricopre nella quotidianità a livello sanitario e non solo.
Una data non banale quella di ieri, 12 maggio, dal momento che ricade nell’anniversario della nascita di Florence Nightingale, considerata la fondatrice delle Scienze infermieristiche moderne, ma anche nella giornata della festa della mamma.
Quest’anno la volontà ben precisa è stata quella di esaltare i principi fondamentali della mission dell’infermiere. In questo senso appare di assoluta importanza ribadire, qualora ce ne fosse ancora bisogno, la valenza del diritto alla salute e l’implementazione di tutti i servizi sanitari fondamentali per supportare le esigenze della cittadinanza.
La linea scelta dalla FNOPI coincide anche con il messaggio lanciato dall’ICN (International Council of Nurses) per celebrare questa giornata: “I nostri infermieri. Il nostro futuro. Il potere economico della cura”. Attraverso la giornata internazionale, si punta anche a valorizzare il lavoro di questa categoria non solo dal punto di vista sanitario ma anche civile e sociale.
LA FIGURA DELL’INFERMIERE NELLA STORIA
La figura dell’infermiere, in epoca contemporanea, è diventata centrale nella quotidianità di ognuno di noi. Oggi si parla di “professionismo sanitario” e “assistenza infermieristica” come concetti basilari nei sistemi sanitari di tutto il mondo. Secondo i dati dei più importanti report globali, l’apporto lavorativo degli infermieri si attesta quasi sul 60% a livello internazionale.
Un aspetto particolarmente interessante, poi, riguarda le alte percentuali di presenze femminili che ricoprono questo ruolo. Ma l’evoluzione storica di questa figura ha vissuto fasi molte diverse e strettamente legate anche allo sviluppo scientifico. Riavvolgendo il nastro, infatti, è bene evidenziare quanto la medicina e le cure assistenziali siano state gestite dalla chiesa e dagli ordini religiosi per diversi secoli. Dal Medioevo fino all’epoca moderna, l’apporto è sempre stato costante specialmente nei momenti di grave crisi. Non vanno dimenticate le grandi epidemie, con la peste in primis, che hanno mietuto vittime in tutto il mondo aumentando notevolmente i dati di mortalità.
Tuttavia un netto cambio di rotta è riscontrabile a partire dal Settecento in poi. Di pari passo con il miglioramento generale delle condizioni di vita, infatti, la rivoluzione scientifica ha portato notevoli benefici. Ed è proprio in questo momento di cambiamenti che anche la sanità fa un passo decisivo verso la professionalizzazione degli operatori sanitari.
Il 12 maggio 1820, la data da cui trae origine la “Giornata internazionale dell’infermiere”, nasce Florence Nightingale. La sua figura rappresenta un simbolo nell’evoluzione del movimento infermieristico moderno. Sono riconducibili a lei, infatti, i provvedimenti legati a determinati standard di igiene medica, di sterilizzazione e di tutte quelle tecniche per migliorare la sfera assistenziale.
Su queste solide basi, la figura dell’infermiere divenne centrale così come lo studio e la formazione per intraprendere questa attività lavorativa. La rapida ascesa delle figure infermieristiche professionali rappresentò un modello unico che valicò, ben presto, i confini europei.
DAL MODELLO NIGHTINGALE AL GIORNO D’OGGI
Dal 1820 in poi l’evoluzione della figura infermieristica è stata costante e continua. Il metodo scientifico, supportato da un netto cambio di passo anche a livello infrastrutturale, ha reso la questione sanitaria fondamentale a livello internazionale.
Su questa lunghezza d’onda, quindi, si è deciso di valorizzare l’attività degli infermieri attraverso una giornata a loro dedicata. Quest’ultima fu ratificata ufficialmente nel 1965 da parte dell’International Council of Nurses. La data del 12 maggio venne scelta, successivamente, nel 1974.