Hack for Med Tour è l’iniziativa promossa da Medtronic e da Onde Alte per creare un punto di incontro tra medicina e nuove tecnologie. Nasce con lo scopo di supportare progetti innovativi nel mondo Healthcare attraverso tre focus specifici:
- Sensing & Monitoring
- Connected Care & Digital Health
- Bioplastic Solutions for Health
Hack for Med Tour serve, oltre che a far crescere le soluzioni più all’avanguardia, anche a “favorire lo sviluppo di un ecosistema di startup in contesti locali, in stretta connessione con università, industria, comunità locale e internazionale e agevolare l’incontro tra giovani e professionisti esperti di diversi ambiti, facendo emergere collaborazioni e iniziative di valore”.
Michele Perrino, Presidente e Amministratore delegato di Medtronic Italia:
“Il nostro programma Open Innovation Lab intende sviluppare il talento, le idee e la conoscenza al servizio dell’innovazione, la crescita e l’evoluzione del settore LifeScience in Italia.
Questa iniziativa va proprio in questa direzione e vuole promuovere l’eccellenza italiana e i nostri giovani talenti dando loro una grande opportunità, in un momento socio – economico delicato come questo, ma in un settore che rappresenta una grande sfida per nuove realtà innovative e per il Paese come quella del Medtech.
Il nostro obiettivo infatti è da sempre quello di migliorare la cura e l’assistenza sanitaria, sostenendo la crescita economica attraverso un minimo comune denominatore che è l’innovazione in tutto ciò che facciamo”.
Massimiliano Ventimiglia, fondatore di Onde Alte:
“Un settore nevralgico, denso di sfide ma anche di opportunità, come quello della Salute ha bisogno di essere nutrito da una comunità di innovatori, di professionisti, di menti aperte e collaborative. È critico che avvenga per la tenuta del sistema sanitario e per andare incontro al complesso quadro demografico a venire.
Per queste ragioni siamo molto felici di collaborare alla realizzazione di questo progetto, che vuole incentivare dinamiche virtuose e che guarda alle potenzialità dirompenti che nascono dall’incontro tra biomedicina e tecnologia”.
I VINCITORI DELLE TRE TAPPE
Prima tappa: Lecce, focus Sensing & Monitoring
A vincere il primo appuntamento è stato CIBI Spray, startup innovativa fondata da sei giovani pugliesi: Gaia de Marzo, Annika Müsse, Marco Pagliara, Cristian Potenza, Vincenzo Tarentini e Pieragiorgia Ciullo.
CIBI Spray è un cerotto spray che serve a proteggere la ferita. Inoltre, attraverso una diagnosi visiva, ti avvisa se c’è l’insorgere di una infezione. Questo permette di poter arginare eventuali problemi che potrebbero scaturire da una individuazione tardiva dell’infezione.
“Non è sempre facile riconoscere una infezione batterica agli stadi iniziali e spesso occorre attendere i tempi degli esami di laboratorio o, nel dubbio, ottenere la prescrizione di una cura di antibiotici che però potrebbe non servire”.
Gaia de Marzo, Ceo di CIBI Spray
Seconda tappa: Napoli, focus Connected Care & Digital Health
La sfida partenopea è stata vinta da SynDiag, startup innovativa fondata da un gruppo di giovani ricercatori in fisica e neuroscienze. Il progetto, realizzato in collaborazione con l’Università di Federico II, sfrutta l’intelligenza artificiale per prevenire il tumore ovarico tramite OvAI, un software in grado di riconoscere zone sospette sulle quali sarebbe consigliato fare degli accertamenti medici.
SynDiag nasce proprio attorno a una esigenza ben precisa: “portare le probabilità di sopravvivenza sopra al 90%” e questo è possibile solo attraverso una diagnosi precoce.
Ma come funziona? I medici, dopo aver effettuato la registrazione sulla piattaforma apposita, possono cominciare a caricare le ecografie da sottoporre a controllo dell’IA. Grazie ad una serie di algoritmi quest’ultima riconosce le “regioni di interesse” sulle quali è preferibile eseguire maggiori accertamenti. Inoltre, tutte le ecografie caricate costituiranno una “libreria virtuale” che potrà essere utile come strumento di studio per i dottori.
Terza tappa: Mirandola, focus Bioplastic Solutions for Health
La tappa finale ha premiato PrintMed 3D del neurochirurgo Villiam Dallolio. Grazie all’installazione di una stampa 3d si potrebbe avviare la produzione customizzata di protesi craniche, maxillofacciali e ortopediche in ogni ospedale.
“In Italia il mercato di riferimento è di circa 2mila protesi craniche l’anno: circa la metà è ancora fatta a mano e questo comporta il rischio per il paziente di doversi nuovamente operare. Noi vorremmo portare una stampante 3D in ogni ospedale: si abbattono i costi e si azzera l’eventualità che si debba intervenire nuovamente sul malato”.
Dottor Villiam Dallolio
Ma il sogno di Dallolio non si ferma qui. Infatti, ritiene che questa startup potrebbe essere utile per “inviare le protesi in tutto il mondo: persino negli ospedali sotto le bombe, dove abbondano traumi di questo tipo e nessun corriere si sognerebbe di recapitarle”.
Per questo motivo ha già cominciato a prendere dei contatti con alcuni chirurghi siriani: “Andremmo incontro alle esigenze dei Paesi in via di sviluppo oppure nel dramma della guerra. Attualmente questa tecnologia è fruibile solo nelle nazioni benestanti: noi potremmo allargare la platea. Anche per questo spero che la vittoria di questo hackathon ci porti fortuna e i mentor ci aiutino a sviluppare la nostra startup”.
A maggio, Milano ospiterà l’evento conclusivo dove verranno condivisi i risultati ottenuti.
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