Continua l’avanzata dell’intelligenza artificiale nel settore medico e ci stupiscono gli sviluppi di ChatGPT, una chatbot caratterizzata da una nuovissima forma di intelligenza artificiale.
UN TESORO DI INFORMAZIONI
ChatGPT non è un motore di ricerca e non risponde attingendo alle informazioni presenti in Rete. Infatti, non ne ha bisogno perché al suo interno sono caricati tantissimi articoli scientifici e libri specialistici che l’IA elabora per rispondere nel modo più attento e coerente possibile alle domande mediche che gli vengono poste. ChatGPT è un sistema di apprendimento automatico, se ci accorgiamo che commette un errore glielo possiamo segnalare e la Chat promette di tenerne conto in futuro. Molto bello da parte sua.
Chiunque può interrogare ChatGPT e questa IA ci risponderà in modo rapido e accurato con l’obiettivo di ridurre i tempi di attesa delle diagnosi e migliorare l’accesso ai servizi sanitari.
Nei mesi passati questo sistema è stato sottoposto ai test di Medicina sia in USA che in Italia e sembra che sia riuscito a superarli. Ma nella pratica medica reale, siamo davvero davanti al medico del futuro?
POTENZIALITÀ E DUBBI
ChatGPT è indubbiamente uno strumento pieno di potenzialità ma se lo immaginiamo come sostituto del nostro medico umano ecco che riscontriamo molte problematiche. Per prima cosa, nessuna IA è dotata dell’umanità necessaria per affiancare il percorso di guarigione di un malato. Le tecnologie non sono in grado di provare quella compassione che ci rende diversi da qualsiasi altro “elemento”.
Inoltre, nel caso specifico, ChatGPT non riesce a riconoscere i sintomi più rari eneanche quelli più complessi. Come se non bastasse, essendo un’IA, al momento presenta molti problemi per la sicurezza dati e la privacy dei pazienti. Insomma, esistono ancora troppe riserve nell’ipotizzare uno scenario futuristico in cui un robot umanoide possa curarci e assisterci in momenti così delicati.
IL TEST DI CHATGPT
Alla luce di tutte queste considerazioni, il Sole24ore ha chiesto a dieci specialisti di diverse aree mediche di interrogare ChatGPT usando domande specifiche così da valutare attentamente le risposte date dal sistema. Le domande erano attinenti:
- Medicina cardiovascolare;
- Ginecologia;
- Infettivologia;
- Malattie rare;
- Medicina interna;
- Neurologia;
- Oncologia;
- Pediatria;
- Psichiatria;
- Veterinaria.
In linea di massima, le risposte sono state considerate in alcuni casi accettabili ma molto spesso contenevano imprecisioni ed errori. Sicuramente la stessa ChatGPT è consapevole dei suoi limiti in quanto nella maggior parte dei casi consiglia di sentire uno specialista per una disamina completa e approfondita delle cause reali che possono generare i sintomi descritti nelle domande.
HEALT &LOVE!
Ci colpisce che parlando ad una persona che presenta sintomi depressivi, ChatGPT le consiglia di cercare aiuto senza provare vergogna né sensi di colpa ma in verità questa tecnologia non sembra proprio un idoneo sostituto dell’uomo (almeno per ora!). Sebbene i medici in carne ed ossa si confermino fondamentali nella diagnosi e nel trattamento medico, non dobbiamo ignorare le enormi potenzialità che questo genere di IA può offrirci nella vita di tutti i giorni come strumento complementare alla pratica medica.
Nel frattempo, confidiamo nel lavoro della nostra Wonder Med, l’eroina nata con l’obiettivo di proteggere e tutelare l’intero delicatissimo comparto della sanità pubblica e privata, nel rispetto di legalità, professionalità, cure e pazienti.