Il nostro patrimonio culturale sarà interessato da un intervento di € 300 mln finalizzato ad abbattere le diseguaglianze e garantire la completa fruizione dei beni artistici da parte di tutti i cittadini.
La rimozione delle barriere fisiche, percettive, culturali e cognitive in musei, biblioteche e archivi è fondamentale per una reale e concreta accessibilità dei luoghi della cultura. L’intervento ricade nella nuova idea di cultura 4.0 che, attraverso l’innovazione, mira ad una maggior digitalizzazione e ad una rinnovata competitività per un turismo inclusivo e performante.
I DETTAGLI DELL’INVESTIMENTO
I siti archeologici e gli istituti culturali troppo spesso presentano molti tipi di barriere: ben note sono quelle fisiche e architettoniche ma ne esistono anche altre come quelle culturali e cognitive che purtroppo limitano molti cittadini nell’esercizio di un diritto imprescindibile.
Infatti, già nel lontano 1948, l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite approvò e proclamò la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani in cui l’articolo 27 recita:
Ogni individuo ha diritto di prendere parte liberamente alla vita culturale della comunità, di godere delle arti e di partecipare al progresso scientifico ed ai suoi benefici.
Articolo 27 – Dichiarazione Universale dei Diritti Umani
Alla luce di queste considerazioni, intervenire in tal senso sul nostro patrimonio culturale è doveroso. Questo investimento agirà su due fronti distinti: da un lato la realizzazione di interventi in grado di abbattere fisicamente questi ostacoli e dall’altro è prevista una nuova attività di formazione per il personale amministrativo e per gli operatori culturali al fine di promuovere l’accessibilità e sviluppare nuove competenze su aspetti giuridici, accoglienza, mediazione e promozione culturale.
LE TAPPE DELL’INTERVENTO
Dai documenti emerge che, entro giugno 2026, gli interventi completati dovranno riguardare la rimozione delle barriere architettoniche e l’installazione di strumenti per consentire una corretta fruizione anche ai soggetti con ridotte capacità sensoriali. I siti culturali interessati sono 352 musei, monumenti, aree e parchi archeologici, 129 archivi, 46 biblioteche e 90 siti culturali non statali. Il 37% degli interventi è previsto al Sud. La struttura delegata al processo di coordinamento dell’investimento è la Direzione Generale Musei.
IL PNRR PER UN SISTEMA SOSTENIBILE
Sul sito nel Ministero della Cultura, nella sezione Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza – Missione 1 Componente 3 si legge che gli interventi proposti hanno i seguenti obiettivi:
- aumentare e diversificare l’offerta culturale destinandola ad un ampio spettro di utenti attraverso percorsi di visita innovativi e una migliore qualità dei servizi;
- guidare gli operatori culturali nello sviluppo di “Piani di accessibilità”;
- progettare e realizzare interventi utili alla rimozione delle barriere nei siti culturali;
- formare adeguatamente il personale dell’Amministrazione e i professionisti del nostro patrimonio culturale in modo da promuovere la cultura dell’”Accesso a tutti” e dell’ospitalità, concentrandosi su aspetti legali, accoglienza, mediazione cultura.
Il PNRR, infatti, ha obiettivi e principi trasversali che mirano a ristrutturare gli asset chiave del nostro patrimonio culturale. In questo modo assisteremo alla nascita di nuovi servizi anche attraverso la partecipazione sociale usata come leva di inclusione e rigenerazione.
Un rinnovamento moderno e necessario per una Cultura 4.0 in grado di includere tutti i cittadini. Al termine di questi interventi dovremmo poter godere di un patrimonio culturale con una rinnovata attrattività, un’accessibilità sia fisica che digitale, una maggior sicurezza e sostenibilità ambientale.