TRA PNRR E PROGRAMMAZIONE COERENTE
La sanità digitale si trova di fronte ad un punto di svolta. Molto spesso, nel corso degli ultimi anni, l’Italia non è riuscita a restare al passo con gli altri stati europei in termini di programmazione e progettazione futura.
Per provare a recuperare il profondo gap italiano i fondi del PNRR rappresentano un’occasione da cogliere e far fruttare a pieno con puntualità e precisione soprattutto in ambito sanitario.
Nell’arco di tempo che comprende anche il prossimo biennio sino al 2026, il nostro paese è chiamato a fare il salto di qualità negli investimenti nell’ambito sanitario da tutti i punti di vista: infrastrutturale formativo e digitale. Quest’ultimo è proprio il punto chiave: Da qui passa il futuro delle prossime generazioni.
LA SANITÀ DIGITALE NEL 2023
Prima di proiettarsi agli obiettivi futuri, facciamo un passo indietro per capire cosa si è fatto fino ad ora.
I fondi del PNRR, in buona parte, sono stati destinati allo sviluppo della telemedicina e dell’assistenza domiciliare, queste pratiche, portate alla ribalta dalla pandemia, sono ormai divenute imprescindibili e senza dubbio vanno a mitigare le carenze dovute a decenni di “risparmi e tagli” al settore sanitario. Inoltre si è investito sull’implementazione del “Fascicolo Sanitario Elettronico”, che ormai è operativo ed accessibile, e potrebbe essere considerato uno dei pilastri delle fondamenta della sanità digitale.
Si è lavorato molto anche sullo sviluppo territoriale. A supporto dei servizi regionali sanitari, si è intrapreso il percorso dell’intelligenza artificiale attraverso lo sviluppo di piattaforme ed app specifiche. Ma non è tutto qui: infatti l’ambizioso progetto per i prossimi anni riguarda l’area infrastrutturale. Di fronte alle annose problematiche degli ospedali italiani, si è individuata una soluzione attraverso la realizzazione di “Case di Comunità”, “Ospedali di Comunità” e “Centrali operative Territoriali”.
Adesso bisognerà rendere tutti questi progetti realizzabili a 360 gradi. L’auspicio è che non diventino delle cattedrali nel deserto.
UNO SGUARDO AL FUTURO
Il 2024 deve segnare il deciso cambio di passo per la Sanità digitale portando al miglioramento generale del servizio per la cittadinanza snellendo i tempi d’attesa, alleggerendo la macchina burocratica e favorendo un maggiore dialogo tra enti sanitari proprio grazie alla digitalizzazione.
Per raggiungere gli obiettivi prefissati servirà un lavoro congiunto non solo del governo centrale ma anche l’impegno massimo delle aziende sanitarie e delle regioni.
La sanità digitale potrà dare i suoi frutti solo se sviluppata in maniera coerente sul territorio. Oltre alle innovazioni, infatti, andranno sanate le problematiche che caratterizzano storicamente il sistema sanitario italiano. Uno degli esempi principali, in questo senso, riguarda le infinite liste d’attesa. Riuscire a risolvere, anche solo parzialmente, questa questione eviterebbe una privatizzazione sempre maggiore del comparto.
Al centro di tutto, quindi, ci dovrà essere il cittadino/paziente che potrà usufruire di questi miglioramenti e, allo stesso tempo, esserne protagonista.
RISCHI E MIGLIORAMENTI
Il piano riguardante la Sanità digitale, naturalmente, nasconde anche dei rischi e dei pericoli concreti. In primo luogo, quando si parla di sanità pubblica, l’aspetto molto delicato riguarda i dati sensibili dei pazienti. Di pari passo saranno destinati dei fondi sullo sviluppo della cybersecurity. Questo è un passaggio non solo fondamentale ma obbligatorio per la quotidianità che viviamo ogni giorno.
L’altro aspetto da non sottovalutare è l’utilizzo dell’intelligenza artificiale. Una materia che, giornalmente, sta diventando argomento di discussione nell’opinione pubblica. Le potenzialità sono enormi così come tanti anche i rischi concreti.
Per questo motivo sarà fondamentale “educare” la cittadinanza al giusto utilizzo di un mezzo così polivalente. Sono già pronti diversi progetti pilota riguardanti lo sviluppo e supporto dell’IA in ambito sanitario.
NUOVA SANITÀ ALLE PORTE?
Nel 2023 sono state poste delle basi importanti nonostante le polemiche e qualche ritardo fisiologico. Adesso è necessaria l’accelerazione decisiva verso un futuro sostenibile, moderno e digitale. L’auspicio vero è che il cittadino possa tornare ad essere al centro della vicenda e non relegato a semplice fruitore di servizi antiquati.
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