La Generazione Z, conosciuta anche come GenZ, è la prima ad essere cresciuta – già dall’infanzia – con la tecnologia digitale e i social media. Questo ha influenzato notevolmente il loro approccio alla vita quotidiana, ai consumi e alle aspettative lavorative. Uno dei tratti distintivi di questa generazione è infatti la sua doppia identità: quella fisica e quella digitale che sono in un equilibrio molto delicato tra loro.
Questo dualismo, con due anime differenti, dotate di bisogni talvolta incompatibili, può causare incertezza e frustrazione tanto che, la GenZ, è stata soprannominata “Generazione Ansia”.
“Si tratta di una generazione dalle molteplici potenzialità anche in ambito lavorativo e cresciuta con la grande aspirazione, determinata in parte dai modelli che vedono sui social media, di poter diventare un giorno degli imprenditori.
È una generazione, di conseguenza, che guarda con particolare interesse a quelle aziende in grado di offrire loro le competenze necessarie per sviluppare spirito imprenditoriale, talento e personalità anche in ottica di team”
Fabio Dotti, Business Transformation Leader di EY EMEIA
Secondo l’Osservatorio sulla Generazione Z di EY, il 59% degli intervistati afferma che le responsabilità professionali possono provocare ansia, e per questo motivo preferiscono condividerle con i membri del loro team.
Tuttavia, oltre la metà (51%) confessa di non sentirsi adeguatamente preparati per gestire questioni burocratiche come i contratti di lavoro, le utenze energetiche e telefoniche. Inoltre, il 37% ha espresso il desiderio di richiedere assistenza da figure più esperte.
La Generazione Z, però, oltre agli aspetti negativi, presenta anche tratti distintivi rispetto alle altre generazioni. Tra questi, si può notare una maggiore inclinazione verso la società multiculturale, un’attenzione particolare alle problematiche di genere e dell’ambiente, per le quali spesso si impegna in prima persona.
IMPATTO SUL MERCATO E SUI CONSUMI
La Generazione Z è caratterizzata dalla fragilità, ma al tempo stesso ha un forte impatto sul mercato e sui consumi. Solo in Italia, i giovani di questa generazione sono circa 8,9 milioni e rappresentano il 40% dei consumi globali. Il loro reddito stimato, attualmente di circa 7 trilioni di dollari, potrebbe raggiungere i 33 trilioni di dollari nel 2030, con una crescita più rapida rispetto a qualsiasi altra fascia demografica.
Inoltre, questi giovani dimostrano una particolare sensibilità verso i temi ambientali, considerati fondamentali per un futuro sostenibile. Tuttavia, il 96% di loro dichiara di non attuare azioni sostenibili per motivi economici. Nonostante ciò, il 30% del campione ha dichiarato l’intenzione di ridurre il consumo di carne e derivati di origine animale, mentre il 45% consuma solo latte vegetale.
La maggioranza dei giovani preferisce scegliere prodotti in prima persona, piuttosto che farsi convincere da pubblicità invadenti. Il 43% del campione dichiara di sentirsi “bombardato” da messaggi pubblicitari invasivi ed insistenti, desiderando un cambiamento nella modalità di comunicazione. Il 72% dei giovani preferisce contenuti pubblicitari che riproducono scenari realistici e autentici.
Inoltre, quasi il 60% della GenZ preferisce avere la possibilità di fare un’esperienza nuova piuttosto che ricevere sconti o omaggi su beni e servizi. Questo evidenzia la loro ricerca spasmodica di vivere esperienze diverse da condividere sui social media, per soddisfare la loro anima digitale.
LAVORO, TRA ANSIA E OPPORTUNITÀ DI CRESCITA
La GenZ tra forza e fragilità si confronta anche con molte ambiguità nel mondo del lavoro. Nonostante più della metà dei giovani sia preoccupata dalle responsabilità lavorative, molti di loro aspirano a diventare imprenditori. Secondo il 20% dei nativi digitali italiani e il 25% degli americani, l’auto-realizzazione personale è la principale motivazione per intraprendere un percorso imprenditoriale.
Inoltre, il 57% preferisce una professione in grado di concedere del tempo per sviluppare i propri progetti e passioni personali, ritenendo che il bilanciamento tra lavoro e vita privata sia essenziale. Tuttavia, questo non significa che la Generazione Z cerchi scorciatoie per una vita più facile. Al contrario, essi cercano un ambiente lavorativo in cui la persona e il suo benessere siano al centro.
Anche se molti giovani GenZ non sono ancora entrati nel mondo del lavoro, l’auto-realizzazione e le opportunità di crescita personale sono considerati più importanti rispetto alla retribuzione.