Il 25 giugno, nel “Day of the Seafarer”, le navi di tutto il mondo hanno suonato le loro sirene per evidenziare la crisi del cambio equipaggio. Un suono compatto che si è propagato dalle 12:00 (ora locale) in moltissimi porti tra cui Singapore, Rotterdam e Los Angeles.
L’evento mira a sottolineare la crisi che ha colpito i marittimi. Questi chiedono ai governi di riconoscerli urgentemente come lavoratori chiave, in linea con le raccomandazioni delle Nazioni Unite.
PRIORITÀ AI MARITTIMI
L’International Chamber of Shipping (ICS), insieme ai suoi membri e partner, ha chiesto ai governi di dare la priorità alle vaccinazioni per i marittimi.
Esben Poulsson, presidente del Board di ICS, ha messo in luce l’urgente necessità che i governi siano all’altezza delle loro responsabilità. Durante i suoi 50 anni all’interno dell’industria marittima, la crisi del cambio di equipaggio è stata senza precedenti. Questa ha avuto un impatto devastante sui marittimi di tutto il mondo.
“Non possiamo continuare a chiudere un occhio sulla difficile situazione di centinaia di migliaia di marittimi. Tutte le nazioni hanno beneficiato del loro sacrificio durante la pandemia. Quelle stesse nazioni hanno il dovere di dare la priorità ai marittimi per le vaccinazioni e mantenere la parola data per consentire i cambi di equipaggio.
Esben Poulsson, presidente del Board di ICS
Sentiremo gli effetti a catena di questa crisi negli anni a venire, ma oggi i governi hanno la possibilità di intraprendere azioni significative per proteggere sia i marittimi che il commercio globale. Devono coglierla”.
UN’AZIONE TANGIBILE
Le navi che suonano le sirene vogliono far sapere ai governi nazionali che il mondo sta guardando. I ministri dei governi sono stati invitati a partecipare agli eventi organizzati per affermare la necessità di un’azione tangibile finalizzata a porre fine ai divieti di viaggio e ad avviare programmi di vaccinazione per i marittimi.
L’ICS ha pubblicato un video in cui mostra gli addetti del settore colpiti dalla crisi del cambio equipaggio che chiedono ai governi i necessari riconoscimenti come lavoratori chiave.
Ben 200.000 marittimi sono attualmente colpiti da restrizioni che vietano loro di lasciare le navi. Secondo gli ultimi dati del Global Maritime Forum, la crisi si sta aggravando: il numero di lavoratori senza contratto è cresciuto dal 5,8% di maggio 2021 al 7,4% di giugno.
L’ICS stima che 900.000 di questi lavoratori provengono da nazioni in via di sviluppo con scorte limitate di vaccini. Al momento, 12 paesi stanno dando la priorità ai marittimi per il vaccino e alcuni porti (tra cui Stati Uniti, Belgio e Paesi Bassi) stanno vaccinando gli equipaggi che consegnano le merci, indipendentemente dalla nazionalità.
L’ICS ha pubblicato un Roadmap vaccinale per il settore marittimo. Questa delinea chiaramente come i paesi di tutto il mondo possono creare rapidamente ed efficacemente hub di vaccini nei loro porti.
Nel frattempo, il Seafarer International Relief Fund (SIRF), istituito da enti di beneficenza per il benessere marittimo e sostenuto dall’ICS, ha raccolto oltre 800.000 dollari per i lavoratori marittimi e per le loro famiglie, duramente colpiti dalla pandemia.
Fonte: comunicato stampa Confitarma
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