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MADE IN ITALY SI FA DIGITALE

Digitale, Lavoro

IL MADE IN ITALY SI FA DIGITALE PER SOSTENERE LE IMPRESE

La digitalizzazione ed il Made in Italy creano un connubio perfetto per tutelare le imprese. Come? Ampliando il palcoscenico di riferimento.

Infatti, il web ed i social sono il veicolo principale di informazione ed hanno un impatto immediato in grado di arrivare letteralmente ovunque. Questo, per le imprese, si traduce in una vetrina “mondiale” in cui esporre i propri prodotti arrivando ad un pubblico più ampio di potenziali clienti.

La svolta arriva dalla tecnologia. Tutelare i numerosi prodotti d’eccellenza italiana e le piccole e medie imprese diventa possibile proprio attraverso la “digital transformation”. Grazie ad essa, infatti, si possono far conoscere i prodotti sui mercati internazionali e renderli competitivi.

IL SETTORE AGROALIMENTARE ITALIANO

Al 100per100 Italian Talks,  sistema di conferenze dedicate allo sviluppo dell’enogastronomia italiana nel mondo, è emerso che occorre continuare ad investire sul Made in Italy, risorsa importante e con molto potenziale.

Con la premessa “il 2020 è stato un anno di cambiamenti a cui il mondo deve sapersi adattare”, puntare sull’export è fondamentale per aiutare la ripartenza.

Dall’export infatti, per Carlo Ferro, rappresentante dell’agenzia ICE, dipende un terzo del PIL rappresentando quindi un elemento trainante dell’economia italiana. Tuttavia, nonostante sembri che l’export del Made in Italy possa proseguire da solo, Ferro sostiene che la pandemia e la portata dei cambiamenti in corso richiedono più spinta nell’impegno per un sistema a supporto delle imprese con uno spirito di reazione.

Ribadisce, infine, che il Made in Italy salverà l’Italia e l’export contribuirà alla rinascita del Paese, con l’auspicio di avere nuove opportunità, nuove politiche e nuovi investimenti in Europa.

E non solo. Sull’importanza dell’e-commerce per le aziende agroalimentari italiane è intervenuto Rodrigo Cipriani Foresio, General Manager di Alibaba, che ha spiegato come, nel loro caso, il compratore cinese rappresenta il cliente ideale per il Made in Italy: è giovane, curioso e interessato alla tradizione e alla cultura dei prodotti alimentari. Per questo è necessario per le aziende digitalizzare il proprio business.

BLOCKCHAIN, PER TUTELARE IL MADE IN ITALY

Ma come tutelare i nostri prodotti? La tecnologia blockchain si adatta bene a questo scopo e può essere efficacemente impiegata per la salvaguardia dei prodotti nostrani. Offre molti vantaggi tra cui, principalmente, quello di tracciare in maniera sicura e trasparente i prodotti lungo tutta la filiera, riducendo al contempo possibili frodi alimentari e migliorando la sicurezza.

Secondo il rapporto “Key Vertical Opportunities, Trends & Challenges 2020-2030” di Juniper Research, società americana, i vantaggi della blockchain nell’agroalimentare sono i seguenti:

  • semplificazione della catena di approvvigionamento e una riduzione dei costi dei rivenditori;
  • conformità normativa più snella;
  • miglioramento delle tempistiche legate al processo di ritiro degli alimenti;
  • risparmio in termini di frodi alimentari a livello globale, che si stima possa raggiungere l’ammontare di 31 miliardi di dollari entro il 2024.

Inoltre, per la FAO, questa tecnologia contribuirà a creare un “contratto intelligente ed immutabile” tra tutti i protagonisti della catena di approvvigionamento riducendo il numero di intermediari ed i costi di transazione garantendo anche il passaggio dei profitti all’agricoltore e/o produttore.

NON SOLO FOOD: MIRTA E L’ARTIGIANATO

Nel 2019, dall’idea di due ex consulenti nel mondo del lusso Martina Capriotti e Ciro Di Lanno, è nata Mirta: piattaforma e-commerce del Made in Italy che aiuta a promuovere i prodotti di artigiani italiani nel mondo unendo tecnologia e tradizione.

