L’obiettivo di neutralizzare le emissioni di CO2 per salvaguardare l’ambiente sta interessando anche il settore del trasporto merci e della logistica.
L’Unione Europea, infatti, ha delineato una strategia per combattere i cambiamenti climatici ed il degrado ambientale e trasformare l’Ue in un’economia moderna e competitiva che – integrandosi con le azioni delineate nell’Agenda 2030 – ha come obiettivo quello di:
- promuovere l’uso efficiente delle risorse passando a un’economia pulita e circolare;
- ripristinare la biodiversità e ridurre l’inquinamento (obiettivi di decarbonizzazione entro il 2050).
Thomas Baumgartner, presidente di ANITA (Associazione Nazionale Imprese Trasporti Automobilistici) ha commentato così le strategie della Ue sull’integrazione del sistema energetico e sull’idrogeno: “Guardiamo alla transizione energetica del nostro settore come ad una grande opportunità, in termini ambientali ed economici, ma le istituzioni devono adoperarsi per renderla concretamente possibile. Non devono innamorarsi di slogan che poi non sanno portare avanti e tradurre in realtà”.
“Nell’autotrasporto merci, l’Unione e gli Stati membri devono lavorare per l’effettiva creazione di un ventaglio di opzioni energetiche a basse e zero emissioni di carbonio, ma a costi competitivi. Nel trasporto pesante di lungo raggio, il GNL rappresenta oggi l’unica alternativa possibile al gasolio per costi e rese in termini di prestazioni su mezzi di grandi dimensioni. Qui bisogna accelerare su biocarburanti sostenibili, combustibili sintetici e idrogeno con fuel cell. L’utilizzo di veicoli elettrici invece avrà possibilità concrete di penetrazione sul mercato solo nel trasporto di corto raggio e in ambito urbano”.
L’IMPEGNO DI ANITA VERSO LA SOSTENIBILITÀ
ANITA, Associazione di Confindustria che dal 1944 rappresenta le imprese di autotrasporto merci e logistica che operano in Italia e in Europa, condivide la proposta dell’Ue che prevede strategie comunitarie che prestano attenzione allo sviluppo di livelli adeguati di domanda di energia pulita insieme agli aspetti produttivi e infrastrutturali. Infatti, solo così sarà possibile abbandonare le energie fossili a favore di fonti rinnovabili.
“Finora – dichiara il presidente di ANITA – abbiamo assistito a politiche schizofreniche nel nostro Paese: è stato giustamente incentivato il rinnovo del parco circolante con mezzi a basse emissioni di classe Euro VI e alimentati a GNL, mantenendo allo stesso tempo cospicui benefici economici ed operativi per i veicoli più inquinanti”.
“Mentre l’Italia – prosegue Baumgartner – è incagliata in questi goffi tentativi green, gli altri Paesi snocciolano articolate strategie e stanziano cospicue risorse sulle tecnologie di punta per il trasporto pesante di merci. I soliti noti, Germania e Olanda, hanno già sfoderato le armi per aggredire il mercato dell’idrogeno verde e sfruttarne tutti i vantaggi”.
Questi Paesi, secondo ANITA, presentano infatti delle misure interessanti:
- modulazione dei pedaggi per i mezzi pesanti nelle reti di trasporto in funzione della C02;
- fissazione di target di veicoli alimentati a idrogeno e delle relative stazioni di rifornimento da conseguire già nel 2025;
- sfruttamento dei porti quali hub energetici;
- tassazione favorevole sull’elettricità utilizzata per produrre idrogeno verde;
- utilizzo delle reti esistenti di gas per il trasporto dell’idrogeno;
- costruzione di infrastrutture dedicate all’idrogeno pulito.
MA COSA SI INTENDE CON LOGISTICA GREEN?
Per logistica “green” o sostenibile, si intendono tutti i processi e le politiche volte a migliorare l’impatto ambientale delle attività legate alla gestione della catena di distribuzione, dall’approvvigionamento di materie prime, alla trasformazione e stoccaggio delle stesse per passare poi alla distribuzione.
Per questo il suo obiettivo primario è quello di trovare il giusto equilibrio tra i bisogni economici e finanziari dell’azienda a quelli ecologici del pianeta.
In quest’ottica è stato presentato durante il Green Logistisc Intermodal Forum (Fiera di Padova) che si è tenuto a metà novembre, un documento che segna una svolta per la logistica: la Carta di Padova sottoscritto da tredici associazioni.
Tra esse anche ANITA che ha esposto in maniera chiara e forte un messaggio: è necessario ridurre l’impatto ambientale del trasporto senza imporre limitazioni alla mobilità delle merci, che merita la stessa dignità normalmente riconosciuta a quella dei passeggeri.
INSIEME PER UNA LOGISTICA SOSTENIBILE
La “Carta di Padova – insieme per una logistica Sostenibile” è un documento che ha come obiettivo quello di avviare azioni comuni finalizzate alla reale sostenibilità ambientale, sociale ed economica del sistema logistico e trasportistico nazionale.
Nasce da un’iniziativa di SOS-Log, Assologistica, Green Logistics Expo e Interporto Padova e rappresenta un punto di partenza per rendere efficiente, sostenibile ed efficace il sistema logistico da un punto di vista ambientale, sociale ed economico.
Nel documento sono evidenziati quattro presupposti che dettano l’agenda del medio periodo:
- FORMAZIONE, CULTURA E COMUNICAZIONE che sono alla base di ogni cambiamento.
- INNOVAZIONE APERTA E TRASFORMAZIONE DIGITALE. I modelli di business si evolvono e si rinnovano attraverso l’innovazione e la trasformazione digitale, oltre a migliorare i processi evolutivi facilitano la consapevolezza di cosa sia meglio fare o non.
- METRICHE E PRESUPPOSTI SCIENTIFICI PER LA SOSTENIBLITÀ. Lo sviluppo non può che essere sostenibile ed in equilibrio con gli elementi ambientali, sociali ed economici. In questa direzione la scienza deve offrire riferimenti ed obiettivi condivisi, oggettivi e misurabili.
- RISORSE E GOVERNANCE. Senza una visione condivisa d’insieme ed un lavoro congiunto pubblico-privato, la governance diminuisce la propria efficacia e le risorse investite nel sistema diminuiscono la loro capacità di generare innovazione e valore sul breve termine e sugli effetti strategici di lungo periodo.
La Carta di Padova rappresenta un laboratorio, aperto ai contributi di tutti, volto a definire iniziative ed informazioni comuni per “plasmare la logistica di domani, al fine di onorare l’impegno preso con le future generazioni”.
CARTA DI PADOVA, I PRIMI FIRMATARI
Hanno sottoscritto la Carta di Padova:
- Thomas Baumgartner, Presidente ANITA,
- Alessandro Ferrari, Direttore Generale ASSITERMINAL,
- Andrea Gentile, Presidente ASSOLOGISTICA,
- Guido Nicolini, Presidente CONFETRA,
- Luigi Legnani, Presidente FERCARGO,
- Paolo Lamberti, Presidente FEDERCHIMICA,
- Emilio Viafora, Presidente FEDERCONSUMATORI,
- Giovani Armando Borriello, Presidente FEDESPEDI,
- Massimo Marciani, Presidente FREIGHT LEADERS COUNCIL,
- Sergio Gelain, Presidente GREEN LOGISTICS EXPO,
- Fulvio Ananasso, Presidente STATI GENERALI DELL’INNOVAZIONE,
- Daniele Testi, Presidente SOS-LOGISTICA
- Paolo A. Starace, Presidente della Sezione Veicoli Industriali UNRAE
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