Il bar hotel L’Appennino si trova nel bel mezzo del confine tra una zona arancione ed una gialla.
DUE COMUNI, DUE PROVINCE, DUE REGIONI
L’intero paese di San Pellegrino in Alpe, si trova a vivere una situazione alquanto singolare, per la seconda volta dall’inizio di questa pandemia. Al suo interno passa la linea teorica che segna il confine tra Emilia Romagna e Toscana. Così, questo piccolo paese è una “terra di mezzo”: per metà lucchese e metà modenese.
…E questa coincidenza, derivata dalla storia, certamente anche in tempi di ordinaria amministrazione non è semplice da gestire.
Ad esempio per l’Appennino: l’Imu viene pagata a Lucca e Modena in proporzione dei metri quadrati di competenza, le utenze elettriche competono a Lucca come anche la TARI, per i documenti amministrativi (licenze etc.) è competente Modena…
Insomma già in condizioni normali ci sarebbe materiale per diventar matti, ma in condizioni di emergenza sanitaria con l’Italia divisa in zone per colore…la situazione è davvero singolare.
Abbiamo parlato con la titolare, Vanessa Verrucchi, che, con la pratica e schietta ironia tipica sia dell’animo toscano che di quello emiliano, ci ha raccontato la situazione.
META’ GIALLO META’ ARANCIONE
Con la Toscana arancione e l’Emilia gialla, L’Appennino si trova nella situazione di poter restare aperto e chiuso per metà. In particolare, la zona bar dovrebbe essere chiusa, ma quella adibita a ristorante, che risulta modenese, può restare aperta.
Vanessa ci strappa una risata:
“la macchina del caffè è a Lucca, ma posso servirlo a Modena”
La situazione di “bar di confine”, poi è esasperata anche dal fatto che per raggiungere l’Appennino i percorsi sono toscani, pertanto, a meno che gli spostamenti non siano avvalorati dall’autocertificazione, si è persino passibili di multa.
Analoga situazione si era presentata nella prima ondata di pandemia, quando l’Emilia Romagna era messa “peggio” della Toscana. Nei giorni precedenti il lockdown totale, il bar aveva infatti dovuto chiudere per seguire le disposizioni di Modena.
Speriamo che i molti dubbi di Vanessa e Paolo (i titolari) e degli stessi clienti che non sanno se possono o meno entrare nel bar, vengano chiariti presto.
ANCHE LE RELIQUIE SONO A META’
Stessa sorte vive anche il Santuario di San Pellegrino in Alpe, anche lui terra di confine.
Anche qui la difficoltà di regolamentare aperture e chiusure in fase di emergenza sanitaria, si sovrappone ad una situazione che già in fasi ordinarie ha del paradosso. Basti pensare che il Santuario custodisce i resti mortali dei santi Pellegrino e Bianco: la loro testa e il busto si trovano in Emilia e le gambe in Toscana.
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