La piattaforma sta registrando un notevole successo tanto che sta puntano ad aprire, entro la fine del prossimo anno, anche al mercato asiatico.

“Visti gli ottimi risultati registrati nell’area asiatica, abbiamo ritenuto che i tempi fossero maturi per fare il nostro ingresso nel mercato cinese. Per il nostro ingresso abbiamo scelto di partire da RED perché il 90% degli utenti utilizza questa innovativa piattaforma per raccogliere informazioni su nuovi brand stranieri.
Inoltre, il format di social-commerce si sposa alla perfezione con il concept di Mirta in quanto non è soltanto una piattaforma per gli acquisti online, ma un connubio ideale tra un social network e un marketplace in cui la community può postare le proprie esperienze di shopping all’estero, aggiungendo descrizioni e consigli con gli altri utenti”.

Martina Capriotti, co-fondatrice di Mirta
IL MERCATO ASIATICO

L’apertura al mercato asiatico porterà sempre maggiore visibilità agli artigiani italiani che entreranno nel mondo di Mirta favorendo lo scambio diretto tra produttore e cliente finale, mettendo in risalto il valore e le creazioni di ogni singolo artigiano.

Le vendite che hanno registrato crescite maggiori sulla piattaforma – nel periodo febbraio/maggio – sono state proprio quelle sui mercati dell’Asia. Solo nel mese di maggio si è registrato un aumento del 240% rispetto al mese precedente in Giappone, a seguire Corea del Sud (+108%), Hong Kong (+80%) e Singapore (+20%).

Ad oggi Mirta registra nel proprio network una cinquantina di artigiani. “Molti artigiani – afferma Martina Capriotti – all’inizio erano scettici perché la nostra proposta implica di cambiare, almeno in parte, i loro processi e modi di lavorare”.

Il problema è stato risolto spiegando loro il progetto: non era solo vendere i loro prodotti ma far conoscere le loro storie, che sono un patrimonio culturale del nostro Paese.

NASCE MADE IN ITALY PAVILION

Nasce, dall’accordo tra Agenzia ICE e Alibaba.com – partnership avviata già nel 2018 –, Made in Italy Pavilion, per favorire la presenza delle aziende italiane nei canali del commercio digitale B2B e offrire un’opportunità sul mercato mondiale.

Alibaba.com, infatti, rappresenta la maggiore piattaforma di commercio B2B – ad oggi conta 150 milioni di utenti registrati di cui 26 milioni di buyer attivi, 40 settori produttivi e 5900 categorie merceologiche – e permette ai consumatori internazionali di ricercare produttori di beni a livello mondiale.

Tra i principali vantaggi evidenziati:

  • Alibaba.com ospiterà una sezione dedicata alle aziende e ai prodotti del Made in Italy, in cui saranno ospitate unicamente le aziende aderenti;
  • supporto alla registrazione per 300 aziende sulla piattaforma Alibaba.com;
  • per 24 mesi, le aziende selezionate per il progetto avranno i vantaggi di un Global Gold Supplier sulla piattaforma Alibaba.com senza dover sostenere il costo di membership, che verrà finanziato dall’Agenzia ICE;
  • le aziende verranno seguite e guidate all’utilizzo della piattaforma per sfruttare al meglio l’opportunità di internazionalizzazione;
  • sarà data visibilità ai prodotti delle aziende ammesse nel padiglione Made in Italy di Alibaba.com per portarle a vendere online in più di 190 paesi;
  • l’Agenzia ICE finanzierà una campagna di digital marketing della durata di 12 mesi, con l’obiettivo di promuovere i prodotti delle aziende aderenti.

L’adesione al progetto è limitata ad un massimo di 300 imprese: 100 settore Agroalimentare e Vini; 100 settore Abbigliamento e Design; 100 settore Tecnologia Industriale.

La partecipazione all’iniziativa non prevede alcun costo di accesso per i primi 24 mesi da parte delle aziende in possesso dei requisiti minimi. Inoltre, anche le aziende che sono già in possesso di un Account su Alibaba.com, potranno far richiesta per entrare a far parte del progetto, beneficiando del Made in Italy Pavilion.

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