Infezioni, malasanità, rischi e preoccupazioni. Elementi che, annualmente, preoccupano la cittadinanza ed i pazienti che usufruiscono dei servizi delle strutture sanitarie pubbliche.
In questo senso, con il 2024 che volge al termine, una delle grandi sfide per il futuro prossimo resta quello della lotta nei confronti delle “infezioni nosocomiali”. Una problematica che impatta in maniera importante, come dimostrano i numeri, a 360 gradi sulla sanità pubblica italiana perché coinvolge la sfera della salute, del lavoro, economica, assicurativa ed anche penale.
Insomma, le infezioni contratte in ambiente ospedaliero rappresentano la più grande paura e scoglio da arginare per qualsiasi management sanitario.
LE INFEZIONI OSPEDALIERE NEL 2024
Un’infezione assume la caratteristica “ospedaliera” se viene contratta entro 48 ore dal ricovero e non è presente, nemmeno in fase di incubazione, prima dell’ingresso in una struttura sanitaria.
Tuttavia è bene evidenziare come tali situazioni si possano presentare anche molti giorni dopo o in periodi successivi alla degenza. Per questo motivo ogni singolo caso va esaminato con attenzione e cura nei particolari. Con il nuovo anno alle porte, si può stilare un bilancio complessivo di questo 2024 su una tematica del genere.
Attraverso i report periodici dell’ECDC (Centro Europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie), risulta che il 7% dei pazienti ospedalieri ha contratto un’infezione correlata all’assistenza di cui circa il 20% in terapia intensiva. Possono apparire come numeri piccoli ma, in realtà, rappresentano un dato molto impattante sul quale riflettere.
Se entriamo nel dettaglio, infatti, c’è una grande varietà di tipologie relativamente alle infezioni ospedaliere. Al primo posto ci sono quelle riguardanti il tratto respiratorio, seguite da quelle urinarie, chirurgiche, del flusso sanguigno e gastrointestinali.
Per quanto riguarda gli agenti patogeni più frequenti nel 2024, la lista è abbastanza variegata: Escherichia coli, Klebsiella pneumoniae, Enterococcus, SARS-CoV-2, Staphylococcus aureus, Clostridioides difficile, Pseudomonas aeruginosa, stafilococchi coagulasi-negativi, Candida, Proteus mirabilis, Acinetobacter ed Enterobacter.
INFEZIONI, SINISTRI E CONTENZIOSI
Appurato come le infezioni nosocomiali siano una problematica quotidiana con cui la Sanità italiana deve conviverci e provare a limitare, diventa fondamentale analizzare anche l’impatto che avviene sulla sfera assicurativa e legale.
Anche in questo caso, numeri e dati possono fornire un quadro chiaro della situazione fotografando al meglio ciò che si andrà ad affrontare nel prossimo futuro. Le infezioni correlate all’assistenza, infatti, valgono un terzo dei contenziosi in ambito ospedaliero. In particolare rappresentano il 9% del costo totale dei sinistri con un’impennata evidente negli ultimi anni dal momento che, nel 2012, il dato era del 4,7%. Ogni singola pratica, poi, ha costi medi molto alti poco meno di 150 mila euro e tempi di chiusura che si attestano attorno ai tre anni. Alla luce di tutto questo, diventa fondamentale il lavoro della “Società Italiana di Medicina Legale e delle Assicurazioni”.
Attraverso percorsi di formazione ed informazione divulgativa, la “Simla” punta a creare dei programmi di intervento accurati che possano favorire i corretti comportamenti professionali.
La prevenzione, quindi, diventa il mezzo più importante per arginare questo aumento vertiginoso di casi legati alle infezioni ospedaliere.